Background. Arthroplasty registries have a key role in evaluating and improving outcomes in joint surgery. As the demand for hip arthroplasty continues to increase, over the years it has become necessary to establish dedicated arthroplasty registries that allow monitoring the results of the surgeries and assessing the effectiveness of the implanted devices. Italy started in 2005 a national registry (Italian Arthroplasty Registry - RIAP) organized as a federation of regional registries. In this context, it appears necessary to implement the national hip arthroplasty registry with data relating to the surgeries carried out in Piedmont Region. Purpose. The aim of the study is to provide the first descriptive indicators on the activity carried out at the C.T.O. Hospital of Turin and encourage the implementation of data collection at other Piedmontese hospitals. Materials and Methods. This is an observational retrospective study that includes primary total hip replacement surgeries performed at the C.T.O. Hospital from January 2014 to December 2019. The clinical and interventional collected data were extrapolated from the hospital discharge records and uploaded to the RaDaR2- Hospitalisation Data Collection app of the Italian Arthroplasty Registry. The considered surgeries’ characteristics are the age and sex of the patients, the year of surgery, the laterality of the involved hip, the diagnosis reported in the operative document, any previous surgery, surgical access, the method of acetabular and femoral fixation and the data of the implanted devices (cup, liner, stem and head). Results. 2283 total hip replacement surgeries are performed on 2264 patients. The age group most subjected to surgery includes patients between age of 65 and 74 years. 55.57% of the patients were female. The number of patients undergoing bilateral surgery is 0.24% in 2014 and 1.81% in 2019. Primary arthrosis is found to be the main cause of surgery with a percentage of 57.64%; the incidence rate of the femoral fracture is 10.82% among male patients and 22.50% among female patients. Posterolateral access is preferred in 94.96% of interventions. The need to cement the femoral component is 3.07% in male patients and 10.36% in female patients. Out of a total of 2176 implanted cups, the most used diameter is 52 mm (22.79%), with a percentage of 21.14% are implanted cups with a diameter of 50 mm. The most used material for the liners is ceramic (57.51%), polyethylene liners are used in 31.87% of cases. The implantation rate of 36 mm ceramic femoral heads is 42.95%, 38.93% the percentage of those of 32mm. Conclusions. The obtained results with our study are in line with the data of the most recent national and international literature. Encouraging the participation of other Piedmontese hospitals will enable to collect surgical data carried out throughout the Region, trace the implanted devices and check their quantity and quality. These are necessary prerequisites for establishing collaborations with the existing registers and influencing clinical choices in patient management and public health decision-making.

