La ricerca effettuata nel corso di questa tesi ha riguardato quindici frammenti ceramici di coppe Lamboglia 2/37 a rivestimento argilloso, provenienti da scavi cittadini (Aosta e Martigny) e scavi montani (Plan de Jupiter e Plan de Barasson) geograficamente legati al passo del Gran San Bernardo. I frammenti appartengono ad un più ampio set di campioni (48 frammenti) analizzati in precedenza con spettroscopia di emissione atomica e spettrometria di massa con plasma ad accoppiamento induttivo (ICP-OES e ICP-MS) che hanno permesso, su basi composizionali, di distinguere due gruppi (A e B), che corrispondono anche alle tipologie decorative principali presenti sui reperti. Nel lavoro di tesi si sono svolte analisi con microscopio elettronico accoppiato a rivelatore di raggi X (SEM-EDS) per indagare la morfologia e determinare la composizione del rivestimento argilloso. Inoltre, si sono confrontati i risultati SEM- EDS per la composizione del corpo ceramico con quelli precedentemente ottenuti con la tecnica ICP-OES, osservando un accordo soddisfacente. In ultimo è stato ripreso ed approfondito l'aspetto relativo alla provenienza dei reperti. I risultati composizionali (SEM-EDS) dei corpi, elaborati anche per mezzo dell'analisi dei componenti principali (PCA), restituiscono informazioni concordi con la distinzione dei campioni nei due gruppi identificati precedentemente. Le composizioni delle vernici mostrano anch'esse una possibile distinzione dei campioni nei due gruppi, anche se meno marcata in quanto solo la concentrazione di calcio risulta sistematicamente maggiore nei campioni del gruppo B rispetto a quelli del gruppo A. Mediamente lo spessore del rivestimento dei campioni è di 5-10 micron e si presenta talvolta lacunoso, poco adeso al corpo oppure poroso. Queste caratteristiche sono state attribuite alla composizione del rivestimento che presenta una concentrazione di alcali (sodio e potassio) decisamente meno elevata di quella presente in produzioni a vernice di qualità migliore. Le vernici delle ceramiche analizzate sono simili, da un punto di vista composizionale e dell'aspetto, a quelle di campioni di Terra Sigillata tarda attribuite a siti produttivi del nord-ovest Italia e pianura padana occidentale, e differiscono invece dalle pregiate produzioni di Terra Sigillata della Gallia e del centro Italia. L'indagine di provenienza si è sviluppata attraverso l'elaborazione PCA dei dati dei campioni dei gruppi A e B (sia ottenuti con il SEM- EDS che con ICP-OES e ICP-MS) insieme a dati reperiti in letteratura e relativi a gruppi di produzione di pari età e tecnologia. Risulta chiaramente che le composizioni dei campioni appartenenti al gruppo B sono compatibili con quelle di reperti appartenenti a gruppi di controllo relativi a centri di produzione svizzeri prossimi e geograficamente legati alle zone di interesse. Tra i centri di produzione considerati nel confronto si ritiene di poter escludere Augst e Avenches come siti per la produzione dei campioni analizzati, tuttavia non si sono ottenute indicazioni sufficientemente affidabili per collocare la produzione in specifici centri tra gli altri considerati. I campioni del gruppo A presentano una composizioni decisamente diversa da tutti i gruppi di controllo svizzeri, soprattutto a causa delle maggiori concentrazioni di magnesio, sodio, nichel e cromo; la loro composizione pare invece più compatibile con quella di campioni di Terra Sigillata ritrovati nella città di Aosta e presumibilmente provenienti dal nord-Ovest Italia e dalla pianura padana occidentale. L'insieme delle informazioni ricavate permette comunque di affermare che i due gruppi di ceramiche appartengono a due produzioni diverse e di collocare la produzione dei manufatti del gruppo B in territorio svizzero e quella del gruppo A in territorio cisalpino.

Ceramica romana da contesti archeologici legati al passo del Gran San Bernardo. Provenienza ed indagini sul rivestimento argilloso.

