Questo lavoro mette in primo piano la trattazione di alcuni temi connessi con le vicende del territorio tra Torino e le Alpi, tra l'instaurazione del dominio goto e lo sfaldamento della marca arduinica di Torino sul finire dell' XI secolo. In particolare, largo spazio hanno il tema della continuità/discontinuità degli insediamenti nel passaggio tra tardoantico e altomedioevo (nella specificità del caso di Torino)e il ruolo/ il significato politico dello spazio alpino. Il territorio, inteso come ¿canalizzatore¿ dei rapporti umani gioca un ruolo imnportante. I siti analizzati e le loro componenti spaziali non sono letti solo come elementi singoli, piuttosto come componenti che concorrono a definire un quadro più generale, fruiti temporalmente a seconda delle dominazioni. Gli indicatori utilizzati per la lettura del territorio saranno costituiti, oltre che dalle fonti scritte, anche dai dati materiali rappresentati da sepolture, rare tracce relative a contesti abitativi, evidenze archeologiche in generale ed attestazioni di luoghi di culto. Ancora, sono studiate le attestazioni delle strutture difensive al confine tra il regno Longobardo e quello dei Franchi. Mi riferisco ai sistemi di difesa ricalcanti quelli di epoca romana e conosciuti, nel VII secolo, come Clusae Longobardorum. Nello specifico, analizzando le attestazioni disponibili, si tenterà di comprendere la reale natura della fortificazione. Importante obiettivo di questo lavoro sarà anche il tentativo di unire, in via sperimentale, i dati desunti dalle fonti scritte con i risultati ottenuti dalle indagini archeologiche. Si cercherà così di definire, attraverso un tentativo di approccio problematico, un quadro delle trasformazioni strutturali (nelle istituzioni, nell'organizzazione dell'insediamento nelle città e nelle campagne, nel ruolo delle aristocrazie e della Chiesa) nel susseguirsi delle diverse dominazioni. Laddove sarà possibile, si cercherà di ricostruire, attraverso una lettura diacronica delle fonti, il legato storico delle varianti e delle permanenze. L'archeologia può contribuire al recupero dei dati con valore di fonte primaria. Tuttavia, per il suo apporto occorrerà distinguere nettamente tra reperti recuperati nel passato e acquisizioni di campagne recenti. Dal punto di vista della struttura, la prima parte della tesi si preoccuperà di prendere in considerazione le fonti scritte (capitoli I-III). Un' iniziale analisi sui quadri politici sorti nel territorio valsusino avrà il ruolo di cornice, di ¿incastonatura¿ alla dissertazione (capitolo I). In questo modo, si cercherà di definire il contesto storico nelle sue vie essenziali. Nel capitolo III, invece, si vorrà analizzare il nesso uomo-strada-ambiente polarizzando l'attenzione, oltre che sulla strada di Francia, anche sugli snodi costituiti dal valico del Moncenisio e dal sistema delle Chiuse. Infine, nella prospettiva di dare concretezza ad un'analisi che tenga conto di un riscontro archeologico sarà da leggere, piuttosto, la seconda parte della dissertazione (capitoli- IV-VII). Questa sezione costituirà un tentativo di sistemazione del materiale bibliografico concernente gli scavi presso l'abbazia di Novalesa (capitolo IV), un approfondimento sulla scoperta dell'insediamento e le necropoli a Collegno (Capitolo X). Nella stessa ipotesi di lavoro sarà necessaria una trattazione dei dati archeologici riscontrati nell'area urbana e nel suburbio dell'antica colonia di Augusta Taurinorum.
L'"AREA DI STRADA" TRA TORINO E LE ALPI NELL'ALTO MEDIOEVO: ARCHEOLOGIA E STORIA.
MARINO, FRANCESCA BRIGIDA
2009/2010
Abstract
Questo lavoro mette in primo piano la trattazione di alcuni temi connessi con le vicende del territorio tra Torino e le Alpi, tra l'instaurazione del dominio goto e lo sfaldamento della marca arduinica di Torino sul finire dell' XI secolo. In particolare, largo spazio hanno il tema della continuità/discontinuità degli insediamenti nel passaggio tra tardoantico e altomedioevo (nella specificità del caso di Torino)e il ruolo/ il significato politico dello spazio alpino. Il territorio, inteso come ¿canalizzatore¿ dei rapporti umani gioca un ruolo imnportante. I siti analizzati e le loro componenti spaziali non sono letti solo come elementi singoli, piuttosto come componenti che concorrono a definire un quadro più generale, fruiti temporalmente a seconda delle dominazioni. Gli indicatori utilizzati per la lettura del territorio saranno costituiti, oltre che dalle fonti scritte, anche dai dati materiali rappresentati da sepolture, rare tracce relative a contesti abitativi, evidenze archeologiche in generale ed attestazioni di luoghi di culto. Ancora, sono studiate le attestazioni delle strutture difensive al confine tra il regno Longobardo e quello dei Franchi. Mi riferisco ai sistemi di difesa ricalcanti quelli di epoca romana e conosciuti, nel VII secolo, come Clusae Longobardorum. Nello specifico, analizzando le attestazioni disponibili, si tenterà di comprendere la reale natura della fortificazione. Importante obiettivo di questo lavoro sarà anche il tentativo di unire, in via sperimentale, i dati desunti dalle fonti scritte con i risultati ottenuti dalle indagini archeologiche. Si cercherà così di definire, attraverso un tentativo di approccio problematico, un quadro delle trasformazioni strutturali (nelle istituzioni, nell'organizzazione dell'insediamento nelle città e nelle campagne, nel ruolo delle aristocrazie e della Chiesa) nel susseguirsi delle diverse dominazioni. Laddove sarà possibile, si cercherà di ricostruire, attraverso una lettura diacronica delle fonti, il legato storico delle varianti e delle permanenze. L'archeologia può contribuire al recupero dei dati con valore di fonte primaria. Tuttavia, per il suo apporto occorrerà distinguere nettamente tra reperti recuperati nel passato e acquisizioni di campagne recenti. Dal punto di vista della struttura, la prima parte della tesi si preoccuperà di prendere in considerazione le fonti scritte (capitoli I-III). Un' iniziale analisi sui quadri politici sorti nel territorio valsusino avrà il ruolo di cornice, di ¿incastonatura¿ alla dissertazione (capitolo I). In questo modo, si cercherà di definire il contesto storico nelle sue vie essenziali. Nel capitolo III, invece, si vorrà analizzare il nesso uomo-strada-ambiente polarizzando l'attenzione, oltre che sulla strada di Francia, anche sugli snodi costituiti dal valico del Moncenisio e dal sistema delle Chiuse. Infine, nella prospettiva di dare concretezza ad un'analisi che tenga conto di un riscontro archeologico sarà da leggere, piuttosto, la seconda parte della dissertazione (capitoli- IV-VII). Questa sezione costituirà un tentativo di sistemazione del materiale bibliografico concernente gli scavi presso l'abbazia di Novalesa (capitolo IV), un approfondimento sulla scoperta dell'insediamento e le necropoli a Collegno (Capitolo X). Nella stessa ipotesi di lavoro sarà necessaria una trattazione dei dati archeologici riscontrati nell'area urbana e nel suburbio dell'antica colonia di Augusta Taurinorum.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/70357