La libertà di espressione è un diritto essenziale nelle democrazie. Per fare progredire il dialogo e lo sviluppo nella società democratica, l’espressione di un'opinione critica è fondamentale per contrastare il pensiero unanime. Questo diritto permette di fare emergere voci plurali e un confronto di opinioni. Questa infinita pluralità di uomini e opinioni è la sorgente dell’organizzazione della società nel suo complesso, non solamente perché le decisioni in democrazia si prendono sulla base della maggioranza, ma perché sono, in teoria, il risultato di un dibattito. Lo spazio democratico deve essere il luogo e il risultato del conflitto di opinioni : deve organizzare la coesistenza umana in delle condizioni spesso conflittuali perché mediata dalla politica. Oggigiorno, le difficoltà poste dalla libertà di espressione sono numerose. Con l’emergere dei social media, la libertà di espressione ha raggiunto dei livelli inaspettati, dove l’espressione che ieri apparteneva alla stretta sfera personale e privata, è veicolata sui canali di comunicazione accessibili a tutti. I social media sono diventati i nuovi spazi pubblici dove stanno dialogando persone provenienti da tutte le parti del globo. Questa nuova scala mette sotto tensione l’apparecchio legislativo, rendendo quasi impossibile il controllo di espressioni che vanno oltre il limite posto dalle costituzioni nazionali. Mentre per alcuni commentatori, internet rappresenta l’avvento di una vera democrazia partecipativa, dove il diritto di espressione diventa effettivo, per altri, i social media rappresentano il luogo dove si espande l’incitamento all’odio, il negazionismo e la propaganda complottista. I social media sono anche diventati il portavoce dei principali leader politici populisti, permettendogli di aggirare i media e i giornalisti tradizionali, divulgando affermazioni contrastanti. Di fronte a questi nuovi fenomeni legati a un'espansione sempre più grande della possibilità data a persone qualsiasi di esprimere opinioni su una scala nazionale o mondiale, provocando ripercussioni notevoli nella società, gli Stati-Uniti e la Francia hanno, una volta ancora, assunto posizioni contrastanti. Mentre, gli Stati-Uniti, si sono basati sull’applicazione nella sfera digitale del primo emendamento della costituzione, la Francia e più in generale l’Unione Europea, ha cercato di limitare gli eccessi del linguaggio, provando ad imporre lo stesso quadro legislativo sul web che nella vita reale. La divergenza tra questi due paesi sulla concezione del diritto della libertà di espressione e la sua applicazione sarà il nucleo del nostro studio. Cercheremo di confrontare le diverse teorie giuridico-filosofiche a cui si attengono le due concezioni. Proverò ad identificare i valori intrinsechi a cui si gli Stati-Uniti e la Francia si attengono per difendere o a volte limitare il diritto della libera espressione. Analizzeremo anche le posizioni prese, questa volta dalla società civile, che possono rivelarsi radicali ed illustrano i dibattiti attorno a questa libertà presenti oggi nelle società democratiche. Ci porterà ad evidenziare gli effetti della nostra era del capitalismo tardivo e dell’individualizzazione della società che ha portato al trionfo delle nuove rivendicazioni identitarie e comunitarie. L’obiettivo di questo studio è di trattare le questioni e le problematiche che la nostra epoca, attraverso le sue trasformazioni sociali e tecnologiche, fa pesare sul diritto della libera parola.

La libertà di espressione : dove porre il limite ? Le divergenze tra la visione francese e americana

GIOVAGNONI, FLORA
2020/2021

Abstract

La libertà di espressione è un diritto essenziale nelle democrazie. Per fare progredire il dialogo e lo sviluppo nella società democratica, l’espressione di un'opinione critica è fondamentale per contrastare il pensiero unanime. Questo diritto permette di fare emergere voci plurali e un confronto di opinioni. Questa infinita pluralità di uomini e opinioni è la sorgente dell’organizzazione della società nel suo complesso, non solamente perché le decisioni in democrazia si prendono sulla base della maggioranza, ma perché sono, in teoria, il risultato di un dibattito. Lo spazio democratico deve essere il luogo e il risultato del conflitto di opinioni : deve organizzare la coesistenza umana in delle condizioni spesso conflittuali perché mediata dalla politica. Oggigiorno, le difficoltà poste dalla libertà di espressione sono numerose. Con l’emergere dei social media, la libertà di espressione ha raggiunto dei livelli inaspettati, dove l’espressione che ieri apparteneva alla stretta sfera personale e privata, è veicolata sui canali di comunicazione accessibili a tutti. I social media sono diventati i nuovi spazi pubblici dove stanno dialogando persone provenienti da tutte le parti del globo. Questa nuova scala mette sotto tensione l’apparecchio legislativo, rendendo quasi impossibile il controllo di espressioni che vanno oltre il limite posto dalle costituzioni nazionali. Mentre per alcuni commentatori, internet rappresenta l’avvento di una vera democrazia partecipativa, dove il diritto di espressione diventa effettivo, per altri, i social media rappresentano il luogo dove si espande l’incitamento all’odio, il negazionismo e la propaganda complottista. I social media sono anche diventati il portavoce dei principali leader politici populisti, permettendogli di aggirare i media e i giornalisti tradizionali, divulgando affermazioni contrastanti. Di fronte a questi nuovi fenomeni legati a un'espansione sempre più grande della possibilità data a persone qualsiasi di esprimere opinioni su una scala nazionale o mondiale, provocando ripercussioni notevoli nella società, gli Stati-Uniti e la Francia hanno, una volta ancora, assunto posizioni contrastanti. Mentre, gli Stati-Uniti, si sono basati sull’applicazione nella sfera digitale del primo emendamento della costituzione, la Francia e più in generale l’Unione Europea, ha cercato di limitare gli eccessi del linguaggio, provando ad imporre lo stesso quadro legislativo sul web che nella vita reale. La divergenza tra questi due paesi sulla concezione del diritto della libertà di espressione e la sua applicazione sarà il nucleo del nostro studio. Cercheremo di confrontare le diverse teorie giuridico-filosofiche a cui si attengono le due concezioni. Proverò ad identificare i valori intrinsechi a cui si gli Stati-Uniti e la Francia si attengono per difendere o a volte limitare il diritto della libera espressione. Analizzeremo anche le posizioni prese, questa volta dalla società civile, che possono rivelarsi radicali ed illustrano i dibattiti attorno a questa libertà presenti oggi nelle società democratiche. Ci porterà ad evidenziare gli effetti della nostra era del capitalismo tardivo e dell’individualizzazione della società che ha portato al trionfo delle nuove rivendicazioni identitarie e comunitarie. L’obiettivo di questo studio è di trattare le questioni e le problematiche che la nostra epoca, attraverso le sue trasformazioni sociali e tecnologiche, fa pesare sul diritto della libera parola.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/70036