Lo studio dell'attività solare è importante per ampliare le conoscenze nel campo della fisica solare, ma anche per la climatologia: il Sole, agendo come forzante esterna, fornisce l'input energetico al sistema climatico terrestre. L'osservazione del Sole ha una storia relativamente recente (le prime osservazioni regolari cominciano solo nel XVII secolo) e solo negli ultimi decenni, attraverso lo sviluppo di strumenti sempre più sofisticati, essa é stata notevolmente ampliata ed approfondita. La variabilità undecennale, legata al ciclo delle macchie solari, risulta attualmente ben nota. I proxy data, indicatori in archivi naturali, presenti sulla Terra, mettono in evidenza anche una probabile modulazione dell'ampiezza del ciclo di undici anni, di periodicità di circa novant'anni. Questo risulta anche negli spettri di molti indicatori di variabilità solare, quali quelli del C-14 e del Be-10 in archivi terrestri. Inoltre, i record forniti dai proxy terrestri possono essere influenzati dal sistema terrestre stesso, fornendo informazioni distorte sull'attività solare. A causa della lunghezza di questo ciclo rispetto a quella delle serie temporali misurate, però, poco si sa su questa variabilità. Il gruppo di Cosmogeofisica di Torino da anni si occupa dello studio dell'attività solare mediante proxy non terrestri, misurati in meteoriti. Lo scopo della mia tesi è lo studio di un metodo sperimentale avanzato attraverso cui approfondire le conoscenze della variabilità solare a lungo termine, in particolare il ciclo secolare di Gleissberg: il metodo si avvale della misura di meteoriti attraverso spettrometria gamma.

Misura di meteoriti mediante spettrometria gamma per lo studio dell'attività solare nel passato

MARIANI, ISABELLA
2008/2009

Abstract

Lo studio dell'attività solare è importante per ampliare le conoscenze nel campo della fisica solare, ma anche per la climatologia: il Sole, agendo come forzante esterna, fornisce l'input energetico al sistema climatico terrestre. L'osservazione del Sole ha una storia relativamente recente (le prime osservazioni regolari cominciano solo nel XVII secolo) e solo negli ultimi decenni, attraverso lo sviluppo di strumenti sempre più sofisticati, essa é stata notevolmente ampliata ed approfondita. La variabilità undecennale, legata al ciclo delle macchie solari, risulta attualmente ben nota. I proxy data, indicatori in archivi naturali, presenti sulla Terra, mettono in evidenza anche una probabile modulazione dell'ampiezza del ciclo di undici anni, di periodicità di circa novant'anni. Questo risulta anche negli spettri di molti indicatori di variabilità solare, quali quelli del C-14 e del Be-10 in archivi terrestri. Inoltre, i record forniti dai proxy terrestri possono essere influenzati dal sistema terrestre stesso, fornendo informazioni distorte sull'attività solare. A causa della lunghezza di questo ciclo rispetto a quella delle serie temporali misurate, però, poco si sa su questa variabilità. Il gruppo di Cosmogeofisica di Torino da anni si occupa dello studio dell'attività solare mediante proxy non terrestri, misurati in meteoriti. Lo scopo della mia tesi è lo studio di un metodo sperimentale avanzato attraverso cui approfondire le conoscenze della variabilità solare a lungo termine, in particolare il ciclo secolare di Gleissberg: il metodo si avvale della misura di meteoriti attraverso spettrometria gamma.
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