This thesis aims to study, with both a historical and legal approach, the evolution of the Sicilian Parliament from its foundation to its dissolution. This analysis was carried out through an in-depth reading of the research conducted by distinguished scholars, as well as the publications of famous authors. The paper consists of four chapters, divided into two main parts. The first refers to the period between the twelfth and fifteenth centuries, in which, where having discussed the origin of the parliamentary institution, the seats, functions and configurations of the Sicilian Parliament under Norman and Swabian domination are illustrated. and Aragonese. Subsequently, after describing the rite of the oath, examining the procedures, formalities and parliamentary privileges in the modern age, attention was focused on the innovations that have affected Parliament in financial matters, such as the transition from collections to donations and establishment of a contractual relationship with sovereigns. The second, on the other hand, relates to the nineteenth-century phase of the Sicilian parliamentary experience, inaugurated by the growing conflicts between the Crown and Parliament, which led the latter, under pressure from British diplomacy, to adopt a new constitutional charter, by virtue of the which changed its functions and assumed a bicameral structure. The work of the constitutional Parliament, however, lasted very little, interrupted with the establishment of the Kingdom of the Two Sicilies, and had to resume during the uprisings of 1820 but this did not happen due to political and military upheavals. Parliament was then convened on the revolution of 1848, during which it returned to acquire its historic centrality, but only for a few months, before its definitive dissolution due to the reconquest of the island by the troops of Ferdinand I. The study of the evolution of this centuries-old institute has made it possible to identify its merits and faults. In this regard, it was found that from the beginning the parliamentary body was a space in which to create and strengthen consensus. Later it became a place of political and personal bargaining, and at the same time it had the advantage of being open to the circulation of political-institutional models. This has favored the spread in Sicily of the Spanish legal forms, as a result of which the Parliament has taken on a tripartite structure. A similar transformation took place in the early nineteenth century when the parliamentary body in compliance with the new constitution adopted a bicameral configuration. However, in this specific period, it was unable to make meaningful decisions, being continually marked by protests and clashes. The Sicilian Parliament fell into the same mistake years later, during the revolution of 1848, but this time its indecision and division cost it fatal.

Questa tesi si propone di studiare, con un approccio sia storico che giuridico, l’evoluzione del Parlamento siciliano dalla sua fondazione alla sua dissoluzione. Tale analisi è stata svolta tramite un’approfondita lettura delle ricerche condotte da illustri studiosi, oltre che delle pubblicazioni di famosi autori. L’elaborato è composto da quattro capitoli, divisi in due principali parti. La prima si riferisce al periodo compreso tra il XII e il XV secolo, nell’ambito della quale dove aver discusso dell’origine dell’istituzione parlamentare, vengono illustrate le sedi, le funzioni e le configurazioni del Parlamento siciliano sotto la dominazione normanna, sveva e aragonese. In seguito, dopo aver descritto il rito del giuramento, esaminato le procedure, le formalità e i privilegi parlamentari in età moderna, è stata focalizzata l’attenzione sulle innovazioni che hanno interessato in materia finanziaria il Parlamento, come il passaggio dalle collette ai donativi e l’instaurazione con i sovrani di un rapporto di natura contrattuale. La seconda parte, invece, attiene alla fase ottocentesca dell’esperienza parlamentare siciliana, inaugurata dai crescenti contrasti tra la Corona e il Parlamento, che indussero quest’ultimo, su pressione della diplomazia inglese, all’adozione di una nuova carta costituzionale, in virtù della quale mutarono le sue funzioni e assunse un assetto bicamerale. I lavori del Parlamento costituzionale, tuttavia, durarono ben poco, interrotti con l’istaurazione del Regno delle Due Sicilie, dovevano riprendere nel corso dei Moti del 1820 ma ciò non avvenne a causa dei rivolgimenti politici e militari. Il Parlamento venne poi convocato in occasione della rivoluzione del 1848, durante la quale tornò ad acquisire la sua storica centralità, ma solo per pochi mesi, prima del suo definitivo scioglimento per via della riconquista dell’isola da parte delle truppe di Ferdinando I. Lo studio dell’evoluzione di questa secolare istituto ha consentito di individuarne i meriti e le colpe. In tal proposito è stato riscontrato che fin dal principio l’organo parlamentare fu uno spazio dove creare e rafforzare il consenso. Successivamente è diventato un luogo di contrattazione politica e personale, e allo stesso tempo ebbe il pregio di essere aperto alla circolazione dei modelli politico-istituzionali. Ciò ha favorito la diffusione in Sicilia delle forme giuridiche spagnole, per effetto delle quali il Parlamento ha assunto una struttura tripartita. Simile trasformazione ha avuto luogo nei primi dell’Ottocento, quando l’organo parlamentare, in ossequio alla nuova costituzione, ha adottato una configurazione bicamerale. Esso però, in questo specifico periodo, fu incapace di prendere significative decisioni, essendo continuamente contrassegnato da proteste e scontri. Il Parlamento siciliano cadde nel medesimo errore anni dopo, durante la rivoluzione del 1848, ma questa volta la sua indecisione e divisione gli costò fatale.

