Attività ludiche nella didattica: il ruolo formativo del gioco nell'apprendimento infantile.

The thesis aims to highlight the role of cognition of the game in the process of learning in school. The first chapter examines the value of play in childhood: the game is an activity that involves most of childhood, and it is the principal means used by the child in dealing with others. The game is not only a way to know the world, but also a form of communication, emotional experience, the reality of transformative action. Given all these reasons, it is considered necessary to present the birth of the game, understood not only as an activity carried out by the toys and physical objects, but also with linguistic means and materials industry, in view of the fact that the recreational activity is changing over the years and the use of new toys by the child characterizes the different ways to interact with others and the world around him. The game therefore has a crucial role socialization. In a second stage, one wonders what is the game and it's worth for the child, this question has been stimulated by scholars of various sciences, ethologists, philosophers, psychologists and educationalists. In this framework falls the second chapter of the thesis, where it addresses the theme of the game under the various theories of development, which in general have made contributions to consider the recreational activity an important part in development. The third chapter focuses on the role of play in education, particularly in primary schools, where the game can be understood through a series of coded messages more or less unconsciously by the child. Once examined in a broader discussion of the teaching function, deepens the integration of entertaining moments in the various teaching methods. Observing children at play has been understood as the space given to these moments have helped and improved the traditional didactic learning in children. In the fourth chapter has taken us to dwell on the value of play dropped in an educational context, the educator as a facilitator for these activities in relation to the needs of the child, and finally some examples of the many possible applications of games in education; are presented below some concluding remarks concerning the complex issue - always under discussion - the role of the activity as a source of fun learning from the child and as a possible form of instruction by the educator.

La tesi mira a porre in evidenza il ruolo cognitivo e formativo del gioco nell'ambito del processo di insegnamento ¿ apprendimento nella scuola dell'obbligo. Nel primo capitolo si prende in esame il valore del gioco nell'infanzia: il gioco è un'attività che coinvolge gran parte dell'età infantile, ed esso rappresenta il tramite principale utilizzato dal bambino nei rapporti con gli altri. Il gioco non solo è un modo per conoscere il mondo, ma anche e soprattutto una forma di comunicazione, di esperienza emotiva, di azione trasformativa sulla realtà. Dati tutti questi motivi, si ritiene di dover presentare la nascita del gioco, inteso come attività non solo effettuata tramite i giocattoli e con oggetti fisici, ma anche con mezzi linguistici e materiali sociali, in considerazione del fatto che l'attività ludica sta cambiando nel corso degli anni e l'utilizzo di giocattoli nuovi da parte del bambino caratterizza le diverse modalità di interagire con gli altri e col mondo che lo circonda. Il gioco ha dunque una fondamentale funzione socializzante. In una seconda fase ci si chiede cosa sia il gioco e che valore abbia per il bambino; tale questione è stata lo stimolo di studiosi di varie scienze: etologi, filosofi, pedagogisti e psicologi. In questo quadro si colloca il secondo capitolo della tesi, ove si affronta la tematica del gioco nell'ambito delle varie teorie sullo sviluppo, che in generale hanno fornito contributi a considerare l'attività ludica un prezioso fattore di sviluppo. Nel terzo capitolo si focalizza l'attenzione sul ruolo del gioco nella didattica, in particolare nella scuola primaria, dove attraverso il gioco è possibile comprendere una serie di messaggi codificati più o meno inconsciamente dal bambino. Una volta esaminata in un discorso di più ampio respiro la funzione della didattica, si approfondisce l'inserimento dei momenti ludici nelle varie metodologie didattiche. Osservando i bambini giocare si è compreso come lo spazio dato a questi momenti abbia coadiuvato e migliorato la tradizionale didattica nell'apprendimento infantile. Nel quarto capitolo ci si è voluti soffermare sul valore dell'attività ludica calata in un contesto didattico, sulla figura dell'educatore come promotore di tali attività in relazione alle esigenze del bambino, ed infine su alcuni dei numerosi possibili esempi applicativi di giochi nella didattica; si presentano di seguito alcune osservazioni conclusive riguardanti la complessa tematica ¿ sempre oggetto di discussioni ¿ sul ruolo svolto dall'attività ludica come fonte di apprendimento da parte del bambino e come possibile forma di insegnamento da parte dell'educatore.