Background. I registri di artroplastica hanno un ruolo chiave nel valutare e migliorare i risultati nella chirurgia articolare. Poiché la domanda di artroprotesi d’anca continua ad aumentare, si è reso necessario negli anni istituire registri protesici dedicati che permettessero di monitorare gli esiti degli interventi e di valutare l’efficacia dei dispositivi impiantati. L’Italia nel 2005 ha avviato l’organizzazione di un registro nazionale (Registro Italiano ArtroProtesi – RIAP) strutturato come una federazione di registri regionali. In questo contesto è apparso necessario implementare il registro nazionale di protesi d’anca con i dati relativi agli interventi effettuati nella Regione Piemonte. Obiettivo. L’obiettivo dello studio è quello di fornire i primi indicatori descrittivi sull’attività svolta presso il Presidio Ospedaliero del C.T.O. di Torino ed incentivare l’implementazione della raccolta dati presso gli altri ospedali piemontesi. Materiali e metodi. Questo è uno studio retrospettivo osservazionale che include gli interventi primari di sostituzione totale d’anca eseguiti presso il Presidio Ospedaliero C.T.O. dal Gennaio 2014 al Dicembre 2019. I dati clinici ed interventistici raccolti sono stati estrapolati tramite i registri delle dimissioni ospedaliere e caricati sull’applicazione RaDaR2- Raccolta Dati Ricoveri del Registro Italiano ArtroProtesi. Le caratteristiche degli interventi prese in considerazione sono l’età anagrafica ed il sesso dei pazienti, l’anno di intervento, la lateralità dell’anca coinvolta, la diagnosi riportata sull’atto operatorio, l’eventuale intervento precedente, la via d’accesso chirurgica, la modalità di fissazione acetabolare e femorale ed i dati dei dispositivi impiantati (cotile, inserto, stelo e testa). Risultati. Sono stati eseguiti 2283 interventi di protesi totale d’anca su 2264 pazienti. La classe d’età più sottoposta ad intervento comprende pazienti tra i 65 ed i 74 anni. Il 55,57% dei pazienti è di sesso femminile. Il numero di pazienti sottoposti ad intervento bilaterale è dello 0,24% del 2014 e dell’1,81% del 2019. L’artrosi primaria risulta esser la causa principale di intervento con una percentuale del 57,64%; la percentuale d’incidenza della frattura femorale è del 10,82% tra i pazienti di sesso maschile e del 22,50% tra quelli di sesso femminile. Nel 94,96% degli interventi è stato preferito l’accesso postero-laterale. La necessità di cementare la componente femorale è del 3,07% in pazienti di sesso maschile e del 10,36% in pazienti di sesso femminile. Su un totale di 2176 cotili impiantati, il diametro più utilizzato risulta esser di 52 millimetri (22,79%), con una percentuale del 21,14% vengono impiantati cotili con diametro di 50 millimetri. Il materiale maggiormente utilizzato per gli inserti è la ceramica (57,51%), gli inserti in polietilene sono usati nel 31,87% dei casi. La percentuale di impianto di teste femorali in ceramica di 36 mm è del 42,95%, del 38,93% la percentuale di quelle di 32 mm. Conclusioni. I risultati ottenuti con il nostro studio si presentano in linea con i dati della più recente letteratura nazionale ed internazionale. Favorire la partecipazione degli altri presidi ospedalieri piemontesi permetterà di raccogliere i dati relativi agli interventi effettuati su tutto il territorio regionale, di rintracciare i dispositivi impiantati e di controllarne la quantità e la qualità, presupposti necessari per instaurare collaborazioni con i registri già presenti ed influire sulle scelte cliniche nella gestione dei pazienti e sui processi decisionali in sanità pubblica.

