La moderna società ha visto crescere la parte di popolazione rappresentata dagli anziani con più di 65 anni. Per tale motivo si è iniziato a prestare maggiore attenzione alla salute e al benessere dei soggetti anziani applicando i risultati di nuove scoperte scientifiche in modo da apportare un miglioramento della qualità della vita. Così è nata l'idea di mettere a punto un metodo per valutare e monitorare lo stato di benessere delle persone anziane. Tale progetto è stato realizzato analizzando una parte degli ospiti del Centro Diurno Aurora di Torino per malati di Alzheimer. Il personale operante presso la struttura ha scelto dodici soggetti fra i venti che frequentano il Centro. Otto di essi sono stati sottoposti a sedute individuali di 15 minuti ciascuna, mentre gli altri quattro fungevano da soggetti di controllo. Abbiamo osservato gli individui di controllo mentre erano in compagnia di altri anziani ospiti della struttura, anch'essi per 15 minuti a seduta. Abbiamo intrattenuto i soggetti sperimentali chiacchierando o passeggiando con loro, mentre ci siamo limitate ad osservare i soggetti di controllo senza interagire con essi. Inoltre abbiamo effettuato videoriprese delle sedute, sia dei soggetti sperimentali che di quelli di controllo, per poterle in seguito rivedere e per meglio rilevare i comportamenti che questi soggetti manifestavano durante ogni seduta. I comportamenti che abbiamo quantificato utilizzando il metodo di campionamento 0/1, erano compresi in un etogramma, elaborato prendendo spunto dai metodi Sanson & Fisher e MOSES. Questi metodi descrivono atteggiamenti dello staff e dei pazienti presenti in strutture residenziali per anziani e utenza psichiatrica. Tale etogramma prevede, oltre alla segnalazione della data, del luogo e dell'eventuale presenza di altre persone durante ogni seduta del paziente, la segnalazione dell'umore (tratti del viso e postura), dei comportamenti solitari e d'interazione. In seguito abbiamo raggruppato i comportamenti in positivi e negativi. Quindi ho calcolato le frequenze dei comportamenti positivi e negativi osservati in ogni seduta del periodo di osservazione, riportandoli in grafici ed eseguendo i relativi test statistici. Dai risultati emersi possiamo affermare che i pazienti analizzati nello studio si sono mostrati generalmente positivi, grazie anche all'aiuto dei farmaci normalmente assunti (antidepressivi, calmanti,¿), tuttavia abbiamo comunque riscontrato aspetti negativi di comportamento e umore che incidono sulla qualità di vita di questi pazienti. Per un maggior benessere necessitano comunque di attenzione e di cure, anche comportamentali come la terapia assistita da animali domestici. Ho inoltre selezionato i comportamenti più frequenti, e di ognuno di essi ho calcolato il numero di pazienti sui dodici totali nei quali ogni comportamento si è manifestato, il numero di sedute, su quelle totali eseguite durante tutto lo studio (102), in cui il comportamento si è verificato, la media e il coefficiente di variazione delle frequenze. L'aspettativa di vita in salute in anziani con malattia di Alzheimer ospedalizzati è bassa per cui esiste l'interesse a elaborare protocolli di monitoraggio che consentono una valutazione del benessere in tempi relativamente brevi. Per questo motivo ho verificato se ci siano differenze significative fra il profilo del paziente che emerge utilizzando i dati raccolti durante 5 sedute rispetto a 12. Quest'analisi ha avuto esito positivo, quindi anche cinque sedute possono essere sufficienti per avere un quadro comportamentale esauriente.

Analisi del profilo comportamentale di malati di Alzheimer.

ROMANELLO, ALESSANDRA
2007/2008

Abstract

La moderna società ha visto crescere la parte di popolazione rappresentata dagli anziani con più di 65 anni. Per tale motivo si è iniziato a prestare maggiore attenzione alla salute e al benessere dei soggetti anziani applicando i risultati di nuove scoperte scientifiche in modo da apportare un miglioramento della qualità della vita. Così è nata l'idea di mettere a punto un metodo per valutare e monitorare lo stato di benessere delle persone anziane. Tale progetto è stato realizzato analizzando una parte degli ospiti del Centro Diurno Aurora di Torino per malati di Alzheimer. Il personale operante presso la struttura ha scelto dodici soggetti fra i venti che frequentano il Centro. Otto di essi sono stati sottoposti a sedute individuali di 15 minuti ciascuna, mentre gli altri quattro fungevano da soggetti di controllo. Abbiamo osservato gli individui di controllo mentre erano in compagnia di altri anziani ospiti della struttura, anch'essi per 15 minuti a seduta. Abbiamo intrattenuto i soggetti sperimentali chiacchierando o passeggiando con loro, mentre ci siamo limitate ad osservare i soggetti di controllo senza interagire con essi. Inoltre abbiamo effettuato videoriprese delle sedute, sia dei soggetti sperimentali che di quelli di controllo, per poterle in seguito rivedere e per meglio rilevare i comportamenti che questi soggetti manifestavano durante ogni seduta. I comportamenti che abbiamo quantificato utilizzando il metodo di campionamento 0/1, erano compresi in un etogramma, elaborato prendendo spunto dai metodi Sanson & Fisher e MOSES. Questi metodi descrivono atteggiamenti dello staff e dei pazienti presenti in strutture residenziali per anziani e utenza psichiatrica. Tale etogramma prevede, oltre alla segnalazione della data, del luogo e dell'eventuale presenza di altre persone durante ogni seduta del paziente, la segnalazione dell'umore (tratti del viso e postura), dei comportamenti solitari e d'interazione. In seguito abbiamo raggruppato i comportamenti in positivi e negativi. Quindi ho calcolato le frequenze dei comportamenti positivi e negativi osservati in ogni seduta del periodo di osservazione, riportandoli in grafici ed eseguendo i relativi test statistici. Dai risultati emersi possiamo affermare che i pazienti analizzati nello studio si sono mostrati generalmente positivi, grazie anche all'aiuto dei farmaci normalmente assunti (antidepressivi, calmanti,¿), tuttavia abbiamo comunque riscontrato aspetti negativi di comportamento e umore che incidono sulla qualità di vita di questi pazienti. Per un maggior benessere necessitano comunque di attenzione e di cure, anche comportamentali come la terapia assistita da animali domestici. Ho inoltre selezionato i comportamenti più frequenti, e di ognuno di essi ho calcolato il numero di pazienti sui dodici totali nei quali ogni comportamento si è manifestato, il numero di sedute, su quelle totali eseguite durante tutto lo studio (102), in cui il comportamento si è verificato, la media e il coefficiente di variazione delle frequenze. L'aspettativa di vita in salute in anziani con malattia di Alzheimer ospedalizzati è bassa per cui esiste l'interesse a elaborare protocolli di monitoraggio che consentono una valutazione del benessere in tempi relativamente brevi. Per questo motivo ho verificato se ci siano differenze significative fra il profilo del paziente che emerge utilizzando i dati raccolti durante 5 sedute rispetto a 12. Quest'analisi ha avuto esito positivo, quindi anche cinque sedute possono essere sufficienti per avere un quadro comportamentale esauriente.
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