ABBA', MIRIAM
2007/2008

Abstract

La ricerca effettuata nel corso di questa tesi ha riguardato quindici frammenti ceramici di coppe Lamboglia 2/37 a rivestimento argilloso, provenienti da scavi cittadini (Aosta e Martigny) e scavi montani (Plan de Jupiter e Plan de Barasson) geograficamente legati al passo del Gran San Bernardo. I frammenti appartengono ad un più ampio set di campioni (48 frammenti) analizzati in precedenza con spettroscopia di emissione atomica e spettrometria di massa con plasma ad accoppiamento induttivo (ICP-OES e ICP-MS) che hanno permesso, su basi composizionali, di distinguere due gruppi (A e B), che corrispondono anche alle tipologie decorative principali presenti sui reperti. Nel lavoro di tesi si sono svolte analisi con microscopio elettronico accoppiato a rivelatore di raggi X (SEM-EDS) per indagare la morfologia e determinare la composizione del rivestimento argilloso. Inoltre, si sono confrontati i risultati SEM- EDS per la composizione del corpo ceramico con quelli precedentemente ottenuti con la tecnica ICP-OES, osservando un accordo soddisfacente. In ultimo è stato ripreso ed approfondito l'aspetto relativo alla provenienza dei reperti. I risultati composizionali (SEM-EDS) dei corpi, elaborati anche per mezzo dell'analisi dei componenti principali (PCA), restituiscono informazioni concordi con la distinzione dei campioni nei due gruppi identificati precedentemente. Le composizioni delle vernici mostrano anch'esse una possibile distinzione dei campioni nei due gruppi, anche se meno marcata in quanto solo la concentrazione di calcio risulta sistematicamente maggiore nei campioni del gruppo B rispetto a quelli del gruppo A. Mediamente lo spessore del rivestimento dei campioni è di 5-10 micron e si presenta talvolta lacunoso, poco adeso al corpo oppure poroso. Queste caratteristiche sono state attribuite alla composizione del rivestimento che presenta una concentrazione di alcali (sodio e potassio) decisamente meno elevata di quella presente in produzioni a vernice di qualità migliore. Le vernici delle ceramiche analizzate sono simili, da un punto di vista composizionale e dell'aspetto, a quelle di campioni di Terra Sigillata tarda attribuite a siti produttivi del nord-ovest Italia e pianura padana occidentale, e differiscono invece dalle pregiate produzioni di Terra Sigillata della Gallia e del centro Italia. L'indagine di provenienza si è sviluppata attraverso l'elaborazione PCA dei dati dei campioni dei gruppi A e B (sia ottenuti con il SEM- EDS che con ICP-OES e ICP-MS) insieme a dati reperiti in letteratura e relativi a gruppi di produzione di pari età e tecnologia. Risulta chiaramente che le composizioni dei campioni appartenenti al gruppo B sono compatibili con quelle di reperti appartenenti a gruppi di controllo relativi a centri di produzione svizzeri prossimi e geograficamente legati alle zone di interesse. Tra i centri di produzione considerati nel confronto si ritiene di poter escludere Augst e Avenches come siti per la produzione dei campioni analizzati, tuttavia non si sono ottenute indicazioni sufficientemente affidabili per collocare la produzione in specifici centri tra gli altri considerati. I campioni del gruppo A presentano una composizioni decisamente diversa da tutti i gruppi di controllo svizzeri, soprattutto a causa delle maggiori concentrazioni di magnesio, sodio, nichel e cromo; la loro composizione pare invece più compatibile con quella di campioni di Terra Sigillata ritrovati nella città di Aosta e presumibilmente provenienti dal nord-Ovest Italia e dalla pianura padana occidentale. L'insieme delle informazioni ricavate permette comunque di affermare che i due gruppi di ceramiche appartengono a due produzioni diverse e di collocare la produzione dei manufatti del gruppo B in territorio svizzero e quella del gruppo A in territorio cisalpino.
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