The aim of this thesis is to offer an in-depth analysis and a wide-ranging view of all the factors that have affected and shaped the progressive transformation of Russia's strategic military doctrine during the years of Vladimir Putin's presidency, through a study of Russian social change at the dawn of the fall of the Soviet Union, reviewing the founding values and principles that continue to underpin the community life of the state, and leading up to the transformation, integration and reinforcement of the army's sectors and the strategy of the new warfare devised by leading military commanders and scholars. This also includes a discussion of the revisionist model brought to the field of warfare, including the adoption of a new, non-linear warfare, designed to strike at the fragilities of democratic systems, manipulate the perception of events, mask ongoing operations and distort official narratives through the use of coercive communication for political purposes and the control of public opinion. Moreover, the fundamental role played by the technological aspect is not overlooked, as it is widely extolled, consolidated and necessary for the success of this type of complex and varied approach at both the strategic and operational levels, such as the creation of a so-called Gray Zone, i.e. a sort of 'smokescreen' in which the actor concerned is able to operate freely and ambiguously, including through the use of non-state troops and coercive methods, without revealing and bringing to light its true plans and final intentions. Therefore, the ultimate goal is to offer a better understanding of the current and seemingly complex military choices Russia is making in the international arena and in conflict management, while also reviewing previous clashes, which took place in Georgia, Syria and Crimea, where the Russian Armed Forces have already operated in similar ways, and finally addressing the motivations and strategies implemented in the Ukrainian conflict scenario.
L'obiettivo di questa tesi è offrire un'analisi approfondita e una visione ad ampio spettro di tutti i fattori che hanno inciso e caratterizzato la progressiva trasformazione della dottrina militare strategica russa negli anni della presidenza di Vladimir Putin, attraverso uno studio del cambiamento sociale russo all’alba della caduta dell’Unione Sovietica, passando in rassegna i valori e principi fondanti che continuano ad essere alla base della vita comunitaria dello Stato, fino a giungere alla trasformazione, organizzazione e consolidamento dei settori dell’esercito e alla strategia della nuova guerra ideata dai maggiori comandanti e studiosi militari. Tutto ciò comprende anche una trattazione del modello revisionista apportato in campo bellico, inclusa l’adozione di una nuova guerra non lineare, pensata per colpire le fragilità dei sistemi democratici, manipolare la percezione degli eventi, mascherare le operazioni in corso e distorcere le narrazioni ufficiali mediante l’uso di una comunicazione coercitiva a scopi politici e di controllo dell’opinione pubblica. Non viene tralasciato, inoltre, il ruolo fondamentale che assume l’aspetto tecnologico, largamente esaltato, consolidato e necessario per la buona riuscita di questa tipologia di approccio complesso e variegato sia a livello strategico sia a livello operativo, come può essere, ad esempio, la creazione di una cosiddetta Gray Zone, ovvero una sorta di “cortina fumogena” in cui l’attore interessato è in grado di operare liberamente ed in modo ambiguo, anche mediante l’impiego di truppe non statali e metodi coercitivi, senza che vengano svelati e portati alla luce i suoi veri piani e le proprie intenzioni finali. L’obiettivo finale è, dunque, offrire una comprensione migliore delle scelte militari, attuali e apparentemente complesse che la Russia sta adottando nel panorama internazionale e nella gestione dei conflitti, passando in rassegna anche scontri precedenti, che hanno avuto luogo rispettivamente in Georgia, Siria e Crimea, in cui le Forze Armate russe hanno già operato con modalità simili, fino a giungere ad affrontare, infine, le motivazioni e le strategie messe in atto nello scenario del conflitto ucraino.
La dimensione militare della nuova dottrina strategica della Russia di Putin: guerra non lineare, approccio diretto, ruolo della tecnologia
CODREA, ANDREEA EMANUELA
2021/2022
Abstract
L'obiettivo di questa tesi è offrire un'analisi approfondita e una visione ad ampio spettro di tutti i fattori che hanno inciso e caratterizzato la progressiva trasformazione della dottrina militare strategica russa negli anni della presidenza di Vladimir Putin, attraverso uno studio del cambiamento sociale russo all’alba della caduta dell’Unione Sovietica, passando in rassegna i valori e principi fondanti che continuano ad essere alla base della vita comunitaria dello Stato, fino a giungere alla trasformazione, organizzazione e consolidamento dei settori dell’esercito e alla strategia della nuova guerra ideata dai maggiori comandanti e studiosi militari. Tutto ciò comprende anche una trattazione del modello revisionista apportato in campo bellico, inclusa l’adozione di una nuova guerra non lineare, pensata per colpire le fragilità dei sistemi democratici, manipolare la percezione degli eventi, mascherare le operazioni in corso e distorcere le narrazioni ufficiali mediante l’uso di una comunicazione coercitiva a scopi politici e di controllo dell’opinione pubblica. Non viene tralasciato, inoltre, il ruolo fondamentale che assume l’aspetto tecnologico, largamente esaltato, consolidato e necessario per la buona riuscita di questa tipologia di approccio complesso e variegato sia a livello strategico sia a livello operativo, come può essere, ad esempio, la creazione di una cosiddetta Gray Zone, ovvero una sorta di “cortina fumogena” in cui l’attore interessato è in grado di operare liberamente ed in modo ambiguo, anche mediante l’impiego di truppe non statali e metodi coercitivi, senza che vengano svelati e portati alla luce i suoi veri piani e le proprie intenzioni finali. L’obiettivo finale è, dunque, offrire una comprensione migliore delle scelte militari, attuali e apparentemente complesse che la Russia sta adottando nel panorama internazionale e nella gestione dei conflitti, passando in rassegna anche scontri precedenti, che hanno avuto luogo rispettivamente in Georgia, Siria e Crimea, in cui le Forze Armate russe hanno già operato con modalità simili, fino a giungere ad affrontare, infine, le motivazioni e le strategie messe in atto nello scenario del conflitto ucraino.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/69856