What do offshore oil extraction and "land grabbing" share with some examples of "enclosures" of social practices through the offer of platforms? The coexistence of precorporation phenomena (Fisher 2009) with expulsive phenomena (Sassen 2014). Growing trend, according to various authors, of contemporary capitalism. Mobile money transfer appears to be part of this trend. Born from the practices of airtime sharing, developed in Africa in the early 2000s, M-Pesa, the mobile money service of Safaricom (the Kenyan associate of Vodafone), was launched in 2007, giving way to a proliferation of the offer of these platforms across Africa. From the very beginning, rumors of different signs developed towards Safaricom, which seem to underline something unsolved. One of the rumors analyzed tells how M-Pesa was born from Safaricom's theft of an idea from a student at the University of Nairobi. Another tells of more or less secret agreements between the multinational and the Kenyan government. In short, the relationship of Kenyans towards M-Pesa is complex: if on the one hand there is the feeling that this platform has simplified life, on the other hand it is exactly the opposite and indeed it is perceived, rather, as something stranger, which can endanger the community. Sometimes, these elements of "foreignness" are considered a value. Other times they are underpowered. Mobile money and mobile phone share these ambivalent perceptions. Furthermore, if the mobile phone increasingly reduces the relationship to some dimensions (the voice, for example, or the short message), mobile money amplifies this aspect even more, replacing the presence of the person with money. Whether this is due to the platform or to the historical-economic context is still very difficult to say. These platforms connect even the smallest "street transactions" with global financial flows. Furthermore, by enabling its users to access micro-loans, which are very easy to obtain and equally very expensive, they make the desperate need for money for many Africans an opportunity for large profits for corporations. In addition, the offer of digital debt competes with other forms of debt (familiar, informal, cooperative). Rather than being a support to these forms of "near" debt, they are, rather, an attempt to evade and overcome it. Yet the use of M-Pesa and mobile money services seems to return an insistent request for redistribution, accompanied by the perennial feeling of having been robbed. In the impossibility of a field research work, an experiment of "virtual observation" was attempted, whose unsuccessful results are themselves a fact on which the thesis reflects.

Che cosa condividono l’estrazione petrolifera offshore e il “land grabbing” con alcuni esempi di “enclosures” di pratiche sociali tramite l’offerta di piattaforme? La convivenza di fenomeni di precorporazione (Fisher 2009) con fenomeni espulsivi (Sassen 2014). Tendenza crescente, secondo diversi autori, del capitalismo contemporaneo. Il mobile money transfer sembrerebbe essere parte di questa tendenza. Nato dalle pratiche di condivisione del credito telefonico, sviluppatesi in Africa nei primi anni 2000, M-Pesa, servizio di mobile money di Safaricom (l’associata keniana di Vodafone), viene lanciato nel 2007, dando il via ad una proliferazione dell’offerta di queste piattaforme in tutta l’Africa. Fin da subito si sviluppano nei confronti di Safaricom rumors di segno diverso, che sembrano sottolineare qualcosa di irrisolto. Uno tra i rumors analizzati racconta come M-Pesa nasca dal furto di un’idea di uno studente dell’Università di Nairobi da parte di Safaricom. Un altro racconta di accordi più o meno segreti tra multinazionale e governo kenyano. Insomma, la relazione dei kenyani nei confronti di M-Pesa è complessa: se da una parte c’è la sensazione che questa piattaforma abbia semplificato la vita, dall’altra è esattamente il contrario e anzi la si percepisce, piuttosto, come qualcosa di estraneo, che può mettere in pericolo la comunità. Alle volte, questi elementi di “estraneità” sono considerati un valore. Altre volte sono sottodimensionati. Mobile money e telefono cellulare condividono queste percezioni ambivalenti. Inoltre, se il telefono cellulare riduce sempre più la relazione ad alcune dimensioni (la voce, per esempio, o il messaggio breve), il mobile money amplifica ancor più questo aspetto, sostituendo la presenza della persona con il denaro. Se questo sia da imputare alla piattaforma o al contesto storico-economico, è ancora molto difficile da dire. Queste piattaforme collegano le anche minime “transazioni da strada” con i flussi finanziari globali. Inoltre, abilitando i propri utenti all’accesso a micro-prestiti, molto facili da ottenere e ugualmente molto costosi, rendono il disperato bisogno di denaro di molti africani/e un’occasione di grossi profitti per le multinazionali. Inoltre, l’offerta di debito digitale concorre con altre forme di debito (quello familiare, quello informale, quello cooperativo). Invece che essere un supporto a queste forme di debito “vicino”, sono, piuttosto, un tentativo di eluderlo e oltrepassarlo. Eppure l’uso di M-Pesa e dei servizi di mobile money sembra restituire un’insistente richiesta di redistribuzione, accompagnata dalla perenne sensazione di essere stati/e derubati/e. Nell’impossibilità di un lavoro di ricerca sul campo, si è tentato un esperimento di “osservazione virtuale”, i cui esiti fallimentari sono essi stessi un dato su cui la tesi riflette.

