Il virus dell'epatite C (HCV) è una delle cause più frequenti di malattia epatica in tutto il mondo. Tra i soggetti infettati dal virus solo il 5-20% va spontaneamente verso una completa guarigione; il rimanente 80-95% evolve in infezione cronica mantenendo quindi la fase viremica. La progressione della patologia è influenzata da diversi fattori: genotipo virale, età e caratteristiche del paziente quali, per esempio, uno specifico HLA. Molti lavori suggeriscono l'importanza degli alleli HLA-DQB1 e HLA- DRB1 nel controllo immunologico dell'infezione da HCV sebbene i dati riportati siano a volte contrastanti e diversi a seconda dei gruppi presi in considerazione. Inaspettatamente, in un recente studio, è stata riscontrata un'associazione con l'HLA-B ma non con l'HLA-DRB1, estremamente più polimorfico. Lo scopo di questo studio è stato quello di andare a confermare tale associazione verificando la distribuzione degli alleli HLA-B e HLA-DRB1 in un gruppo di 60 pazienti con infezione cronica da HCV e in un gruppo di controllo costituito da 140 soggetti iscritti all'elenco dei donatori di midollo osseo. La tipizzazione molecolare è stata fatta tramite il metodo PCR-SSOP e utilizzando la tecnologia Luminex. Per ogni allele è stata calcolata la rispettiva frequenza genica; un valore di P- value corretto tramite il metodo di Bonferroni < di 0,05 è stato considerato statisticamente significativo. Da questi confronti si evince che gli alleli HLA-B*12 e HLA-DRB1*14 presentano una differenza tra pazienti e controlli statisticamente significativa al 5% che però non viene confermata dopo correzione del P. Sulla base dei risultati ottenuti è stata valutata la relazione tra la tipizzazione HLA e la risposta dei pazienti alla terapia di combinazione peg-INF+ribavirina. A tal proposito il gruppo in studio è stato distinto in Responders (R), Non Responders (NR) e relapsers. Per quanto riguarda l'allele HLA-B*12, permane una differenza significativa nel gruppo dei R ma non in quello dei NR mentre l'allele HLA-DRB1* 14 presenta una differenza significativa rispetto ai controlli soltanto nel gruppo dei NR. La significatività riscontrata per gli alleli HLA-DRB1*09 nei NR e HLA-B*47 nei R, è puramente casuale; in entrambi i casi è stato eseguito il test di Fisher che ha fornito dei risultati non significativi al 5% probabilmente a causa del basso numero di frequenze osservate. I confronti tra le frequenze calcolate nei NR e nei R con la risposta alla terapia non evidenziano nessuna significatività statistica né per l'allele HLA-B*12 né per l'allele HLA-DRB1*14 probabilmente a causa della scarsa numerosità del campione.
Distribuzione degli alleli HLA-B e HLA-DRB1 in pazienti italiani con infezione cronica da HCV
ROSSO, CHIARA
2008/2009
Abstract
Il virus dell'epatite C (HCV) è una delle cause più frequenti di malattia epatica in tutto il mondo. Tra i soggetti infettati dal virus solo il 5-20% va spontaneamente verso una completa guarigione; il rimanente 80-95% evolve in infezione cronica mantenendo quindi la fase viremica. La progressione della patologia è influenzata da diversi fattori: genotipo virale, età e caratteristiche del paziente quali, per esempio, uno specifico HLA. Molti lavori suggeriscono l'importanza degli alleli HLA-DQB1 e HLA- DRB1 nel controllo immunologico dell'infezione da HCV sebbene i dati riportati siano a volte contrastanti e diversi a seconda dei gruppi presi in considerazione. Inaspettatamente, in un recente studio, è stata riscontrata un'associazione con l'HLA-B ma non con l'HLA-DRB1, estremamente più polimorfico. Lo scopo di questo studio è stato quello di andare a confermare tale associazione verificando la distribuzione degli alleli HLA-B e HLA-DRB1 in un gruppo di 60 pazienti con infezione cronica da HCV e in un gruppo di controllo costituito da 140 soggetti iscritti all'elenco dei donatori di midollo osseo. La tipizzazione molecolare è stata fatta tramite il metodo PCR-SSOP e utilizzando la tecnologia Luminex. Per ogni allele è stata calcolata la rispettiva frequenza genica; un valore di P- value corretto tramite il metodo di Bonferroni < di 0,05 è stato considerato statisticamente significativo. Da questi confronti si evince che gli alleli HLA-B*12 e HLA-DRB1*14 presentano una differenza tra pazienti e controlli statisticamente significativa al 5% che però non viene confermata dopo correzione del P. Sulla base dei risultati ottenuti è stata valutata la relazione tra la tipizzazione HLA e la risposta dei pazienti alla terapia di combinazione peg-INF+ribavirina. A tal proposito il gruppo in studio è stato distinto in Responders (R), Non Responders (NR) e relapsers. Per quanto riguarda l'allele HLA-B*12, permane una differenza significativa nel gruppo dei R ma non in quello dei NR mentre l'allele HLA-DRB1* 14 presenta una differenza significativa rispetto ai controlli soltanto nel gruppo dei NR. La significatività riscontrata per gli alleli HLA-DRB1*09 nei NR e HLA-B*47 nei R, è puramente casuale; in entrambi i casi è stato eseguito il test di Fisher che ha fornito dei risultati non significativi al 5% probabilmente a causa del basso numero di frequenze osservate. I confronti tra le frequenze calcolate nei NR e nei R con la risposta alla terapia non evidenziano nessuna significatività statistica né per l'allele HLA-B*12 né per l'allele HLA-DRB1*14 probabilmente a causa della scarsa numerosità del campione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/70546