Introduction: The pandemic caused by the SARS-CoV-2 virus and the lack of adequate therapies quickly led to the development of COVID-19 vaccines. To date, four have been approved in Italy, including the Vaxzevria vaccine (Oxford-Astrazeneca). After the occurrence of vaccine-associated thrombotic immune thrombocytopenia events, the Italian Government and the Italian Medicines Agency (AIFA) recommended completing the vaccination course, after a first dose of Vaxzevria, with an mRNA vaccine in subjects under 60. Objectives: The evaluation of the factors that influenced the choice between a homologous or heterologous anti Covid 19 vaccination; Materials and methods: 1437 adult subjects between the ages of 18 and 60 were enrolled. Quantitative data were obtained from the medical history files, such as: age, gender, presence of coagulopathies, heart disease, use of oral contraceptives and changes in health status in the period between the 1st and 2nd dose. A generalized linear model was chosen to evaluate the association between the selected independent variables and the choice of receiving a second homologous dose for the COVID-19 vaccine. A qualitative analysis was carried out investigating the reasons that led the subjects to choose between the two vaccination options. The variables were compared using the statistical chi-square test. The responses were transcribed and coded by two independent researchers through content analysis. The frequency of the different responses was quantified on the basis of the choice to undergo homologous or heterologous vaccination. The categories resulting from this analysis were then compared to identify commonalities and differences between the groups. Results: From the analysis of the quantitative data it was found that female sex (p-value = 0.005) and young age (p-value <0.001) were predictors for the preference to heterologous vaccination. From the qualitative data it emerged that 53.88% of subjects followed the ministerial recommendations, 6.85% followed medical advice, 35.16% gave "personal choices" as an answer. Conclusions: The variables that influenced individual choices towards a heterologous vaccination coincide with the risk factors for thrombosis: female sex, young age, oral contraceptives. From the analysis of the qualitative data, it can be assumed that the main reasons behind the choice were influenced by the climate of strong indecision that arose in relation to the management of Vaxzevria and the fear of the vaccine itself. A greater understanding of the motivations underlying individual choices may be useful in improving media and communication strategies during phase III of the vaccination calendar

Introduzione: La pandemia causata dal virus SARS-CoV-2 e la mancanza di terapie adeguate ha portato rapidamente allo sviluppo di vaccini anti-COVID-19. Ad oggi, in Italia ne sono stati approvati quattro, tra cui il vaccino Vaxzevria (Oxford-Astrazeneca). Dopo l’occorrenza degli eventi di trombocitopenia immune trombotica associata al vaccino, il Governo italiano e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) hanno raccomandato di completare il ciclo vaccinale, dopo una prima dose di Vaxzevria, con un vaccino a mRNA nei soggetti under 60. Obiettivi: La valutazione dei fattori che hanno influenzato la scelta tra una vaccinazione anti Covid 19 omologa o eterologa; Materiali e metodi: Sono stati arruolati 1437 soggetti adulti di età tra i 18 e i 60 anni. Dalle schede anamnestiche sono stati ricavati i dati quantitativi, quali: età, genere, presenza di coagulopatie, cardiopatie, uso di contraccettivi orali e cambiamenti nello stato di salute nel periodo tra 1° e 2° dose. È stato scelto un modello lineare generalizzato per valutare l'associazione tra le variabili indipendenti selezionate e la scelta di ricevere una seconda dose omologa per il vaccino COVID-19. È stata svolta un’analisi qualitativa indagando le motivazioni che hanno portato i soggetti a scegliere tra le due opzioni vaccinali. Le variabili sono state confrontate utilizzando il test statistico del chi-quadrato. Le risposte sono state trascritte e codificate da due ricercatori indipendenti attraverso l'analisi del contenuto. La frequenza delle diverse risposte è stata quantificata in base alla scelta di essere sottoposti a vaccinazione omologa o eterologa. Le categorie derivanti da questa analisi sono state quindi confrontate per identificare punti in comune e differenze tra i gruppi. Risultati: Dalle analisi dei dati quantitativi è risultato che il sesso femminile (p-value=0.005) e la giovane età (p-value<0.001) fossero fattori predittivi per la preferenza alla vaccinazione eterologa. Dai dati qualitativi è emerso che il 53,88% dei soggetti ha seguito le raccomandazioni ministeriali, il 6.85% ha seguito un consiglio medico, il 35,16 % ha dato come risposta “scelte personali”. Conclusioni: Le variabili che hanno condizionato le scelte individuali verso una vaccinazione eterologa coincidono con i fattori di rischio per la trombosi: sesso femminile, giovane età, contracettivi orali. Dall’analisi dei dati qualitativi, si può ipotizzare che le principali motivazioni alla base della scelta siano state influenzate dal clima di forte indecisione venutosi a creare nei confronti della gestione di Vaxzevria e dalla paura del vaccino stesso. Una maggiore comprensione delle motivazioni sottostanti alle scelte individuali può risultare utile nel migliorare le strategie mediatiche e comunicative durante la fase III del calendario vaccinale.

