La tesi di laurea ha avuto come obiettivi lo studio tramite metodologie innovative dei geositi presenti lungo la media valle del Tanaro, in territorio astigiano, e la proposta di soluzioni per la divulgazione dei contenuti geomorfologici e paleontologici che la caratterizzano. Il lavoro è iniziato con la raccolta di informazioni bibliografiche sull'area della tesi, per poi proseguire attraverso principalmente l'attività di rilevamento. Molta energia è stata spesa per avere una visione d'insieme del paesaggio, per mezzo di fotografie aeree. L'approccio di base è sempre stato di tipo olistico, considerando il territorio molto più della somma dei suoi componenti (vegetazione, suolo, acqua, ¿). Nell'analisi del territorio si è passati inizialmente dalla piccola alla grande scala, ottenendo via via informazioni più dettagliate. Successivamente si è tornati ad un'analisi alla piccola scala, inserendo i dati rilevati in un contesto il più ampio possibile. La storia evolutiva dell'area, compresa nel Bacino Terziario Piemontese, rappresenta la base su cui lavorare. L'alternarsi di mare e terra emersa ha prodotto un ambiente straordinariamente favorevole agli studi sull'evoluzione morfologica, già affrontati nel XIX secolo da Sacco e poi ripresi nei due secoli successivi da numerosi autori. I geositi e l'ecologia del paesaggio rappresentano invece argomenti ¿nuovi¿, sviluppatisi negli ultimi decenni, cresciuti con e grazie all'evoluzione tecnologica nel campo della geomatica, il cui approccio metodologico è stato scelto per lo sviluppo del lavoro. Attraverso l'uso di fotografie aeree digitali (o digitalizzate mediante scansione) sono state svolte operazioni di rilievo (cartografia, topografia, telerilevamento, fotogrammetria, fotointerpretazione), finalizzate alla restituzione di prodotti geomatici in grado di semplificare l'analisi del territorio. L'analisi geomorfologica, fondamentale per capire l'evoluzione dell'area e prevederne quella futura, è stata sviluppata in un Sistema Informativo Geografico (GIS), indispensabile per integrare ed elaborare i dati raccolti nella prima fase del lavoro. L'utilizzo della visione stereoscopica digitale ha permesso, unitamente alle ortofoto e ai Modelli Digitali del Terreno (DTM), di analizzare e interpretare le forme caratteristiche dell'area. Sono state rilevate forme di modellamento fluviale attive e relitte (selle di erosione, gomito di cattura, meandri abbandonati) e affioramenti dove è possibile osservare le successioni sedimentarie dal Miocene medio al Pliocene inferiore. Attraverso l'uso di una metodologia descrittiva sono stati censiti un totale di tre geositi ed sono stati individuati due percorsi escursionistici geotematici che li potesse raccogliere in modo organico. I risultati dello studio sono stati utilizzati per sviluppare una proposta di divulgazione che coniugasse la semplicità del linguaggio con il rigore scientifico con l'intento di promuovere la geoconservazione di un'area di notevole interesse naturalistico. Oltre ad una tradizionale guida cartacea escursionistica, si propone di rendere fruibili i dati raccolti in modo digitale (in un web ¿ GIS e su palmare); con semplici operazioni gli utenti potranno elaborare i dati contenuti in uno specifico archivio informatico e visualizzare i temi desiderati, proprio come in un GIS. Questo rappresenta un contributo alla realizzazione di una rete omogenea di siti di interesse geologico in Piemonte, collegati ad un database comune e perciò di più facile gestione e valorizzazione.

I GEOSITI NEL PAESAGGIO ASTIGIANO Una proposta di valutazione e valorizzazione sulle sponde del Tanaro

GIORDANO, ENRICO
2007/2008

Abstract

La tesi di laurea ha avuto come obiettivi lo studio tramite metodologie innovative dei geositi presenti lungo la media valle del Tanaro, in territorio astigiano, e la proposta di soluzioni per la divulgazione dei contenuti geomorfologici e paleontologici che la caratterizzano. Il lavoro è iniziato con la raccolta di informazioni bibliografiche sull'area della tesi, per poi proseguire attraverso principalmente l'attività di rilevamento. Molta energia è stata spesa per avere una visione d'insieme del paesaggio, per mezzo di fotografie aeree. L'approccio di base è sempre stato di tipo olistico, considerando il territorio molto più della somma dei suoi componenti (vegetazione, suolo, acqua, ¿). Nell'analisi del territorio si è passati inizialmente dalla piccola alla grande scala, ottenendo via via informazioni più dettagliate. Successivamente si è tornati ad un'analisi alla piccola scala, inserendo i dati rilevati in un contesto il più ampio possibile. La storia evolutiva dell'area, compresa nel Bacino Terziario Piemontese, rappresenta la base su cui lavorare. L'alternarsi di mare e terra emersa ha prodotto un ambiente straordinariamente favorevole agli studi sull'evoluzione morfologica, già affrontati nel XIX secolo da Sacco e poi ripresi nei due secoli successivi da numerosi autori. I geositi e l'ecologia del paesaggio rappresentano invece argomenti ¿nuovi¿, sviluppatisi negli ultimi decenni, cresciuti con e grazie all'evoluzione tecnologica nel campo della geomatica, il cui approccio metodologico è stato scelto per lo sviluppo del lavoro. Attraverso l'uso di fotografie aeree digitali (o digitalizzate mediante scansione) sono state svolte operazioni di rilievo (cartografia, topografia, telerilevamento, fotogrammetria, fotointerpretazione), finalizzate alla restituzione di prodotti geomatici in grado di semplificare l'analisi del territorio. L'analisi geomorfologica, fondamentale per capire l'evoluzione dell'area e prevederne quella futura, è stata sviluppata in un Sistema Informativo Geografico (GIS), indispensabile per integrare ed elaborare i dati raccolti nella prima fase del lavoro. L'utilizzo della visione stereoscopica digitale ha permesso, unitamente alle ortofoto e ai Modelli Digitali del Terreno (DTM), di analizzare e interpretare le forme caratteristiche dell'area. Sono state rilevate forme di modellamento fluviale attive e relitte (selle di erosione, gomito di cattura, meandri abbandonati) e affioramenti dove è possibile osservare le successioni sedimentarie dal Miocene medio al Pliocene inferiore. Attraverso l'uso di una metodologia descrittiva sono stati censiti un totale di tre geositi ed sono stati individuati due percorsi escursionistici geotematici che li potesse raccogliere in modo organico. I risultati dello studio sono stati utilizzati per sviluppare una proposta di divulgazione che coniugasse la semplicità del linguaggio con il rigore scientifico con l'intento di promuovere la geoconservazione di un'area di notevole interesse naturalistico. Oltre ad una tradizionale guida cartacea escursionistica, si propone di rendere fruibili i dati raccolti in modo digitale (in un web ¿ GIS e su palmare); con semplici operazioni gli utenti potranno elaborare i dati contenuti in uno specifico archivio informatico e visualizzare i temi desiderati, proprio come in un GIS. Questo rappresenta un contributo alla realizzazione di una rete omogenea di siti di interesse geologico in Piemonte, collegati ad un database comune e perciò di più facile gestione e valorizzazione.
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