A partire dal titolo di questa tesi magistrale, “L’evoluzione dello scontro tra differenti movimenti della Riforma islamica - tra quietismo politico e attivismo militare”, ho cercato di fornire una panoramica di come i movimenti salafiti della Riforma islamica si siano sviluppati, interpolati e scontrati. La domanda di ricerca posta consiste nell’indagare quali siano le somiglianze e differenze, date da motivazioni storiche, religiose e politiche, tra i movimenti salafiti sviluppatisi dal XVIII secolo, cercando di fornire le motivazioni per cui essi vadano ad avvicinarsi tra loro, divergere o opporsi. Tramite una panoramica storica e un’analisi religiosa e geopolitica che affonda le sue radici nel 1800, l’elaborato vuole fornire una disamina di come il salafismo si sia sviluppato ed evoluto, attraverso percorsi quietisti o jihadisti, fino a giungere alla formazione dell’organizzazione guidata da Osama bin Laden. Partendo dal XVIII secolo in Arabia Saudita, la tesi analizza lo sviluppo del Wahhabismo tramite le idee di Muḥammad ibn ʿAbd al-Wahhāb, la stipulazione del patto con la dinastia Saudita, la conquista della Penisola araba ad opera dei Saʿūd, la fondazione ufficiale del regno e come quest’ultimo cambierà sotto la guida di re ʿAbd al-ʿAzīz ibn Saʿūd. Il secondo capitolo si concentra invece sull’Egitto dei Fratelli Musulmani. Il punto di partenza è la fondazione della Jamāʿa al-Iḫwān al-Muslimīn; è presente un conseguente ritratto del salafismo quietista di Ḥasan al-Bannā’, un’analisi del pensiero del suo epigono ʿUmar al-Tilmisānī e una disamina di quanto il Nasserismo abbia influito sull’emersione, a latere dei Fratelli Musulmani, delle frange jihadiste estremiste. Il corpo centrale dell’elaborato è costituito dalla diaspora dei Fratelli Musulmani in Arabia Saudita, le motivazioni per cui essi decisero di recarsi in questo paese, il contesto socio-culturale al momento del loro arrivo e il conseguente sviluppo del movimento della Ṣaḥwa. Il centro del terzo capitolo vede poi uno spostamento dell’analisi verso la Rivoluzione del ’79 in Iran, un’evidenza dell’importanza della figura dell’Ayatollah Ḫomeynī e di come gli avvenimenti del paese a maggioranza sciita abbiano influenzato la presa dello Ḥarām della Grande Moschea della Mecca nel novembre 1979. Il penultimo capitolo della dissertazione analizza il conflitto Iraq-Kuwait degli anni 1990-91, le motivazioni dietro all’invasione di Ṣaddām Ḥusayn e come questo avvenimento, coniugato alla presenza di truppe americane su suolo Saudita, abbia influenzato indelebilmente il pensiero di Osama bin Laden. Procedendo verso la fondazione di al-Qāʿida, l’elaborato studia il vissuto di Osama bin Laden e i collegamenti con l'Afghanistan. È preso anche in considerazione il salafismo jihadista di ʿAbd Allāh Yusūf al-ʿAzzam e Ayman al-Ẓawāhirī, due fra i principali membri dell’organizzazione. Le conclusioni volgono l’attenzione agli avvenimenti dell’11 settembre. La tesi dimostrata tramite l’elaborato mira a comprovare quanto salafismo quietista e jihadista possano essere differenti tra loro sotto il punto di vista storico, politico e religioso. Un ultimo spunto di riflessione, e punto di partenza per un’ipotetica seconda domanda di ricerca, è fornito da un’analisi della teologia Islamica, proponendo la semiotica ašʿarita e l’utilizzo del kalām come contraltari alla più rigida corrente Aṯari, permeante il salafismo jihadista.
