Il biossido di Titanio è un filtro fisico ampiamente utilizzato nella formulazione di prodotti cosmetici ad azione schermante, ma è anche un semiconduttore che, in seguito all'assorbimento dei raggi ultravioletti, diventa un fotocatalizzatore. L'obiettivo di questa tesi è stato lo studio del comportamento del biossido di Titanio nei confronti della fotodegradazione di substrati lipidici, quali acido linoleico e lipidi della pelle suina, in emulsioni O/A, sottoposte ad irraggiamento UVB per 2 ore. Nelle emulsioni sono state disperse nanoparticelle di TiO2, sia non ricoperte (Aeroxide P 25), sia rivestite (UV-Titan M262), in assenza e in presenza di sostanze di origine naturale, dalle note proprietà antiossidanti (quercetina libera e complessata con metil-β-ciclodestrina, triptofano, cera carnauba e γ-orizanolo). L'entità della degradazione lipidica è stata determinata spettrofotometricamente seguendo la reazione di complessazione della malondialdeide (MDA), prodotto terminale della perossidazione fotoindotta, con acido tiobarbiturico. Rispetto al campione preparato senza TiO2, l'UV-Titan M262 non ha influenzato la lipoperossidazione di entrambi i substrati presi in esame, mentre l'Aeroxide P 25 ha presentato un effetto catalitico. I risultati sperimentali hanno inoltre evidenziato che, tra gli attivi dispersi nel sistema emulsionato, il triptofano ed il γ-orizanolo possono esercitare attività antiossidante oltre che radical scavenger, mentre la quercetina, sia libera che complessata, è stata in grado di inibire la degradazione dell'acido grasso insaturo da solo, ma non della pelle suina; la cera carnauba non ha dato prova di efficacia. Parallelamente è stata eseguita la caratterizzazione chimico-fisica delle emulsioni preparate e sono state condotte alcune prove accelerate di stabilità, come il sun test che prevede l'illuminazione sotto lampada UV-Vis per 24 ore. Infine si è determinato il fattore di protezione solare in vitro, prima e dopo l'irraggiamento.

STUDIO DEGLI EFFETTI DEL BIOSSIDO DI TITANIO E DI ANTIOSSIDANTI IN EMULSIONI O/A IRRAGGIATE CON SIMULATORI SOLARI

DESTEFANIS, IRENE
2009/2010

Abstract

Il biossido di Titanio è un filtro fisico ampiamente utilizzato nella formulazione di prodotti cosmetici ad azione schermante, ma è anche un semiconduttore che, in seguito all'assorbimento dei raggi ultravioletti, diventa un fotocatalizzatore. L'obiettivo di questa tesi è stato lo studio del comportamento del biossido di Titanio nei confronti della fotodegradazione di substrati lipidici, quali acido linoleico e lipidi della pelle suina, in emulsioni O/A, sottoposte ad irraggiamento UVB per 2 ore. Nelle emulsioni sono state disperse nanoparticelle di TiO2, sia non ricoperte (Aeroxide P 25), sia rivestite (UV-Titan M262), in assenza e in presenza di sostanze di origine naturale, dalle note proprietà antiossidanti (quercetina libera e complessata con metil-β-ciclodestrina, triptofano, cera carnauba e γ-orizanolo). L'entità della degradazione lipidica è stata determinata spettrofotometricamente seguendo la reazione di complessazione della malondialdeide (MDA), prodotto terminale della perossidazione fotoindotta, con acido tiobarbiturico. Rispetto al campione preparato senza TiO2, l'UV-Titan M262 non ha influenzato la lipoperossidazione di entrambi i substrati presi in esame, mentre l'Aeroxide P 25 ha presentato un effetto catalitico. I risultati sperimentali hanno inoltre evidenziato che, tra gli attivi dispersi nel sistema emulsionato, il triptofano ed il γ-orizanolo possono esercitare attività antiossidante oltre che radical scavenger, mentre la quercetina, sia libera che complessata, è stata in grado di inibire la degradazione dell'acido grasso insaturo da solo, ma non della pelle suina; la cera carnauba non ha dato prova di efficacia. Parallelamente è stata eseguita la caratterizzazione chimico-fisica delle emulsioni preparate e sono state condotte alcune prove accelerate di stabilità, come il sun test che prevede l'illuminazione sotto lampada UV-Vis per 24 ore. Infine si è determinato il fattore di protezione solare in vitro, prima e dopo l'irraggiamento.
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