In questo lavoro di Tesi è presentata l’analisi multi temporale della variazione del paesaggio a calanchi e biancane a partire dal 1954 fino ad oggi, in una porzione di territorio di circa160 km2 dell’area conosciuta come “Crete Senesi” (San Quirico d’Orcia-Castelmuzio, Provincia di Siena, Toscana meridionale). Negli ultimi anni il paesaggio a calanchi e biancane è stato oggetto di pratiche agricole intensive, oltre che ad abbandono della pastorizia e dell’ambiente rurale in generale, che ne hanno ridotto l’estensione portando ad una mutazione del paesaggio culturale fortemente caratterizzato, fin da tempi storici, da tali forme. Dal 2004 la Val d’Orcia è stata inserita nella lista dei patrimoni mondiali UNESCO, generando così una marcata dicotomia tra il destino “evanescente” di queste badlands da un lato e la volontà di tutelare e conservare tali forme che attirano turisti da tutto il mondo. I dati geomorfologici e geologici sono stati affiancati dai dati climatici provenienti dall’analisi climatica della zona sulla base di registrazioni pluviometriche giornaliere di 3 stazioni nei 67 anni di interesse e sono stati elaborati tramite software ClimPACT. Le analisi della variazione del paesaggio effettuate prevalentemente da remoto sono state svolte mediante la creazione di un geodatabase, su software ArcGIS, contenente feature classes poligonali per le forme calanchive e a biancane disegnate durante l’osservazione a schermo delle Ortofotocarte del 1954, 1978, 1988, 1996 e 2013, file raster derivanti dall’applicazione di funzioni di Spatial Analysis di ArcGIS (v. 10.8.1) e feature classes poligonali per l’uso del suolo. Dal confronto tra i dati multitemporali e i dati di pendenza ed esposizione dei versanti e substrato geologico è emersa una drastica riduzione dell’estensione di tali paesaggi dal 1954 al 2013 e, di conseguenza, si è voluto indagare il nuovo uso del suolo a cui sono state destinate tali aree. Almeno il 59% del paesaggio a calanchi e biancane scomparso è stato trasformato in suolo ad uso agricolo, il restante è stato, per la maggior parte oggetto di rivegetazione spontanea a copertura totale o parziale. L’integrazione con gli indici climatici elaborati ha permesso inoltre di confrontare questi dati con uno dei principali fattori scatenanti la formazione di tali paesaggi prevalentemente in termini di precipitazioni e di ottenere un quadro di analisi più completo sull’evoluzione del paesaggio avvenuta fino ad oggi e di fornire input per modelli futuri e processi decisionali legati alla gestione del patrimonio paesaggistico e culturale delle zone interessate da calanchi e biancane.
GIS e Paesaggio, Uomo e Ambiente: analisi multi temporale dell’evoluzione del paesaggio a calanchi e a biancane dal 1954 ad oggi, un paesaggio culturale da comprendere e valorizzare (San Quirico d’Orcia, Toscana meridionale).
ROMEI, ANGELA
2020/2021
Abstract
In questo lavoro di Tesi è presentata l’analisi multi temporale della variazione del paesaggio a calanchi e biancane a partire dal 1954 fino ad oggi, in una porzione di territorio di circa160 km2 dell’area conosciuta come “Crete Senesi” (San Quirico d’Orcia-Castelmuzio, Provincia di Siena, Toscana meridionale). Negli ultimi anni il paesaggio a calanchi e biancane è stato oggetto di pratiche agricole intensive, oltre che ad abbandono della pastorizia e dell’ambiente rurale in generale, che ne hanno ridotto l’estensione portando ad una mutazione del paesaggio culturale fortemente caratterizzato, fin da tempi storici, da tali forme. Dal 2004 la Val d’Orcia è stata inserita nella lista dei patrimoni mondiali UNESCO, generando così una marcata dicotomia tra il destino “evanescente” di queste badlands da un lato e la volontà di tutelare e conservare tali forme che attirano turisti da tutto il mondo. I dati geomorfologici e geologici sono stati affiancati dai dati climatici provenienti dall’analisi climatica della zona sulla base di registrazioni pluviometriche giornaliere di 3 stazioni nei 67 anni di interesse e sono stati elaborati tramite software ClimPACT. Le analisi della variazione del paesaggio effettuate prevalentemente da remoto sono state svolte mediante la creazione di un geodatabase, su software ArcGIS, contenente feature classes poligonali per le forme calanchive e a biancane disegnate durante l’osservazione a schermo delle Ortofotocarte del 1954, 1978, 1988, 1996 e 2013, file raster derivanti dall’applicazione di funzioni di Spatial Analysis di ArcGIS (v. 10.8.1) e feature classes poligonali per l’uso del suolo. Dal confronto tra i dati multitemporali e i dati di pendenza ed esposizione dei versanti e substrato geologico è emersa una drastica riduzione dell’estensione di tali paesaggi dal 1954 al 2013 e, di conseguenza, si è voluto indagare il nuovo uso del suolo a cui sono state destinate tali aree. Almeno il 59% del paesaggio a calanchi e biancane scomparso è stato trasformato in suolo ad uso agricolo, il restante è stato, per la maggior parte oggetto di rivegetazione spontanea a copertura totale o parziale. L’integrazione con gli indici climatici elaborati ha permesso inoltre di confrontare questi dati con uno dei principali fattori scatenanti la formazione di tali paesaggi prevalentemente in termini di precipitazioni e di ottenere un quadro di analisi più completo sull’evoluzione del paesaggio avvenuta fino ad oggi e di fornire input per modelli futuri e processi decisionali legati alla gestione del patrimonio paesaggistico e culturale delle zone interessate da calanchi e biancane.File | Dimensione | Formato | |
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