L'evoluzione dello scontro tra differenti movimenti della Riforma islamica - tra quietismo e attivismo politico e militare
MOUSSANET, ELENA
2021/2022
Abstract
A partire dal titolo di questa tesi magistrale, “L’evoluzione dello scontro tra differenti movimenti della Riforma islamica - tra quietismo politico e attivismo militare”, ho cercato di fornire una panoramica di come i movimenti salafiti della Riforma islamica si siano sviluppati, interpolati e scontrati. La domanda di ricerca posta consiste nell’indagare quali siano le somiglianze e differenze, date da motivazioni storiche, religiose e politiche, tra i movimenti salafiti sviluppatisi dal XVIII secolo, cercando di fornire le motivazioni per cui essi vadano ad avvicinarsi tra loro, divergere o opporsi. Tramite una panoramica storica e un’analisi religiosa e geopolitica che affonda le sue radici nel 1800, l’elaborato vuole fornire una disamina di come il salafismo si sia sviluppato ed evoluto, attraverso percorsi quietisti o jihadisti, fino a giungere alla formazione dell’organizzazione guidata da Osama bin Laden. Partendo dal XVIII secolo in Arabia Saudita, la tesi analizza lo sviluppo del Wahhabismo tramite le idee di Muḥammad ibn ʿAbd al-Wahhāb, la stipulazione del patto con la dinastia Saudita, la conquista della Penisola araba ad opera dei Saʿūd, la fondazione ufficiale del regno e come quest’ultimo cambierà sotto la guida di re ʿAbd al-ʿAzīz ibn Saʿūd. Il secondo capitolo si concentra invece sull’Egitto dei Fratelli Musulmani. Il punto di partenza è la fondazione della Jamāʿa al-Iḫwān al-Muslimīn; è presente un conseguente ritratto del salafismo quietista di Ḥasan al-Bannā’, un’analisi del pensiero del suo epigono ʿUmar al-Tilmisānī e una disamina di quanto il Nasserismo abbia influito sull’emersione, a latere dei Fratelli Musulmani, delle frange jihadiste estremiste. Il corpo centrale dell’elaborato è costituito dalla diaspora dei Fratelli Musulmani in Arabia Saudita, le motivazioni per cui essi decisero di recarsi in questo paese, il contesto socio-culturale al momento del loro arrivo e il conseguente sviluppo del movimento della Ṣaḥwa. Il centro del terzo capitolo vede poi uno spostamento dell’analisi verso la Rivoluzione del ’79 in Iran, un’evidenza dell’importanza della figura dell’Ayatollah Ḫomeynī e di come gli avvenimenti del paese a maggioranza sciita abbiano influenzato la presa dello Ḥarām della Grande Moschea della Mecca nel novembre 1979. Il penultimo capitolo della dissertazione analizza il conflitto Iraq-Kuwait degli anni 1990-91, le motivazioni dietro all’invasione di Ṣaddām Ḥusayn e come questo avvenimento, coniugato alla presenza di truppe americane su suolo Saudita, abbia influenzato indelebilmente il pensiero di Osama bin Laden. Procedendo verso la fondazione di al-Qāʿida, l’elaborato studia il vissuto di Osama bin Laden e i collegamenti con l'Afghanistan. È preso anche in considerazione il salafismo jihadista di ʿAbd Allāh Yusūf al-ʿAzzam e Ayman al-Ẓawāhirī, due fra i principali membri dell’organizzazione. Le conclusioni volgono l’attenzione agli avvenimenti dell’11 settembre. La tesi dimostrata tramite l’elaborato mira a comprovare quanto salafismo quietista e jihadista possano essere differenti tra loro sotto il punto di vista storico, politico e religioso. Un ultimo spunto di riflessione, e punto di partenza per un’ipotetica seconda domanda di ricerca, è fornito da un’analisi della teologia Islamica, proponendo la semiotica ašʿarita e l’utilizzo del kalām come contraltari alla più rigida corrente Aṯari, permeante il salafismo jihadista.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/69885