Introduction Indwelling urinary catheter (IUC) is reported as the most common indwelling device in hospitals (12-26% of hospitalized patients). Placement and management of IUCs varied greatly between medical and surgical wards. Despite criteria for an appropriate use of IUCs, the rate of unnecessary urethral catheterization has been reported between 21% and 55,7%. Aim To assess the point prevalence of IUC use and the reasons for urinary catheter placement and maintenance in hospitalized patients. Methods Data were about demographic characteristics of catheterised patients and the management of IUCs in different clinical settings. Data were collected through the creation of ad hoc standardized forms; data were obtained by consulting medical and nursing records of hospitalized adult patients submitted to urinary catheterization and by interviewing nurses, from 1 August 2021 to1 September 2021. Exact Fisher tests were used to compare differences in binary variables and Student’s t-tests for continuous variables. All p values were two-sided with p< 0.05 considered statistically significant. Results A total number of 149 patients were admitted to the hospital and 58 patients were catheterised at some time during their hospital stay (70 IUCs were placed). Hospital point prevalence was 38.9%, with an appropriate use for 67 IUCs (96%). No suprapubic, intermittent or condom catheters were placed. The most common reason of IUC use (35 IUCs, 50%) and maintenance (27 IUCs, 39%) was monitoring urine output, followed by patient’s immobility and prevention of sacral pressure ulcers (8 IUCs, 11%), bladder irrigation (7 IUCs, 10%) and prevention of urinary retention in patients with dementia (5 IUCs, 7%). Despite reminder interventions, nurses and physicians assessed continual catheter need in 57 IUCs (81%). No statistically significant difference was observed about catheter insertion time in IUCs not continually evaluated. Ultrasound bladder evaluation is uncommon and conducted by physician only. Conclusion The point prevalence use of IUC among hospitalized patients at Martini Hospital is higher than the evidence in literature but with a high appropriateness of use (67 CV, 96%). Optimization of the use of reminders and intermittent catheterization is needed.
Introduzione Il catetere vescicale (CV) è il dispositivo invasivo ospedaliero più utilizzato (12-26% dei ricoverati). Esiste un’elevata eterogeneità per uso, gestione e cura dei portatori di CV tra i reparti. Nonostante le raccomandazioni sui criteri per inserirlo, dal 21% al 55,7% dei ricoverati ha un posizionamento improprio del CV. Obiettivo Determinazione della prevalenza puntuale d’uso e delle ragioni di posizionamento e permanenza del CV in ambito ospedaliero. Metodi Raccolta dati sulle caratteristiche anagrafiche e sugli aspetti organizzativi e procedurali del cateterismo vescicale tramite creazione di schede ad hoc; intervista agli infermieri e lettura delle cartelle cliniche dei portatori di CV adulti ricoverati nell’Ospedale Martini in giornate indice tra l’1 Agosto 2021 e l’1 Settembre 2021. Sono stati usati il test esatto di Fisher e il test t-student per il calcolo di significatività statistica (α < 0,05). Risultati Sono stati analizzati i dati di 58 portatori di CV su 149 ricoverati (70 i CV usati). La prevalenza d’uso ospedaliera è stata del 38,9%, con un uso appropriato per 67 CV (96%). Non sono stati condotti cateterismi sovrapubici o ad intermittenza, né usati urocondom. Il CV viene maggiormente impiegato (35 CV, 50%) e mantenuto (27 CV, 39%) per il monitoraggio della diuresi, seguito dalla prevenzione di comparsa di lesioni da pressione sacrali in ritardata mobilizzazione (8 CV, 11%), l’irrigazione vescicale (7 CV, 10%) e la prevenzione della ritenzione urinaria in soggetti perlopiù disorientati (5 CV, 7%). Nonostante l’uso dei reminder, la valutazione della necessità di permanenza è stata condotta in 57 CV (81%), perlopiù da medico e infermiere. Sono stati osservati tempi di permanenza maggiori (ma non significativi) per i CV non valutati. La valutazione vescicale ecografica è poco diffusa e a conduzione medica. Conclusioni La prevalenza d’uso del CV è superiore alla letteratura, ma con un’elevata appropriatezza d’uso (67 CV, 96%). Sono necessari un’ottimizzazione d’uso dei reminder e un maggior impiego dei CV ad intermittenza.
Il cateterismo vescicale: indagine sulla prevalenza puntuale d’uso e sulle ragioni di posizionamento e di permanenza del dispositivo adottati in ambito ospedaliero.
DIVOLO, LAURA
2020/2021
Abstract
Introduzione Il catetere vescicale (CV) è il dispositivo invasivo ospedaliero più utilizzato (12-26% dei ricoverati). Esiste un’elevata eterogeneità per uso, gestione e cura dei portatori di CV tra i reparti. Nonostante le raccomandazioni sui criteri per inserirlo, dal 21% al 55,7% dei ricoverati ha un posizionamento improprio del CV. Obiettivo Determinazione della prevalenza puntuale d’uso e delle ragioni di posizionamento e permanenza del CV in ambito ospedaliero. Metodi Raccolta dati sulle caratteristiche anagrafiche e sugli aspetti organizzativi e procedurali del cateterismo vescicale tramite creazione di schede ad hoc; intervista agli infermieri e lettura delle cartelle cliniche dei portatori di CV adulti ricoverati nell’Ospedale Martini in giornate indice tra l’1 Agosto 2021 e l’1 Settembre 2021. Sono stati usati il test esatto di Fisher e il test t-student per il calcolo di significatività statistica (α < 0,05). Risultati Sono stati analizzati i dati di 58 portatori di CV su 149 ricoverati (70 i CV usati). La prevalenza d’uso ospedaliera è stata del 38,9%, con un uso appropriato per 67 CV (96%). Non sono stati condotti cateterismi sovrapubici o ad intermittenza, né usati urocondom. Il CV viene maggiormente impiegato (35 CV, 50%) e mantenuto (27 CV, 39%) per il monitoraggio della diuresi, seguito dalla prevenzione di comparsa di lesioni da pressione sacrali in ritardata mobilizzazione (8 CV, 11%), l’irrigazione vescicale (7 CV, 10%) e la prevenzione della ritenzione urinaria in soggetti perlopiù disorientati (5 CV, 7%). Nonostante l’uso dei reminder, la valutazione della necessità di permanenza è stata condotta in 57 CV (81%), perlopiù da medico e infermiere. Sono stati osservati tempi di permanenza maggiori (ma non significativi) per i CV non valutati. La valutazione vescicale ecografica è poco diffusa e a conduzione medica. Conclusioni La prevalenza d’uso del CV è superiore alla letteratura, ma con un’elevata appropriatezza d’uso (67 CV, 96%). Sono necessari un’ottimizzazione d’uso dei reminder e un maggior impiego dei CV ad intermittenza.File | Dimensione | Formato | |
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