Tra esperienza e memoria: la guerra, la Resistenza e la prigionia nell'opera di Mario Rigoni Stern

The different experiences lived during the Second world war ¿ the war against France, the campaign of Greece and Albania, the Russian campaign, the internment and the Resistance ¿ constitute the centre of the life and of the books of Mario Rigoni Stern, who wrote about this during his entire life, between autobiography, memoir writing, testimony, reflection and invention. For this reason in this work I try both to reconstruct Rigoni's biography and to analyse his texts. The texts considered are first of all three novels, Il sergente nella neve, about the Russian campaign, Quota Albania, which tells us about the campaign of Greece and Albania, and L'ultima partita a carte, about both these experiences. Besides the novels there is a series of short stories, published at different times in different collections and in part previously published on dailies or periodicals, and two collections of memories, Inverni lontani and Stagioni. The four chapters, based respectively on the Russian campaign, on the one of Greece and Albania, on the internment and on the Resistance, are partly organized in a similar way, aiming at highlighting the recurrent themes in Rigoni, trying to find out at the same time which changes of perspective have place in the course of the years. In this way it has been possible to verify the reasons and the aims of Rigoni Stern's writing and to identify the crux of his way of thinking in the values and the traditions of his place of origin, the Tableland of Asiago. Particular attention, especially in the first three chapters, ha been put in the analysis of the characters, beginning from the writer-protagonist and the group of his companions-in-arms, concentrating after on the category of the ¿enemies¿, who rarely correspond with those decided by the history and the reason of State. As regards the protagonist, I highlighted the stages of his maturity, from his initial idea of war as adventure, until the persuasion that each war is a war «between people of the same village». Each chapter is characterized by the examination of some specific issues. The first one, for example, gives large space to the complex editorial story of Il sergente nella neve. Furthermore, Rigoni's books are set in the historical-literary context in which they have been published. As regards Il sergente nella neve, it has been considered the relationships which exist between the novel and the contemporary literary current of Neorealism, without leaving out those aspects in which the first Rigoni's book is similar to other literary trends, for example the «poetica del sub-limine» worked out by Carlo Cassola and Manlio Cancogni in 1936-37. In this context I found out Rigoni's tendency to interlace different temporal levels, often connecting the present time to the more or less far past time. After having underlined these aspects, they have been verified in the following chapters. As for the third chapter, beside the study of the themes, of the figures and of the central questions considered also in the other parts of the thesis, I chose to consider in the last paragraph the relationship between Rigoni and Primo Levi, who was one of his intimate friends and whose figure appears in some short stories with a very significant role.

Le diverse esperienze vissute durante la seconda guerra mondiale ¿ la guerra contro la Francia, la campagna di Grecia e di Albania, la campagna di Russia, l'internamento e la Resistenza ¿ costituiscono il cuore della vita e dell'opera di Mario Rigoni Stern, che ne ha scritto nel corso di tutta la sua esistenza intrecciando autobiografia, memorialistica, testimonianza, riflessione e invenzione. Per questo il mio lavoro si muove sul doppio binario della ricostruzione biografica e dell'analisi dei testi. Il corpus preso in esame comprende innanzitutto tre romanzi, Il sergente nella neve, sulla campagna di Russia, Quota Albania, dedicato alla campagna di Grecia e di Albania, e L'ultima partita a carte, che riprende entrambe le esperienze. Accanto ai romanzi sono state prese in esame una serie di racconti, pubblicati a più riprese in diverse raccolte e in parte comparsi precedentemente su quotidiani o periodici, e due raccolte di ricordi, Inverni lontani e Stagioni. I quattro capitoli, dedicati rispettivamente alla campagna di Russia, a quella di Grecia e di Albania, all'internamento e alla Resistenza, sono articolati secondo una scansione in parte simile, che mira a mettere in evidenza i temi ricorrenti nell'opera di Rigoni, cercando di individuare al tempo stesso quali mutamenti di prospettiva si verifichino nel corso del tempo. In tal modo si è potuto verificare quali siano i moventi e gli obiettivi della scrittura di Rigoni Stern e di individuare il fulcro della sua poetica nei valori e nelle tradizioni della sua terra d'origine, l'Altipiano di Asiago. Particolare attenzione, specie nei primi tre capitoli, è stata riservata inoltre all'analisi dei personaggi, a partire dal narratore-protagonista e dal gruppo dei suoi commilitoni, per poi concentrarsi sulla categoria e sulle figure dei ¿nemici¿, che raramente coincidono con quelli identificati dalla storia e dalla ragion di stato. Quanto al protagonista, si sono messe in rilievo le tappe attraverso cui passa la sua maturazione, dall'idea iniziale della guerra concepita come avventura, fino all'approdo alla convinzione matura secondo cui ogni guerra è una guerra «tra compaesani». Ciascun capitolo è poi caratterizzato dalla disamina di alcune questioni specifiche. Il primo, ad esempio, dedica grande spazio alla complessa vicenda editoriale del Sergente nella neve. Inoltre, l'opera di Rigoni viene situata nel contesto storico-letterario in cui è stata pubblicata. Per quanto riguarda Il sergente nella neve, una tappa obbligata è consistita nell'esame dei rapporti che intercorrono tra il romanzo e la coeva corrente del neorealismo, senza trascurare quegli aspetti che avvicinano l'opera d'esordio dello scrittore ad altre tendenze letterarie, come ad esempio la «poetica del sub-limine» elaborata da Carlo Cassola e Manlio Cancogni negli anni 1936-37. In questo contesto è emersa la tendenza di Rigoni a intrecciare piani temporali differenti, collegando spesso il presente a fatti del passato più o meno remoto. Messi in luce questi aspetti, essi sono stati verificati anche nei capitoli successivi. Per quanto riguarda il terzo capitolo, invece, accanto all'indagine dei temi, delle figure e delle questioni centrali affrontate anche nelle altre parti della tesi, si è scelto di dedicare il paragrafo finale al rapporto di Rigoni con Primo Levi, che gli fu amico intimo e la cui figura compare in alcuni racconti con un ruolo molto significativo.