Nel corso di una cinquantina di anni, dopo il Concilio Vaticano II, la Chiesa ha dovuto confrontarsi sempre più spesso con la realtà dell'omosessualità. Da questo confronto è nato uno specifico e articolato magistero ecclesiastico sul tema. Nel lungo periodo è possibile vedere un cambio di sensibilità da parte della Chiesa e uno sforzo di dialogo, che non va nella direzione di un cedimento dottrinale, ma di una maggiore problematizzazione. Tale sforzo di dialogo è stato però ostacolato dal dibattito culturale, che dagli anni '90 si è fatto sempre più acceso, favorendo polarizzazioni identitarie. Analizzando la complessiva reazione della Chiesa di fronte alle rivendicazioni del mondo LGBT emergono alcune significative differenze, in particolare tra il pontificato di Giovanni Paolo II e quello di Francesco, che presentano due impostazioni ecclesiali e pastorali diverse. Il primo ha perseguito il progetto di un ritorno culturale dell’Occidente alle sue radici cristiane in opposizione alle ideologie del XX secolo, delle quali il relativismo morale non era che l’ultima propaggine; una delle conseguenze di questa impostazione è stato il favorire l’opposizione verso quei gruppi non completamente in linea con il magistero. Il secondo ha tentato una piena applicazione delle indicazioni del Vaticano II relativamente al dialogo con il mondo, attraverso l’inculturazione. Nella cultura mediatica però si sono diffuse eccessive semplificazioni, che falsano una corretta analisi della complessità dell’approccio pastorale di Francesco. Nel mondo contemporaneo l’omosessualità rimane un tema fondamentale, che costringe la Chiesa ad una continua autocritica e che permette di cogliere dinamiche ecclesiali complesse.
Chiesa e omosessualità: un'analisi del confronto dall'età postconciliare ad oggi attraverso i documenti del magistero pontificio.
CARAGLIO, MATTEO
2020/2021
Abstract
Nel corso di una cinquantina di anni, dopo il Concilio Vaticano II, la Chiesa ha dovuto confrontarsi sempre più spesso con la realtà dell'omosessualità. Da questo confronto è nato uno specifico e articolato magistero ecclesiastico sul tema. Nel lungo periodo è possibile vedere un cambio di sensibilità da parte della Chiesa e uno sforzo di dialogo, che non va nella direzione di un cedimento dottrinale, ma di una maggiore problematizzazione. Tale sforzo di dialogo è stato però ostacolato dal dibattito culturale, che dagli anni '90 si è fatto sempre più acceso, favorendo polarizzazioni identitarie. Analizzando la complessiva reazione della Chiesa di fronte alle rivendicazioni del mondo LGBT emergono alcune significative differenze, in particolare tra il pontificato di Giovanni Paolo II e quello di Francesco, che presentano due impostazioni ecclesiali e pastorali diverse. Il primo ha perseguito il progetto di un ritorno culturale dell’Occidente alle sue radici cristiane in opposizione alle ideologie del XX secolo, delle quali il relativismo morale non era che l’ultima propaggine; una delle conseguenze di questa impostazione è stato il favorire l’opposizione verso quei gruppi non completamente in linea con il magistero. Il secondo ha tentato una piena applicazione delle indicazioni del Vaticano II relativamente al dialogo con il mondo, attraverso l’inculturazione. Nella cultura mediatica però si sono diffuse eccessive semplificazioni, che falsano una corretta analisi della complessità dell’approccio pastorale di Francesco. Nel mondo contemporaneo l’omosessualità rimane un tema fondamentale, che costringe la Chiesa ad una continua autocritica e che permette di cogliere dinamiche ecclesiali complesse.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/69705