Dopo aver raccolto tutti i commenti e le reazioni alle quattro immagini abbiamo concluso che le variabili socio-culturali che hanno influito in maniera più significativa sono sicuramente le variabili di stato civile ed età che presentano alcuni elementi di collegamento tra loro. Gli intervistati coniugati o conviventi o celibi o nubili ma con una relazione sentimentale più o meno stabile di un'età compresa tra i 25 e i 60 anni hanno una propensione alla tenerezza maggiore nei confronti delle immagini che riguardano l'integrazione culturale e l'adozione perché hanno mostrato la gioia o l'interesse futuro di avere una famiglia e dei figli. Per quanto riguarda l'immagine dell'arrivo clandestino la maggior parte di queste persone ha mostrato compassione e tristezza per quegli individui stranieri che abbandonano la loro famiglia. Coloro che sono appunto parte di una coppia stabile con in programma la costruzione di una famiglia, o coloro che sono già parte di una coppia stabile o di una famiglia, hanno mostrato più tristezza rispetto agli altri intervistati.La variabile genere è la terza per importanza a sottolineare in maniera significativa le differenze tra i commenti. Le donne infatti sono coloro che hanno mostrato più tolleranza nei confronti delle immagini con stranieri come protagonisti a causa, probabilmente, del loro istinto materno che si è sicuramente scatenato in maniera più determinante nelle due immagini che riguardano il tema dell'adozione. Per quanto riguarda le altre due immagini la loro propensione verso la cura della famiglia ha sicuramente alterato la loro percezione dello straniero non vedendolo come una scomoda presenza immigrata clandestinamente ma come un ospite da accogliere perché lontano dalle cure amorevoli della propria famiglia. La variabile nazionalità non ha grande rilevanza statistica a causa della sovra rappresentazione della popolazione italiana ma abbiamo notato che i soggetti intervistati delle zone dell'est Europa hanno un atteggiamento molto freddo e distaccato nell'osservare le immagini con stranieri come protagonisti. A prescindere dall'atteggiamento con cui si sono posti nell'osservare le immagini, hanno spesso sottolineando che le immagini non hanno scatenato in loro particolari sentimenti. Per quanto riguarda soprattutto l'immagine dell'integrazione culturale abbiamo notato che essi non si sono sentiti parte del programma integrativo, hanno anzi mostrato un certo fastidio non considerandosi stranieri alla pari di coloro che hanno la pelle di colore nero. Dal loro atteggiamento orgoglioso abbiamo notato piuttosto il fatto che loro a differenza degli individui provenienti dalle zone nord o sub sahariane si sono integrati nella popolazione italiana in maniera più rapida sia a livello lavorativo che sociale. Intervistare i soggetti provenienti dall'est europeo è stato molto più difficoltoso perché le loro risposte e i loro commenti erano molto succinti, il loro atteggiamento ha posto noi esaminatori in una posizione scomoda in cui non è stato tanto possibile interagire per ampliare i loro commenti e le loro opinioni. Proseguendo con l'analisi delle variabili abbiamo notato che quelle riguardanti il livello culturale e la professione non hanno inciso in maniera determinante sulla percezione dello straniero immigrato.
La rappresentazione dello straniero immigrato in Italia sul settimanale Famiglia Cristiana
GERARDI, ANNA ELENA
2010/2011
Abstract
Dopo aver raccolto tutti i commenti e le reazioni alle quattro immagini abbiamo concluso che le variabili socio-culturali che hanno influito in maniera più significativa sono sicuramente le variabili di stato civile ed età che presentano alcuni elementi di collegamento tra loro. Gli intervistati coniugati o conviventi o celibi o nubili ma con una relazione sentimentale più o meno stabile di un'età compresa tra i 25 e i 60 anni hanno una propensione alla tenerezza maggiore nei confronti delle immagini che riguardano l'integrazione culturale e l'adozione perché hanno mostrato la gioia o l'interesse futuro di avere una famiglia e dei figli. Per quanto riguarda l'immagine dell'arrivo clandestino la maggior parte di queste persone ha mostrato compassione e tristezza per quegli individui stranieri che abbandonano la loro famiglia. Coloro che sono appunto parte di una coppia stabile con in programma la costruzione di una famiglia, o coloro che sono già parte di una coppia stabile o di una famiglia, hanno mostrato più tristezza rispetto agli altri intervistati.La variabile genere è la terza per importanza a sottolineare in maniera significativa le differenze tra i commenti. Le donne infatti sono coloro che hanno mostrato più tolleranza nei confronti delle immagini con stranieri come protagonisti a causa, probabilmente, del loro istinto materno che si è sicuramente scatenato in maniera più determinante nelle due immagini che riguardano il tema dell'adozione. Per quanto riguarda le altre due immagini la loro propensione verso la cura della famiglia ha sicuramente alterato la loro percezione dello straniero non vedendolo come una scomoda presenza immigrata clandestinamente ma come un ospite da accogliere perché lontano dalle cure amorevoli della propria famiglia. La variabile nazionalità non ha grande rilevanza statistica a causa della sovra rappresentazione della popolazione italiana ma abbiamo notato che i soggetti intervistati delle zone dell'est Europa hanno un atteggiamento molto freddo e distaccato nell'osservare le immagini con stranieri come protagonisti. A prescindere dall'atteggiamento con cui si sono posti nell'osservare le immagini, hanno spesso sottolineando che le immagini non hanno scatenato in loro particolari sentimenti. Per quanto riguarda soprattutto l'immagine dell'integrazione culturale abbiamo notato che essi non si sono sentiti parte del programma integrativo, hanno anzi mostrato un certo fastidio non considerandosi stranieri alla pari di coloro che hanno la pelle di colore nero. Dal loro atteggiamento orgoglioso abbiamo notato piuttosto il fatto che loro a differenza degli individui provenienti dalle zone nord o sub sahariane si sono integrati nella popolazione italiana in maniera più rapida sia a livello lavorativo che sociale. Intervistare i soggetti provenienti dall'est europeo è stato molto più difficoltoso perché le loro risposte e i loro commenti erano molto succinti, il loro atteggiamento ha posto noi esaminatori in una posizione scomoda in cui non è stato tanto possibile interagire per ampliare i loro commenti e le loro opinioni. Proseguendo con l'analisi delle variabili abbiamo notato che quelle riguardanti il livello culturale e la professione non hanno inciso in maniera determinante sulla percezione dello straniero immigrato.File | Dimensione | Formato | |
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