Il presente lavoro di tesi, svolto presso il laboratorio di Tossicologia Forense dell'Università di Modena e Reggio Emilia ha trovato il suo utilizzo nello sviluppo di una metodica volta ad identificare due distinti xenobiotici ed i loro principali metaboliti, non presenti nel protocollo di laboratorio: carvedilol e 4-OH- fenilcarvedilolo, Lacosamide e o-desmetil-lacosamide, perfezionando un metodo analitico basato su tecnica HPLC-MS/MS applicato su campioni post-mortem, tenendo conto dell'effetto matrice derivante dalla natura dei campioni strettamente connesso alla presenza di interferenti alla matrice di lavoro che può influenzare in maniera significativa la determinazione quantitativa degli analisti. l'esigenza di ottimizzare questo tipo di metodica nasce, in primis, da una scarsa letteratura legata ai due principi attivi ed in secondo luogo dall'esigenza di identificare gli xenobiotici ed eventuali sostanze sinergiche, al fine di definire il loro eventuale contributo nella diagnosi medico legale di un evento lesivo. Le matrici post-mortem oggetto di analisi sono state:sangue cadaverico, urina, encefalo e fegato. L'indagine di screening è stata effettuata mediante metodica EMIT e tecniche abbinate alla spettrometria di massa e successivamente è stata scolta l'analisi quantitativa in LC-MS.
Sviluppo di una metodica analitica innovativa per la determinazione di Carvedilolo, Lacosamide e loro principali metaboliti
DI CIOCCIO, CHIARA
2020/2021
Abstract
Il presente lavoro di tesi, svolto presso il laboratorio di Tossicologia Forense dell'Università di Modena e Reggio Emilia ha trovato il suo utilizzo nello sviluppo di una metodica volta ad identificare due distinti xenobiotici ed i loro principali metaboliti, non presenti nel protocollo di laboratorio: carvedilol e 4-OH- fenilcarvedilolo, Lacosamide e o-desmetil-lacosamide, perfezionando un metodo analitico basato su tecnica HPLC-MS/MS applicato su campioni post-mortem, tenendo conto dell'effetto matrice derivante dalla natura dei campioni strettamente connesso alla presenza di interferenti alla matrice di lavoro che può influenzare in maniera significativa la determinazione quantitativa degli analisti. l'esigenza di ottimizzare questo tipo di metodica nasce, in primis, da una scarsa letteratura legata ai due principi attivi ed in secondo luogo dall'esigenza di identificare gli xenobiotici ed eventuali sostanze sinergiche, al fine di definire il loro eventuale contributo nella diagnosi medico legale di un evento lesivo. Le matrici post-mortem oggetto di analisi sono state:sangue cadaverico, urina, encefalo e fegato. L'indagine di screening è stata effettuata mediante metodica EMIT e tecniche abbinate alla spettrometria di massa e successivamente è stata scolta l'analisi quantitativa in LC-MS.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/69946