L'istituzione del registro protesi d'anca in Piemonte

D'ORIA, CECILIA
2019/2020

Abstract

Background. I registri di artroplastica hanno un ruolo chiave nel valutare e migliorare i risultati nella chirurgia articolare. Poiché la domanda di artroprotesi d’anca continua ad aumentare, si è reso necessario negli anni istituire registri protesici dedicati che permettessero di monitorare gli esiti degli interventi e di valutare l’efficacia dei dispositivi impiantati. L’Italia nel 2005 ha avviato l’organizzazione di un registro nazionale (Registro Italiano ArtroProtesi – RIAP) strutturato come una federazione di registri regionali. In questo contesto è apparso necessario implementare il registro nazionale di protesi d’anca con i dati relativi agli interventi effettuati nella Regione Piemonte. Obiettivo. L’obiettivo dello studio è quello di fornire i primi indicatori descrittivi sull’attività svolta presso il Presidio Ospedaliero del C.T.O. di Torino ed incentivare l’implementazione della raccolta dati presso gli altri ospedali piemontesi. Materiali e metodi. Questo è uno studio retrospettivo osservazionale che include gli interventi primari di sostituzione totale d’anca eseguiti presso il Presidio Ospedaliero C.T.O. dal Gennaio 2014 al Dicembre 2019. I dati clinici ed interventistici raccolti sono stati estrapolati tramite i registri delle dimissioni ospedaliere e caricati sull’applicazione RaDaR2- Raccolta Dati Ricoveri del Registro Italiano ArtroProtesi. Le caratteristiche degli interventi prese in considerazione sono l’età anagrafica ed il sesso dei pazienti, l’anno di intervento, la lateralità dell’anca coinvolta, la diagnosi riportata sull’atto operatorio, l’eventuale intervento precedente, la via d’accesso chirurgica, la modalità di fissazione acetabolare e femorale ed i dati dei dispositivi impiantati (cotile, inserto, stelo e testa). Risultati. Sono stati eseguiti 2283 interventi di protesi totale d’anca su 2264 pazienti. La classe d’età più sottoposta ad intervento comprende pazienti tra i 65 ed i 74 anni. Il 55,57% dei pazienti è di sesso femminile. Il numero di pazienti sottoposti ad intervento bilaterale è dello 0,24% del 2014 e dell’1,81% del 2019. L’artrosi primaria risulta esser la causa principale di intervento con una percentuale del 57,64%; la percentuale d’incidenza della frattura femorale è del 10,82% tra i pazienti di sesso maschile e del 22,50% tra quelli di sesso femminile. Nel 94,96% degli interventi è stato preferito l’accesso postero-laterale. La necessità di cementare la componente femorale è del 3,07% in pazienti di sesso maschile e del 10,36% in pazienti di sesso femminile. Su un totale di 2176 cotili impiantati, il diametro più utilizzato risulta esser di 52 millimetri (22,79%), con una percentuale del 21,14% vengono impiantati cotili con diametro di 50 millimetri. Il materiale maggiormente utilizzato per gli inserti è la ceramica (57,51%), gli inserti in polietilene sono usati nel 31,87% dei casi. La percentuale di impianto di teste femorali in ceramica di 36 mm è del 42,95%, del 38,93% la percentuale di quelle di 32 mm. Conclusioni. I risultati ottenuti con il nostro studio si presentano in linea con i dati della più recente letteratura nazionale ed internazionale. Favorire la partecipazione degli altri presidi ospedalieri piemontesi permetterà di raccogliere i dati relativi agli interventi effettuati su tutto il territorio regionale, di rintracciare i dispositivi impiantati e di controllarne la quantità e la qualità, presupposti necessari per instaurare collaborazioni con i registri già presenti ed influire sulle scelte cliniche nella gestione dei pazienti e sui processi decisionali in sanità pubblica.
The establishment of the hip arthroplasty registry in Piedmont
Background. Arthroplasty registries have a key role in evaluating and improving outcomes in joint surgery. As the demand for hip arthroplasty continues to increase, over the years it has become necessary to establish dedicated arthroplasty registries that allow monitoring the results of the surgeries and assessing the effectiveness of the implanted devices. Italy started in 2005 a national registry (Italian Arthroplasty Registry - RIAP) organized as a federation of regional registries. In this context, it appears necessary to implement the national hip arthroplasty registry with data relating to the surgeries carried out in Piedmont Region. Purpose. The aim of the study is to provide the first descriptive indicators on the activity carried out at the C.T.O. Hospital of Turin and encourage the implementation of data collection at other Piedmontese hospitals. Materials and Methods. This is an observational retrospective study that includes primary total hip replacement surgeries performed at the C.T.O. Hospital from January 2014 to December 2019. The clinical and interventional collected data were extrapolated from the hospital discharge records and uploaded to the RaDaR2- Hospitalisation Data Collection app of the Italian Arthroplasty Registry. The considered surgeries’ characteristics are the age and sex of the patients, the year of surgery, the laterality of the involved hip, the diagnosis reported in the operative document, any previous surgery, surgical access, the method of acetabular and femoral fixation and the data of the implanted devices (cup, liner, stem and head). Results. 2283 total hip replacement surgeries are performed on 2264 patients. The age group most subjected to surgery includes patients between age of 65 and 74 years. 55.57% of the patients were female. The number of patients undergoing bilateral surgery is 0.24% in 2014 and 1.81% in 2019. Primary arthrosis is found to be the main cause of surgery with a percentage of 57.64%; the incidence rate of the femoral fracture is 10.82% among male patients and 22.50% among female patients. Posterolateral access is preferred in 94.96% of interventions. The need to cement the femoral component is 3.07% in male patients and 10.36% in female patients. Out of a total of 2176 implanted cups, the most used diameter is 52 mm (22.79%), with a percentage of 21.14% are implanted cups with a diameter of 50 mm. The most used material for the liners is ceramic (57.51%), polyethylene liners are used in 31.87% of cases. The implantation rate of 36 mm ceramic femoral heads is 42.95%, 38.93% the percentage of those of 32mm. Conclusions. The obtained results with our study are in line with the data of the most recent national and international literature. Encouraging the participation of other Piedmontese hospitals will enable to collect surgical data carried out throughout the Region, trace the implanted devices and check their quantity and quality. These are necessary prerequisites for establishing collaborations with the existing registers and influencing clinical choices in patient management and public health decision-making.
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