La preparazione di rivestimenti filmogeni con proprietà self- cleaning prevede l'utilizzo, oltre che di una matrice polimerica, di materiali fotoattivi in grado di catalizzare la degradazione di specie indesidarate. In questo lavoro sono state utilizzate nanoparticelle di biossido di titanio come fotocatalizzatore e Paraloid B72, un copolimero acrilico ampiamente utilizzato nel campo della conservazione, come legante polimerico. Per poter essere utilizzati come protettivi per superfici di interesse storico- artistico, tali materiali devono rispettare alcuni requisiti necessari alle finalità d'uso e, in particolare, si sono rivelati critici due aspetti: la stabilità della matrice polimerica, che potrebbe venire compromessa dall'attività fotocatalitica del biossido di titanio, e la trasparenza, che potrebbe essere pregiudicata dalla tendenza dei catalizzatori a formare agglomerati. Lo studio si è concentrato sul superamento di tale problematica mediante la funzionalizzazione delle particelle di catalizzatore e l'aggiunta di additivi deagglomeranti in fase di processo. Si è poi svolta una valutazione delle differenti formulazioni proposte al fine comprendere le variabili che hanno maggior influenza sia sulla trasparenza che sulla stabilità chimica.
Protettivi acrilici modificati con nanoparticelle fotocatalitiche per applicazione nei beni culturali: proprietà e stabilità
BARATTA, FRANCESCA
2009/2010
Abstract
La preparazione di rivestimenti filmogeni con proprietà self- cleaning prevede l'utilizzo, oltre che di una matrice polimerica, di materiali fotoattivi in grado di catalizzare la degradazione di specie indesidarate. In questo lavoro sono state utilizzate nanoparticelle di biossido di titanio come fotocatalizzatore e Paraloid B72, un copolimero acrilico ampiamente utilizzato nel campo della conservazione, come legante polimerico. Per poter essere utilizzati come protettivi per superfici di interesse storico- artistico, tali materiali devono rispettare alcuni requisiti necessari alle finalità d'uso e, in particolare, si sono rivelati critici due aspetti: la stabilità della matrice polimerica, che potrebbe venire compromessa dall'attività fotocatalitica del biossido di titanio, e la trasparenza, che potrebbe essere pregiudicata dalla tendenza dei catalizzatori a formare agglomerati. Lo studio si è concentrato sul superamento di tale problematica mediante la funzionalizzazione delle particelle di catalizzatore e l'aggiunta di additivi deagglomeranti in fase di processo. Si è poi svolta una valutazione delle differenti formulazioni proposte al fine comprendere le variabili che hanno maggior influenza sia sulla trasparenza che sulla stabilità chimica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/70447