Ricerche storico giuridiche sull'antico Parlamento siciliano

MONACÒ, FRANCESCO
2020/2021

Abstract

Questa tesi si propone di studiare, con un approccio sia storico che giuridico, l’evoluzione del Parlamento siciliano dalla sua fondazione alla sua dissoluzione. Tale analisi è stata svolta tramite un’approfondita lettura delle ricerche condotte da illustri studiosi, oltre che delle pubblicazioni di famosi autori. L’elaborato è composto da quattro capitoli, divisi in due principali parti. La prima si riferisce al periodo compreso tra il XII e il XV secolo, nell’ambito della quale dove aver discusso dell’origine dell’istituzione parlamentare, vengono illustrate le sedi, le funzioni e le configurazioni del Parlamento siciliano sotto la dominazione normanna, sveva e aragonese. In seguito, dopo aver descritto il rito del giuramento, esaminato le procedure, le formalità e i privilegi parlamentari in età moderna, è stata focalizzata l’attenzione sulle innovazioni che hanno interessato in materia finanziaria il Parlamento, come il passaggio dalle collette ai donativi e l’instaurazione con i sovrani di un rapporto di natura contrattuale. La seconda parte, invece, attiene alla fase ottocentesca dell’esperienza parlamentare siciliana, inaugurata dai crescenti contrasti tra la Corona e il Parlamento, che indussero quest’ultimo, su pressione della diplomazia inglese, all’adozione di una nuova carta costituzionale, in virtù della quale mutarono le sue funzioni e assunse un assetto bicamerale. I lavori del Parlamento costituzionale, tuttavia, durarono ben poco, interrotti con l’istaurazione del Regno delle Due Sicilie, dovevano riprendere nel corso dei Moti del 1820 ma ciò non avvenne a causa dei rivolgimenti politici e militari. Il Parlamento venne poi convocato in occasione della rivoluzione del 1848, durante la quale tornò ad acquisire la sua storica centralità, ma solo per pochi mesi, prima del suo definitivo scioglimento per via della riconquista dell’isola da parte delle truppe di Ferdinando I. Lo studio dell’evoluzione di questa secolare istituto ha consentito di individuarne i meriti e le colpe. In tal proposito è stato riscontrato che fin dal principio l’organo parlamentare fu uno spazio dove creare e rafforzare il consenso. Successivamente è diventato un luogo di contrattazione politica e personale, e allo stesso tempo ebbe il pregio di essere aperto alla circolazione dei modelli politico-istituzionali. Ciò ha favorito la diffusione in Sicilia delle forme giuridiche spagnole, per effetto delle quali il Parlamento ha assunto una struttura tripartita. Simile trasformazione ha avuto luogo nei primi dell’Ottocento, quando l’organo parlamentare, in ossequio alla nuova costituzione, ha adottato una configurazione bicamerale. Esso però, in questo specifico periodo, fu incapace di prendere significative decisioni, essendo continuamente contrassegnato da proteste e scontri. Il Parlamento siciliano cadde nel medesimo errore anni dopo, durante la rivoluzione del 1848, ma questa volta la sua indecisione e divisione gli costò fatale.
ITA
This thesis aims to study, with both a historical and legal approach, the evolution of the Sicilian Parliament from its foundation to its dissolution. This analysis was carried out through an in-depth reading of the research conducted by distinguished scholars, as well as the publications of famous authors. The paper consists of four chapters, divided into two main parts. The first refers to the period between the twelfth and fifteenth centuries, in which, where having discussed the origin of the parliamentary institution, the seats, functions and configurations of the Sicilian Parliament under Norman and Swabian domination are illustrated. and Aragonese. Subsequently, after describing the rite of the oath, examining the procedures, formalities and parliamentary privileges in the modern age, attention was focused on the innovations that have affected Parliament in financial matters, such as the transition from collections to donations and establishment of a contractual relationship with sovereigns. The second, on the other hand, relates to the nineteenth-century phase of the Sicilian parliamentary experience, inaugurated by the growing conflicts between the Crown and Parliament, which led the latter, under pressure from British diplomacy, to adopt a new constitutional charter, by virtue of the which changed its functions and assumed a bicameral structure. The work of the constitutional Parliament, however, lasted very little, interrupted with the establishment of the Kingdom of the Two Sicilies, and had to resume during the uprisings of 1820 but this did not happen due to political and military upheavals. Parliament was then convened on the revolution of 1848, during which it returned to acquire its historic centrality, but only for a few months, before its definitive dissolution due to the reconquest of the island by the troops of Ferdinand I. The study of the evolution of this centuries-old institute has made it possible to identify its merits and faults. In this regard, it was found that from the beginning the parliamentary body was a space in which to create and strengthen consensus. Later it became a place of political and personal bargaining, and at the same time it had the advantage of being open to the circulation of political-institutional models. This has favored the spread in Sicily of the Spanish legal forms, as a result of which the Parliament has taken on a tripartite structure. A similar transformation took place in the early nineteenth century when the parliamentary body in compliance with the new constitution adopted a bicameral configuration. However, in this specific period, it was unable to make meaningful decisions, being continually marked by protests and clashes. The Sicilian Parliament fell into the same mistake years later, during the revolution of 1848, but this time its indecision and division cost it fatal.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/69679