Il presente lavoro è il resoconto di un viaggio di ricerca e sperimentazione compiuto all'interno della pratica filosofica della Philosophy for Children (P4C). L'approccio nei confronti di questa pratica filosofica è stato duplice: a partire dall'attività di ricerca svolta a riguardo della P4C sono giunta a formulare una visione personale di questa pratica, sperimentandola poi sul campo presso alcune classi di una scuola elementare di Torino. Nella prima parte viene svolto un approfondimento teorico dei concetti che stanno alla base della P4C. Il primo capitolo, Coordinate storiche e teoriche, offre una introduzione all'argomento: la P4C viene contestualizzata nel più ampio campo delle pratiche filosofiche, attraverso la sottolineatura delle sue differenze rispetto alle altre pratiche. Vengono poi chiariti i riferimenti teorici di M. Lipman, ¿padre¿ della P4C, ravvisabili nell'ambito del costruttivismo, e vengono al contempo esaminate le istanze filosofiche, pedagogiche e sociali che sono alla base della sua proposta di curricolo scolastico. Il secondo capitolo della prima parte del lavoro indaga più in dettaglio i vari aspetti che caratterizzano la P4C. Si esaminano il metodo di tale pratica filosofica, come per esempio la classe trasformata in comunità di ricerca e la struttura delle sessioni, gli obiettivi, come lo sviluppo nei bambini di un pensiero che sia contemporaneamente critico, creativo e valoriale, gli strumenti pedagogici usati durante le sessioni, testi, racconti, immagini, giochi. La seconda parte, rispecchia il mio approccio personale alla P4C, sia da un punto di vista di sviluppo teorico di alcuni temi su cui Lipman ha basato la costruzione del suo curricolo, sia da un punto di vista prettamente operativo, attraverso la descrizione delle varie attività svolte nell'arco dei circa sei mesi dedicati alla realizzazione dell'esperienza in classe. Nel primo capitolo, Educare al dialogo, si esamina l'importante ruolo che il dialogo filosofico svolge nelle sessioni in classe di P4C. Successivamente viene svolta una personale disamina delle caratteristiche del dialogo filosofico, al termine della quale risultano enfatizzate le dimensioni etiche e sociali che lo contraddistinguono, oltre a quelle logiche già evidenziate da Lipman. Basandomi su queste considerazioni, che ravvisano nella P4C una risorsa non solo per l'educazione a un pensiero logico e critico, ma anche per un'educazione al rispetto dell'altro e alla democrazia, ho infine proposto e descritto un suo possibile utilizzo come valido strumento di prevenzione contro la violenza. Da questa possibilità di utilizzo della P4C ha anche preso le mosse la mia attività sperimentale, che si è rivolta specificamente al problema dell'insorgenza nei bambini, in età sempre più precoce, di atti di ¿bullismo¿. Nel secondo capitolo della seconda parte, Filosofare con i bambini, viene descritta la fase operativa del presente lavoro. Seguendo una logica cronologica vengono esposte tutte le attività svolte, dalla ricerca di un ente scolastico disposto ad accogliere la mia proposta didattica alle presentazioni del progetto ai dirigenti scolastici e al corpo insegnante, dalla scelta degli strumenti metodologici rispondenti alle esigenze della scuola e coerenti alla mia visione della P4C al momento degli incontri con i bambini, dalla verifica dei giudizi espressi dalle persone coinvolte nell'iniziativa (bambini, insegnanti e genitori) alle mie conclusioni finali.
Filosofare con i bambini - Un´esperienza di Philosophy for Children come educazione al dialogo
GIORDANO, CHIARA
2009/2010
Abstract
Il presente lavoro è il resoconto di un viaggio di ricerca e sperimentazione compiuto all'interno della pratica filosofica della Philosophy for Children (P4C). L'approccio nei confronti di questa pratica filosofica è stato duplice: a partire dall'attività di ricerca svolta a riguardo della P4C sono giunta a formulare una visione personale di questa pratica, sperimentandola poi sul campo presso alcune classi di una scuola elementare di Torino. Nella prima parte viene svolto un approfondimento teorico dei concetti che stanno alla base della P4C. Il primo capitolo, Coordinate storiche e teoriche, offre una introduzione all'argomento: la P4C viene contestualizzata nel più ampio campo delle pratiche filosofiche, attraverso la sottolineatura delle sue differenze rispetto alle altre pratiche. Vengono poi chiariti i riferimenti teorici di M. Lipman, ¿padre¿ della P4C, ravvisabili nell'ambito del costruttivismo, e vengono al contempo esaminate le istanze filosofiche, pedagogiche e sociali che sono alla base della sua proposta di curricolo scolastico. Il secondo capitolo della prima parte del lavoro indaga più in dettaglio i vari aspetti che caratterizzano la P4C. Si esaminano il metodo di tale pratica filosofica, come per esempio la classe trasformata in comunità di ricerca e la struttura delle sessioni, gli obiettivi, come lo sviluppo nei bambini di un pensiero che sia contemporaneamente critico, creativo e valoriale, gli strumenti pedagogici usati durante le sessioni, testi, racconti, immagini, giochi. La seconda parte, rispecchia il mio approccio personale alla P4C, sia da un punto di vista di sviluppo teorico di alcuni temi su cui Lipman ha basato la costruzione del suo curricolo, sia da un punto di vista prettamente operativo, attraverso la descrizione delle varie attività svolte nell'arco dei circa sei mesi dedicati alla realizzazione dell'esperienza in classe. Nel primo capitolo, Educare al dialogo, si esamina l'importante ruolo che il dialogo filosofico svolge nelle sessioni in classe di P4C. Successivamente viene svolta una personale disamina delle caratteristiche del dialogo filosofico, al termine della quale risultano enfatizzate le dimensioni etiche e sociali che lo contraddistinguono, oltre a quelle logiche già evidenziate da Lipman. Basandomi su queste considerazioni, che ravvisano nella P4C una risorsa non solo per l'educazione a un pensiero logico e critico, ma anche per un'educazione al rispetto dell'altro e alla democrazia, ho infine proposto e descritto un suo possibile utilizzo come valido strumento di prevenzione contro la violenza. Da questa possibilità di utilizzo della P4C ha anche preso le mosse la mia attività sperimentale, che si è rivolta specificamente al problema dell'insorgenza nei bambini, in età sempre più precoce, di atti di ¿bullismo¿. Nel secondo capitolo della seconda parte, Filosofare con i bambini, viene descritta la fase operativa del presente lavoro. Seguendo una logica cronologica vengono esposte tutte le attività svolte, dalla ricerca di un ente scolastico disposto ad accogliere la mia proposta didattica alle presentazioni del progetto ai dirigenti scolastici e al corpo insegnante, dalla scelta degli strumenti metodologici rispondenti alle esigenze della scuola e coerenti alla mia visione della P4C al momento degli incontri con i bambini, dalla verifica dei giudizi espressi dalle persone coinvolte nell'iniziativa (bambini, insegnanti e genitori) alle mie conclusioni finali.File | Dimensione | Formato | |
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