The civil war in Sierra Leone has ended twenty years ago, leaving behind not only seemingly insurmountable economic and social problems, but also the great dilemma of justice. For a country that almost continuously from 1991 to 2002 has known nothing but war and destruction, it becomes necessary to address the needs of reconstruction and reconciliation with trauma. How, then, in such a delicate moment as the transition from conflict to peace, have the international community and local actors set up the process of transitional justice? And what were the results obtained from this long and delicate process? In Sierra Leone it was decided to proceed not only by establishing the Special Court for Sierra Leone, but also a Truth and Reconciliation Commission. In the years following the conflict, the Special Court undertook to bring to prosecute some of the most famous and brutal protagonists of the conflict, guilty of war crimes and crimes against humanity. The Commission, on the other hand, was set up to guarantee a sense of justice to civilian victims and ex-combatants, including child soldiers, by helping them to reintegrate into society and overcome the traumas generated by war. The purpose of this work is to analyze and expose critical issues and successes of the justice process by analyzing actors, practices, cooperation and results achieved (or not achieved) by the two bodies and by the rehabilitation programs, especially in terms of reintegration and reconciliation with trauma.

La guerra civile in Sierra Leone è giunta alla sua conclusione ormai vent’anni fa, lasciando dietro di sé non solo problemi economici e sociali apparentemente insormontabili, ma anche il grande dilemma della giustizia. Per un paese che, quasi ininterrottamente dal 1991 al 2002, non ha conosciuto altro che guerra e distruzione, diventa necessario affrontare i bisogni di ricostruzione e di riconciliazione con il trauma. In che modo, quindi, in un momento delicato come la transizione da conflitto a pace, la comunità internazionale e gli attori locali hanno impostato il processo di giustizia di transizione? E quali sono stati gli esiti ottenuti da questo lungo e delicato processo? In Sierra Leone si è deciso di procedere non soltanto istituendo la Corte speciale per la Sierra Leone, ma anche una Commissione per la verità e la riconciliazione. La prima si sarebbe impegnata, negli anni successivi al conflitto, a portare alla sbarra alcuni tra i più celebri ed efferati protagonisti del conflitto, macchiatisi di crimini di guerra e contro l’umanità. La Commissione, invece, è sorta per garantire un senso di giustizia alle vittime civili e agli ex-combattenti, tra cui i bambini-soldato, aiutandoli a reintegrarsi in società e a superare i traumi generati dalla guerra. Lo scopo dell’operato è di analizzare e portare alla luce le criticità e i successi di questo processo di giustizia, analizzando attori, pratiche, cooperazione e risultati ottenuti (o non ottenuti) dai due organi e dai programmi riparatori, soprattutto in termini di reintegro e riconciliazione con il trauma. Se il primo capitolo si limita a tracciare le principali tappe che hanno caratterizzato la guerra in Sierra Leone e l’istituzione della Corte speciale e della Commissione, il secondo presenta un’analisi critica dell’implementazione e del lavoro dei due organi, focalizzandosi sugli aspetti positivi e negativi di entrambi. Nel terzo capitolo si affronta il tema del reintegro in società di donne ed ex-combattenti, tra cui i bambini-soldato, anche dalla prospettiva delle disuguaglianze di genere. Nell’ultimo capitolo si prosegue analizzando l’evoluzione del delicato processo di riconciliazione con il trauma e, infine, si attua una valutazione critica dei successi e dei fallimenti dei processi di giustizia e di riparazione, i cui esiti hanno contribuito alla ricostruzione post-bellica fino ad arrivare alla Sierra Leone d’oggi.

La giustizia di transizione in Sierra Leone: attori, pratiche ed esiti

GELAIN, GRETA
2021/2022

Abstract

La guerra civile in Sierra Leone è giunta alla sua conclusione ormai vent’anni fa, lasciando dietro di sé non solo problemi economici e sociali apparentemente insormontabili, ma anche il grande dilemma della giustizia. Per un paese che, quasi ininterrottamente dal 1991 al 2002, non ha conosciuto altro che guerra e distruzione, diventa necessario affrontare i bisogni di ricostruzione e di riconciliazione con il trauma. In che modo, quindi, in un momento delicato come la transizione da conflitto a pace, la comunità internazionale e gli attori locali hanno impostato il processo di giustizia di transizione? E quali sono stati gli esiti ottenuti da questo lungo e delicato processo? In Sierra Leone si è deciso di procedere non soltanto istituendo la Corte speciale per la Sierra Leone, ma anche una Commissione per la verità e la riconciliazione. La prima si sarebbe impegnata, negli anni successivi al conflitto, a portare alla sbarra alcuni tra i più celebri ed efferati protagonisti del conflitto, macchiatisi di crimini di guerra e contro l’umanità. La Commissione, invece, è sorta per garantire un senso di giustizia alle vittime civili e agli ex-combattenti, tra cui i bambini-soldato, aiutandoli a reintegrarsi in società e a superare i traumi generati dalla guerra. Lo scopo dell’operato è di analizzare e portare alla luce le criticità e i successi di questo processo di giustizia, analizzando attori, pratiche, cooperazione e risultati ottenuti (o non ottenuti) dai due organi e dai programmi riparatori, soprattutto in termini di reintegro e riconciliazione con il trauma. Se il primo capitolo si limita a tracciare le principali tappe che hanno caratterizzato la guerra in Sierra Leone e l’istituzione della Corte speciale e della Commissione, il secondo presenta un’analisi critica dell’implementazione e del lavoro dei due organi, focalizzandosi sugli aspetti positivi e negativi di entrambi. Nel terzo capitolo si affronta il tema del reintegro in società di donne ed ex-combattenti, tra cui i bambini-soldato, anche dalla prospettiva delle disuguaglianze di genere. Nell’ultimo capitolo si prosegue analizzando l’evoluzione del delicato processo di riconciliazione con il trauma e, infine, si attua una valutazione critica dei successi e dei fallimenti dei processi di giustizia e di riparazione, i cui esiti hanno contribuito alla ricostruzione post-bellica fino ad arrivare alla Sierra Leone d’oggi.
ITA
The civil war in Sierra Leone has ended twenty years ago, leaving behind not only seemingly insurmountable economic and social problems, but also the great dilemma of justice. For a country that almost continuously from 1991 to 2002 has known nothing but war and destruction, it becomes necessary to address the needs of reconstruction and reconciliation with trauma. How, then, in such a delicate moment as the transition from conflict to peace, have the international community and local actors set up the process of transitional justice? And what were the results obtained from this long and delicate process? In Sierra Leone it was decided to proceed not only by establishing the Special Court for Sierra Leone, but also a Truth and Reconciliation Commission. In the years following the conflict, the Special Court undertook to bring to prosecute some of the most famous and brutal protagonists of the conflict, guilty of war crimes and crimes against humanity. The Commission, on the other hand, was set up to guarantee a sense of justice to civilian victims and ex-combatants, including child soldiers, by helping them to reintegrate into society and overcome the traumas generated by war. The purpose of this work is to analyze and expose critical issues and successes of the justice process by analyzing actors, practices, cooperation and results achieved (or not achieved) by the two bodies and by the rehabilitation programs, especially in terms of reintegration and reconciliation with trauma.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/69807