Estrazioni da mobile money. Impatti dell'e-money sulle vite sociali e culturali dell'Africa sub-sahariana

CARRARO, ANDREA
2020/2021

Abstract

Che cosa condividono l’estrazione petrolifera offshore e il “land grabbing” con alcuni esempi di “enclosures” di pratiche sociali tramite l’offerta di piattaforme? La convivenza di fenomeni di precorporazione (Fisher 2009) con fenomeni espulsivi (Sassen 2014). Tendenza crescente, secondo diversi autori, del capitalismo contemporaneo. Il mobile money transfer sembrerebbe essere parte di questa tendenza. Nato dalle pratiche di condivisione del credito telefonico, sviluppatesi in Africa nei primi anni 2000, M-Pesa, servizio di mobile money di Safaricom (l’associata keniana di Vodafone), viene lanciato nel 2007, dando il via ad una proliferazione dell’offerta di queste piattaforme in tutta l’Africa. Fin da subito si sviluppano nei confronti di Safaricom rumors di segno diverso, che sembrano sottolineare qualcosa di irrisolto. Uno tra i rumors analizzati racconta come M-Pesa nasca dal furto di un’idea di uno studente dell’Università di Nairobi da parte di Safaricom. Un altro racconta di accordi più o meno segreti tra multinazionale e governo kenyano. Insomma, la relazione dei kenyani nei confronti di M-Pesa è complessa: se da una parte c’è la sensazione che questa piattaforma abbia semplificato la vita, dall’altra è esattamente il contrario e anzi la si percepisce, piuttosto, come qualcosa di estraneo, che può mettere in pericolo la comunità. Alle volte, questi elementi di “estraneità” sono considerati un valore. Altre volte sono sottodimensionati. Mobile money e telefono cellulare condividono queste percezioni ambivalenti. Inoltre, se il telefono cellulare riduce sempre più la relazione ad alcune dimensioni (la voce, per esempio, o il messaggio breve), il mobile money amplifica ancor più questo aspetto, sostituendo la presenza della persona con il denaro. Se questo sia da imputare alla piattaforma o al contesto storico-economico, è ancora molto difficile da dire. Queste piattaforme collegano le anche minime “transazioni da strada” con i flussi finanziari globali. Inoltre, abilitando i propri utenti all’accesso a micro-prestiti, molto facili da ottenere e ugualmente molto costosi, rendono il disperato bisogno di denaro di molti africani/e un’occasione di grossi profitti per le multinazionali. Inoltre, l’offerta di debito digitale concorre con altre forme di debito (quello familiare, quello informale, quello cooperativo). Invece che essere un supporto a queste forme di debito “vicino”, sono, piuttosto, un tentativo di eluderlo e oltrepassarlo. Eppure l’uso di M-Pesa e dei servizi di mobile money sembra restituire un’insistente richiesta di redistribuzione, accompagnata dalla perenne sensazione di essere stati/e derubati/e. Nell’impossibilità di un lavoro di ricerca sul campo, si è tentato un esperimento di “osservazione virtuale”, i cui esiti fallimentari sono essi stessi un dato su cui la tesi riflette.
ITA
What do offshore oil extraction and "land grabbing" share with some examples of "enclosures" of social practices through the offer of platforms? The coexistence of precorporation phenomena (Fisher 2009) with expulsive phenomena (Sassen 2014). Growing trend, according to various authors, of contemporary capitalism. Mobile money transfer appears to be part of this trend. Born from the practices of airtime sharing, developed in Africa in the early 2000s, M-Pesa, the mobile money service of Safaricom (the Kenyan associate of Vodafone), was launched in 2007, giving way to a proliferation of the offer of these platforms across Africa. From the very beginning, rumors of different signs developed towards Safaricom, which seem to underline something unsolved. One of the rumors analyzed tells how M-Pesa was born from Safaricom's theft of an idea from a student at the University of Nairobi. Another tells of more or less secret agreements between the multinational and the Kenyan government. In short, the relationship of Kenyans towards M-Pesa is complex: if on the one hand there is the feeling that this platform has simplified life, on the other hand it is exactly the opposite and indeed it is perceived, rather, as something stranger, which can endanger the community. Sometimes, these elements of "foreignness" are considered a value. Other times they are underpowered. Mobile money and mobile phone share these ambivalent perceptions. Furthermore, if the mobile phone increasingly reduces the relationship to some dimensions (the voice, for example, or the short message), mobile money amplifies this aspect even more, replacing the presence of the person with money. Whether this is due to the platform or to the historical-economic context is still very difficult to say. These platforms connect even the smallest "street transactions" with global financial flows. Furthermore, by enabling its users to access micro-loans, which are very easy to obtain and equally very expensive, they make the desperate need for money for many Africans an opportunity for large profits for corporations. In addition, the offer of digital debt competes with other forms of debt (familiar, informal, cooperative). Rather than being a support to these forms of "near" debt, they are, rather, an attempt to evade and overcome it. Yet the use of M-Pesa and mobile money services seems to return an insistent request for redistribution, accompanied by the perennial feeling of having been robbed. In the impossibility of a field research work, an experiment of "virtual observation" was attempted, whose unsuccessful results are themselves a fact on which the thesis reflects.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/70139