Negli ultimi abbiamo assistito a una rapida evoluzione del fenomeno e-goverment, grazie soprattutto alle numerose iniziative di stimolo e diffusione messe in atto dal Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie e alla disponibilità e vivacità dimostrata dagli Enti della Pubblica Amministrazione nell'attuazione dei piani proposti. È ormai considerazione comune che l'e-goverment rappresenti oggi la più importante opportunità di cambiamento per le Pubbliche Amministrazioni. Il tema trattato nella tesi riguarda un aspetto particolare dell'e-government, quello legato al settore bancario, nello specifico la materia dell'antiriciclaggio. La globalizzazione dell'attività finanziaria e il rapido sviluppo delle tecnologie dell'informazione aprono nuove opportunità operative e possibilità di crescita dell'economia, ma aumentano nel frattempo i rischi d'inquinamento connessi con il riciclaggio di capitali illeciti. Dopo una breve introduzione teorica sui modelli emergenti di e-government, soffermandomi sullo sviluppo dell'e-government nella realtà italiana, andrò ad analizzare gli aspetti e le evoluzioni che riguardano i rapporti tra la Pubblica Amministrazione e un particolare gruppo di imprese, le banche. In questo modo si arriva all'argomento centrale della tesi: l'antiriciclaggio. Nei periodi di crisi, come quello che stiamo vivendo in questo momento, i rischi legati a fenomeni di riciclaggio sono ancora più forti. Le imprese in difficoltà, infatti, diventano più facilmente aggredibili da parte della criminalità organizzata, anche attraverso l'esercizio dell'usura. La Terza Direttiva Antiriciclaggio ha comportato un profondo mutamento della politica di vigilanza, valorizzando l'autoregolamentazione degli intermediari, e il D.Lgs 231 del 2007 ha di conseguenza imposto una profonda revisione delle procedure operative e del sistema dei controlli interni. I nuovi processi operativi disegnati dagli intermediari hanno un approccio basato sul rischio e la gestione di quest'ultimo è affidato a metodologie oggettive di misurazione/valutazione in capo a più funzioni di controllo necessariamente coordinate fra loro. Oltre alla normativa di riferimento, sono analizzati i sistemi e le modalità attraverso le quali gli intermediari finanziari sono tenuti a rispondere a tale fenomeno con lo studio di un caso aziendale, quello di un grande Gruppo Bancario italiano, azienda per la quale lavoro. Alla complessità e pericolosità del fenomeno gli intermediari devono rispondere in modo responsabile, dedicando maggiore attenzione agli strumenti di contrasto, motivo per cui si avvalgono sempre più dell'utilizzo delle nuove tecnologie per il monitoraggio e la trasmissione dei dati, in linea con i principi dell'e-government.
Evoluzione normativa e innovazione tecnologica nella lotta al riciclaggio:il caso di un Gruppo Bancario Italiano
BODDA, VALENTINA
2009/2010
Abstract
Negli ultimi abbiamo assistito a una rapida evoluzione del fenomeno e-goverment, grazie soprattutto alle numerose iniziative di stimolo e diffusione messe in atto dal Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie e alla disponibilità e vivacità dimostrata dagli Enti della Pubblica Amministrazione nell'attuazione dei piani proposti. È ormai considerazione comune che l'e-goverment rappresenti oggi la più importante opportunità di cambiamento per le Pubbliche Amministrazioni. Il tema trattato nella tesi riguarda un aspetto particolare dell'e-government, quello legato al settore bancario, nello specifico la materia dell'antiriciclaggio. La globalizzazione dell'attività finanziaria e il rapido sviluppo delle tecnologie dell'informazione aprono nuove opportunità operative e possibilità di crescita dell'economia, ma aumentano nel frattempo i rischi d'inquinamento connessi con il riciclaggio di capitali illeciti. Dopo una breve introduzione teorica sui modelli emergenti di e-government, soffermandomi sullo sviluppo dell'e-government nella realtà italiana, andrò ad analizzare gli aspetti e le evoluzioni che riguardano i rapporti tra la Pubblica Amministrazione e un particolare gruppo di imprese, le banche. In questo modo si arriva all'argomento centrale della tesi: l'antiriciclaggio. Nei periodi di crisi, come quello che stiamo vivendo in questo momento, i rischi legati a fenomeni di riciclaggio sono ancora più forti. Le imprese in difficoltà, infatti, diventano più facilmente aggredibili da parte della criminalità organizzata, anche attraverso l'esercizio dell'usura. La Terza Direttiva Antiriciclaggio ha comportato un profondo mutamento della politica di vigilanza, valorizzando l'autoregolamentazione degli intermediari, e il D.Lgs 231 del 2007 ha di conseguenza imposto una profonda revisione delle procedure operative e del sistema dei controlli interni. I nuovi processi operativi disegnati dagli intermediari hanno un approccio basato sul rischio e la gestione di quest'ultimo è affidato a metodologie oggettive di misurazione/valutazione in capo a più funzioni di controllo necessariamente coordinate fra loro. Oltre alla normativa di riferimento, sono analizzati i sistemi e le modalità attraverso le quali gli intermediari finanziari sono tenuti a rispondere a tale fenomeno con lo studio di un caso aziendale, quello di un grande Gruppo Bancario italiano, azienda per la quale lavoro. Alla complessità e pericolosità del fenomeno gli intermediari devono rispondere in modo responsabile, dedicando maggiore attenzione agli strumenti di contrasto, motivo per cui si avvalgono sempre più dell'utilizzo delle nuove tecnologie per il monitoraggio e la trasmissione dei dati, in linea con i principi dell'e-government.File | Dimensione | Formato | |
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