The analysis of Yves Klein's life and work reveals his extraordinary capacity for renewal and artistic experimentation, qualities that have contributed to making him an iconic figure in contemporary art, not only in Europe but also internationally. This study focuses on the artist's contribution in Italy, particularly regarding the city of Turin, which emerged in the 1960s and 1970s as a pivotal center for avant-garde artistic experimentation. After a biographical summary of the artist and an examination of his early exhibitions in Italy, particularly his debut in 1957 at the Galleria Apollinaire in Milan, the research delves into two exhibitions in Turin: the first in 1969 at the Galleria Martano, managed by Giuliano Martano and Liliana Dematteis, and the second between 1970 and 1971 at the Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea. Both exhibitions are analyzed through art criticism documented in articles published by contemporary newspapers and through a detailed study of their respective catalogs. The 1969 exhibition represents Turin's first encounter with Klein's work, and the catalog, enriched by contributions from Pierre Restany and Paul Wember, proves to be an essential tool for understanding the exhibited works. Additionally, a careful analysis of the 1970-71 retrospective highlights the crucial role of deputy director Aldo Passoni, who managed public relations with care and addressed complications arising from the discovery of forgeries among the displayed works. The forgery scandal at the Galleria dei Musei Civici marked a moment of confusion and uncertainty, culminating in a judicial inquiry involving gallery owner Remo Pastori, accused of fraud and forgery. The study reconstructs the context through correspondence preserved in the Historical Archive of the Musei Civici of Turin, offering a detailed perspective on the dynamics of the exhibition. In conclusion, the work aims to highlight Turin's role as a significant player on the artistic scene through careful and forward-looking choices, providing a cohesive view of the artist's contribution to the city that continues to resonate today.
L'analisi della vita e dell'opera di Yves Klein rivela la sua straordinaria capacità di rinnovamento e di sperimentazione artistica, qualità che hanno contribuito a renderlo una figura iconica dell’arte contemporanea, non solo in Europa ma anche a livello internazionale. L’elaborato si sofferma sul contributo dell'artista in Italia, con particolare riguardo alla città Torino, città che negli anni Sessanta e Settanta si è affermata come centro nevralgico delle sperimentazioni artistiche più d’avanguardia. Dopo una sintesi biografica dell’artista e una disamina delle sue prime esposizioni italiane, con particolare riferimento all’esordio del 1957 presso la Galleria Apollinaire di Milano, lo studio approfondisce due mostre torinesi: la prima, nel 1969, alla Galleria Martano, gestita da Giuliano Martano e Liliana Dematteis, e la seconda, tra il 1970 e il 1971, presso la Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea. Entrambe le esposizioni vengono analizzate attraverso la critica d'arte, documentata da articoli pubblicati sulle testate giornalistiche dell’epoca e attraverso lo studio approfondito dei rispettivi cataloghi. La mostra del 1969 rappresenta il primo approccio torinese all’opera di Klein, e il catalogo, arricchito dai contributi di Pierre Restany e Paul Wember, si rivela uno strumento essenziale per conoscere le opere in esposizione. In parallelo, è stata svolta un’attenta analisi della retrospettiva del 1970-71, che ha evidenziato il ruolo cruciale del vicedirettore Aldo Passoni, il quale ha saputo gestire con cura le relazioni pubbliche e affrontare le complicazioni sorte in seguito alla scoperta di falsi tra le opere esposte. Lo scandalo dei falsi presso la Galleria dei Musei Civici rappresenta un momento di confusione e incertezza, culminato in un'inchiesta giudiziaria che ha coinvolto il gallerista Remo Pastori, accusato di truffa e falso in firma. L’elaborato ricostruisce il contesto attraverso la corrispondenza conservata nell'Archivio Storico dei Musei Civici di Torino, offrendo una prospettiva dettagliata sulle dinamiche della mostra. In conclusione, l’elaborato intende evidenziare il ruolo di Torino, che ha saputo farsi spazio sulla scena artistica grazie a scelte oculate e lungimiranti e fornire una visione unitaria del contributo dell’artista alla città, che si protrae nel tempo fino ai giorni nostri.
Yves Klein a Torino: La Mostra del 1969 alla Galleria Martano e la Retrospettiva del 1970 alla Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea
CALLEGHER, MARGHERITA
2023/2024
Abstract
L'analisi della vita e dell'opera di Yves Klein rivela la sua straordinaria capacità di rinnovamento e di sperimentazione artistica, qualità che hanno contribuito a renderlo una figura iconica dell’arte contemporanea, non solo in Europa ma anche a livello internazionale. L’elaborato si sofferma sul contributo dell'artista in Italia, con particolare riguardo alla città Torino, città che negli anni Sessanta e Settanta si è affermata come centro nevralgico delle sperimentazioni artistiche più d’avanguardia. Dopo una sintesi biografica dell’artista e una disamina delle sue prime esposizioni italiane, con particolare riferimento all’esordio del 1957 presso la Galleria Apollinaire di Milano, lo studio approfondisce due mostre torinesi: la prima, nel 1969, alla Galleria Martano, gestita da Giuliano Martano e Liliana Dematteis, e la seconda, tra il 1970 e il 1971, presso la Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea. Entrambe le esposizioni vengono analizzate attraverso la critica d'arte, documentata da articoli pubblicati sulle testate giornalistiche dell’epoca e attraverso lo studio approfondito dei rispettivi cataloghi. La mostra del 1969 rappresenta il primo approccio torinese all’opera di Klein, e il catalogo, arricchito dai contributi di Pierre Restany e Paul Wember, si rivela uno strumento essenziale per conoscere le opere in esposizione. In parallelo, è stata svolta un’attenta analisi della retrospettiva del 1970-71, che ha evidenziato il ruolo cruciale del vicedirettore Aldo Passoni, il quale ha saputo gestire con cura le relazioni pubbliche e affrontare le complicazioni sorte in seguito alla scoperta di falsi tra le opere esposte. Lo scandalo dei falsi presso la Galleria dei Musei Civici rappresenta un momento di confusione e incertezza, culminato in un'inchiesta giudiziaria che ha coinvolto il gallerista Remo Pastori, accusato di truffa e falso in firma. L’elaborato ricostruisce il contesto attraverso la corrispondenza conservata nell'Archivio Storico dei Musei Civici di Torino, offrendo una prospettiva dettagliata sulle dinamiche della mostra. In conclusione, l’elaborato intende evidenziare il ruolo di Torino, che ha saputo farsi spazio sulla scena artistica grazie a scelte oculate e lungimiranti e fornire una visione unitaria del contributo dell’artista alla città, che si protrae nel tempo fino ai giorni nostri.File | Dimensione | Formato | |
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Tesi di Laurea - Margherita Callegher.pdf
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Descrizione: L'elaborato intende analizzare il contributo dell’artista Yves Klein nel panorama artistico torinese degli anni Sessanta e Settanta attraverso le esposizioni tenutesi presso la Galleria Martano nel 1969 e presso la Galleria dei Musei Civici nel 1970-71.
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