Il cortisolo, prodotto con andamento circadiano dalla zona fascicolata della corteccia surrenale, è sotto il controllo dell'ACTH ipofisario, la cui secrezione è a sua volta mediata principalmente dal CRH ipotalamico (asse ipotalamo-ipofisi-surrene). La sindrome di Cushing (SC) è dovuta ad un eccesso cronico di cortisolo, causato principalmente da anomalie a livello dell'ipofisi (morbo di C. da adenoma) o del surrene (sindrome di C. da adenoma/carcinoma). L'ipercortisolismo subclinico (HS) viene, invece, definito come un'iperproduzione autonoma di cortisolo di moderata entità, non tale da causare dei segni clinici specifici, ma rilevabile dal punto di vista biochimico come un'alterazione della funzionalità dell'asse HPA. L'HS è molto spesso associato all'¿incidentaloma surrenalico¿, una massa surrenalica clinicamente silente riscontrata inaspettatamente nel corso di indagini diagnostiche strumentali effettuate per i motivi più svariati, ma comunque senza il sospetto a priori di patologia surrenalica. Inoltre recenti studi mostrano come un quadro di HS sia riscontrabile nella sindrome metabolica e, anche se in misura minore, nell'obesità. L'iter diagnostico dell'ipercortisolismo prevede, in prima analisi, la valutazione del ritmo circadiano di secrezione dell'ormone e la valutazione dell'integrità dell'asse HPA mediante il test di soppressione con desametasone (DST) 1 mg. Scopo dello studio è confermare l'utilità del dosaggio del cortisolo salivare notturno (CSALN) nella diagnosi di SC, valutare la prevalenza di HS nei pazienti con incidentaloma o sindrome metabolica o obesità e infine determinare l'applicabilità del dosaggio del CSALN anche nei casi di HS. La casistica complessiva è di 90 pazienti, di cui 11 affetti da SC, 15 obesi, 23 con incidentaloma, 21 con sindrome metabolica e 20 casi-controllo. Per il dosaggio del CSALN è stato usato un metodo che prevede l'estrazione tramite solvente e un immunodosaggio competitivo, mentre per la cortisolemia dopo DST 1 mg è stato utilizzato il metodo immunochemiluminescente competitivo in fase solida. In merito al primo obiettivo i risultati permettono di considerare il CSALN come test affidabile nella diagnosi di SC, mostrando una buona concordanza tra i valori soglia di 5 μg/dL del test al DST e di 200 ng/dL del CSALN. Quanto al secondo e terzo obiettivo, i pazienti obesi non mostrano differenze significative rispetto al gruppo dei casi-controllo nei livelli di cortisolo. La prevalenza di HS risulta maggiore nei pazienti con incidentaloma, dove è evidente anche una migliore correlazione con il test al DST e una concordanza moderata tra i valori soglia di 1.8 μg/dL del test al DST e di 90 ng/dL del CSALN. Nei pazienti con sindrome metabolica la correlazione tra i due test, come la concordanza tra i due cut-off, sono minori, ma dai test statistici effettuati si può ipotizzare che la causa sia imputabile ad alterazioni di minor entità del test di soppressione con DTS (quindi minori alterazioni della funzionalità dell'asse HPA) rispetto ai pazienti con incidentaloma, a fronte di un CSALN che risulta alterato in entrambi i casi. Nonostante siano necessari studi su casistiche più ampie che confermino queste ipotesi, il dosaggio del CSALN risulta in ultima analisi utile per lo screening di HS, in associazione con il test al DST in pazienti con incidentaloma, e da solo, in pazienti con sindrome metabolica.

LA MISURA DEL CORTISOLO SALIVARE NOTTURNO CON TECNICHE DI IMMUNODOSAGGIO NELLA DIAGNOSI DELLA SINDROME DI CUSHING E NELLO SCREENING DELL'IPERCORTISOLISMO SUBCLINICO

GUIOTTO, CRISTINA
2008/2009

Abstract

Il cortisolo, prodotto con andamento circadiano dalla zona fascicolata della corteccia surrenale, è sotto il controllo dell'ACTH ipofisario, la cui secrezione è a sua volta mediata principalmente dal CRH ipotalamico (asse ipotalamo-ipofisi-surrene). La sindrome di Cushing (SC) è dovuta ad un eccesso cronico di cortisolo, causato principalmente da anomalie a livello dell'ipofisi (morbo di C. da adenoma) o del surrene (sindrome di C. da adenoma/carcinoma). L'ipercortisolismo subclinico (HS) viene, invece, definito come un'iperproduzione autonoma di cortisolo di moderata entità, non tale da causare dei segni clinici specifici, ma rilevabile dal punto di vista biochimico come un'alterazione della funzionalità dell'asse HPA. L'HS è molto spesso associato all'¿incidentaloma surrenalico¿, una massa surrenalica clinicamente silente riscontrata inaspettatamente nel corso di indagini diagnostiche strumentali effettuate per i motivi più svariati, ma comunque senza il sospetto a priori di patologia surrenalica. Inoltre recenti studi mostrano come un quadro di HS sia riscontrabile nella sindrome metabolica e, anche se in misura minore, nell'obesità. L'iter diagnostico dell'ipercortisolismo prevede, in prima analisi, la valutazione del ritmo circadiano di secrezione dell'ormone e la valutazione dell'integrità dell'asse HPA mediante il test di soppressione con desametasone (DST) 1 mg. Scopo dello studio è confermare l'utilità del dosaggio del cortisolo salivare notturno (CSALN) nella diagnosi di SC, valutare la prevalenza di HS nei pazienti con incidentaloma o sindrome metabolica o obesità e infine determinare l'applicabilità del dosaggio del CSALN anche nei casi di HS. La casistica complessiva è di 90 pazienti, di cui 11 affetti da SC, 15 obesi, 23 con incidentaloma, 21 con sindrome metabolica e 20 casi-controllo. Per il dosaggio del CSALN è stato usato un metodo che prevede l'estrazione tramite solvente e un immunodosaggio competitivo, mentre per la cortisolemia dopo DST 1 mg è stato utilizzato il metodo immunochemiluminescente competitivo in fase solida. In merito al primo obiettivo i risultati permettono di considerare il CSALN come test affidabile nella diagnosi di SC, mostrando una buona concordanza tra i valori soglia di 5 μg/dL del test al DST e di 200 ng/dL del CSALN. Quanto al secondo e terzo obiettivo, i pazienti obesi non mostrano differenze significative rispetto al gruppo dei casi-controllo nei livelli di cortisolo. La prevalenza di HS risulta maggiore nei pazienti con incidentaloma, dove è evidente anche una migliore correlazione con il test al DST e una concordanza moderata tra i valori soglia di 1.8 μg/dL del test al DST e di 90 ng/dL del CSALN. Nei pazienti con sindrome metabolica la correlazione tra i due test, come la concordanza tra i due cut-off, sono minori, ma dai test statistici effettuati si può ipotizzare che la causa sia imputabile ad alterazioni di minor entità del test di soppressione con DTS (quindi minori alterazioni della funzionalità dell'asse HPA) rispetto ai pazienti con incidentaloma, a fronte di un CSALN che risulta alterato in entrambi i casi. Nonostante siano necessari studi su casistiche più ampie che confermino queste ipotesi, il dosaggio del CSALN risulta in ultima analisi utile per lo screening di HS, in associazione con il test al DST in pazienti con incidentaloma, e da solo, in pazienti con sindrome metabolica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/70554