Quando si parla di lobbying e di Gruppi di Interesse si pensa subito a qualcosa di negativo, qualcosa che può solo portare ad un peggioramento della democraticità del processo decisionale. Il fine ultimo di tale elaborato è dimostrare l’esatto contrario. I Gruppi di Interesse sono fondamentali per il benessere del decision-making nazionale ed europeo. Proprio per questo motivo si è scelto di analizzare l’accesso istituzionale dei Gruppi di Interesse italiani presso le arene istituzionali nazionali e comunitarie. Il Transparency Register dell’Unione Europea è stata la fonte principale da cui attingere i dati dei Gruppi di Interesse presenti sul territorio: ben 426 Gruppi di Interesse con sede legale in Italia. Solo a 390 Gruppi è stato possibile inviare la survey online composta da 10 semplici domande, poiché i restanti non presentavano sul loro sito un indirizzo e-mail valido per poterli contattare. Le risposte e i dati forniti dai 104 Gruppi rispondenti sono stati inseriti in un database e analizzati, in modo aggregato, su due livelli. In un primo momento, si è svolta l’analisi generale in funzione di due variabili indipendenti: reputazione - risorsa outsider - e staff - risorsa insider. Si è andato a studiare quanto lobbying venisse svolto dai Gruppi di Interesse italiani a seconda delle due variabili, ma senza prendere in considerazione la tipologia di Gruppo. Successivamente, gli stessi dati sono stati analizzati più in profondità. Oltre alle variabili indipendenti è stato utilizzato come filtro l’appartenenza ad una delle seguenti categorie di Gruppo: Associazioni commerciali e di categoria; Sindacati e Associazioni professionali; Organizzazioni, Piattaforme e Reti non governative. Tutto ciò è stato svolto per poter confermare o smentire le due ipotesi a monte della trattazione: 1. La risorsa insider - staff - avvantaggia i Gruppi imprenditoriali, professionali e istituzionali nell’accesso presso i decisori pubblici, mentre la risorsa outsider non produce benefici a favore dei Gruppi identitari e pubblici per quanto riguarda l’accesso istituzionale; 2. I Gruppi di Interesse con maggiore accesso istituzionale a livello nazionale ottengono più facilmente accesso istituzionale a livello europeo e viceversa.

Studio dell'accesso istituzionale delle Associazioni di Rappresentanza italiane: Il lobbying in Italia e in Unione Europea nel 2022

MASCI, MARIANNA
2021/2022

Abstract

Quando si parla di lobbying e di Gruppi di Interesse si pensa subito a qualcosa di negativo, qualcosa che può solo portare ad un peggioramento della democraticità del processo decisionale. Il fine ultimo di tale elaborato è dimostrare l’esatto contrario. I Gruppi di Interesse sono fondamentali per il benessere del decision-making nazionale ed europeo. Proprio per questo motivo si è scelto di analizzare l’accesso istituzionale dei Gruppi di Interesse italiani presso le arene istituzionali nazionali e comunitarie. Il Transparency Register dell’Unione Europea è stata la fonte principale da cui attingere i dati dei Gruppi di Interesse presenti sul territorio: ben 426 Gruppi di Interesse con sede legale in Italia. Solo a 390 Gruppi è stato possibile inviare la survey online composta da 10 semplici domande, poiché i restanti non presentavano sul loro sito un indirizzo e-mail valido per poterli contattare. Le risposte e i dati forniti dai 104 Gruppi rispondenti sono stati inseriti in un database e analizzati, in modo aggregato, su due livelli. In un primo momento, si è svolta l’analisi generale in funzione di due variabili indipendenti: reputazione - risorsa outsider - e staff - risorsa insider. Si è andato a studiare quanto lobbying venisse svolto dai Gruppi di Interesse italiani a seconda delle due variabili, ma senza prendere in considerazione la tipologia di Gruppo. Successivamente, gli stessi dati sono stati analizzati più in profondità. Oltre alle variabili indipendenti è stato utilizzato come filtro l’appartenenza ad una delle seguenti categorie di Gruppo: Associazioni commerciali e di categoria; Sindacati e Associazioni professionali; Organizzazioni, Piattaforme e Reti non governative. Tutto ciò è stato svolto per poter confermare o smentire le due ipotesi a monte della trattazione: 1. La risorsa insider - staff - avvantaggia i Gruppi imprenditoriali, professionali e istituzionali nell’accesso presso i decisori pubblici, mentre la risorsa outsider non produce benefici a favore dei Gruppi identitari e pubblici per quanto riguarda l’accesso istituzionale; 2. I Gruppi di Interesse con maggiore accesso istituzionale a livello nazionale ottengono più facilmente accesso istituzionale a livello europeo e viceversa.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/69890