La decisione di ricevere la vaccinazione eterologa COVID - 19 ed i fattori associati in Italia

CASABONA, ELENA
2020/2021

Abstract

Introduzione: La pandemia causata dal virus SARS-CoV-2 e la mancanza di terapie adeguate ha portato rapidamente allo sviluppo di vaccini anti-COVID-19. Ad oggi, in Italia ne sono stati approvati quattro, tra cui il vaccino Vaxzevria (Oxford-Astrazeneca). Dopo l’occorrenza degli eventi di trombocitopenia immune trombotica associata al vaccino, il Governo italiano e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) hanno raccomandato di completare il ciclo vaccinale, dopo una prima dose di Vaxzevria, con un vaccino a mRNA nei soggetti under 60. Obiettivi: La valutazione dei fattori che hanno influenzato la scelta tra una vaccinazione anti Covid 19 omologa o eterologa; Materiali e metodi: Sono stati arruolati 1437 soggetti adulti di età tra i 18 e i 60 anni. Dalle schede anamnestiche sono stati ricavati i dati quantitativi, quali: età, genere, presenza di coagulopatie, cardiopatie, uso di contraccettivi orali e cambiamenti nello stato di salute nel periodo tra 1° e 2° dose. È stato scelto un modello lineare generalizzato per valutare l'associazione tra le variabili indipendenti selezionate e la scelta di ricevere una seconda dose omologa per il vaccino COVID-19. È stata svolta un’analisi qualitativa indagando le motivazioni che hanno portato i soggetti a scegliere tra le due opzioni vaccinali. Le variabili sono state confrontate utilizzando il test statistico del chi-quadrato. Le risposte sono state trascritte e codificate da due ricercatori indipendenti attraverso l'analisi del contenuto. La frequenza delle diverse risposte è stata quantificata in base alla scelta di essere sottoposti a vaccinazione omologa o eterologa. Le categorie derivanti da questa analisi sono state quindi confrontate per identificare punti in comune e differenze tra i gruppi. Risultati: Dalle analisi dei dati quantitativi è risultato che il sesso femminile (p-value=0.005) e la giovane età (p-value<0.001) fossero fattori predittivi per la preferenza alla vaccinazione eterologa. Dai dati qualitativi è emerso che il 53,88% dei soggetti ha seguito le raccomandazioni ministeriali, il 6.85% ha seguito un consiglio medico, il 35,16 % ha dato come risposta “scelte personali”. Conclusioni: Le variabili che hanno condizionato le scelte individuali verso una vaccinazione eterologa coincidono con i fattori di rischio per la trombosi: sesso femminile, giovane età, contracettivi orali. Dall’analisi dei dati qualitativi, si può ipotizzare che le principali motivazioni alla base della scelta siano state influenzate dal clima di forte indecisione venutosi a creare nei confronti della gestione di Vaxzevria e dalla paura del vaccino stesso. Una maggiore comprensione delle motivazioni sottostanti alle scelte individuali può risultare utile nel migliorare le strategie mediatiche e comunicative durante la fase III del calendario vaccinale.
ITA
Introduction: The pandemic caused by the SARS-CoV-2 virus and the lack of adequate therapies quickly led to the development of COVID-19 vaccines. To date, four have been approved in Italy, including the Vaxzevria vaccine (Oxford-Astrazeneca). After the occurrence of vaccine-associated thrombotic immune thrombocytopenia events, the Italian Government and the Italian Medicines Agency (AIFA) recommended completing the vaccination course, after a first dose of Vaxzevria, with an mRNA vaccine in subjects under 60. Objectives: The evaluation of the factors that influenced the choice between a homologous or heterologous anti Covid 19 vaccination; Materials and methods: 1437 adult subjects between the ages of 18 and 60 were enrolled. Quantitative data were obtained from the medical history files, such as: age, gender, presence of coagulopathies, heart disease, use of oral contraceptives and changes in health status in the period between the 1st and 2nd dose. A generalized linear model was chosen to evaluate the association between the selected independent variables and the choice of receiving a second homologous dose for the COVID-19 vaccine. A qualitative analysis was carried out investigating the reasons that led the subjects to choose between the two vaccination options. The variables were compared using the statistical chi-square test. The responses were transcribed and coded by two independent researchers through content analysis. The frequency of the different responses was quantified on the basis of the choice to undergo homologous or heterologous vaccination. The categories resulting from this analysis were then compared to identify commonalities and differences between the groups. Results: From the analysis of the quantitative data it was found that female sex (p-value = 0.005) and young age (p-value <0.001) were predictors for the preference to heterologous vaccination. From the qualitative data it emerged that 53.88% of subjects followed the ministerial recommendations, 6.85% followed medical advice, 35.16% gave "personal choices" as an answer. Conclusions: The variables that influenced individual choices towards a heterologous vaccination coincide with the risk factors for thrombosis: female sex, young age, oral contraceptives. From the analysis of the qualitative data, it can be assumed that the main reasons behind the choice were influenced by the climate of strong indecision that arose in relation to the management of Vaxzevria and the fear of the vaccine itself. A greater understanding of the motivations underlying individual choices may be useful in improving media and communication strategies during phase III of the vaccination calendar
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