Il cammino dell’Albania di avvicinamento verso l’Occidente, segnato anche dalla domanda di ingresso nell’Unione Europea, presentata nel 2009, fu lungo e accidentato. A soffrirne fu la popolazione, soprattutto gli anziani e i lavoratori della terra, i meno preparati ad affrontare i cambianti che, in campo economico procedevano a ritmo relativamente serrato: la privatizzazione della proprietà della terra, la gestione degli impianti industriali affidata ad aziende private che si andavano faticosamente formando, la maggior monetizzazione nelle relazioni commerciali, e la nuova complessità dei rapporti con la banca e con il credito. A complicare le cose si aggiunse la libera circolazione nel Paese di tre monete: il lei, il dollaro e l’euro, ciascuna ovviamente con le sue giornaliere oscillazioni. Sorsero grandi imprese finanziarie e assicurative, speculative e truffaldine, inizialmente sostenute anche dal governo, che promettevano lauti compensi agli investitori. Una parte importante della popolazione albanese, attratta da facili guadagni, affidò a queste imprese i risparmi familiari e le rimesse dei figli emigrati in Europa. Quando queste imprese fallirono trascinarono nel disastro migliaia di famiglie e non furono pochi allora i padri di famiglia che si suicidarono per aver incautamente distrutto il risparmio di anni di lavoro.
Europa.. Ante Portas
DUKA, LORENA
2021/2022
Abstract
Il cammino dell’Albania di avvicinamento verso l’Occidente, segnato anche dalla domanda di ingresso nell’Unione Europea, presentata nel 2009, fu lungo e accidentato. A soffrirne fu la popolazione, soprattutto gli anziani e i lavoratori della terra, i meno preparati ad affrontare i cambianti che, in campo economico procedevano a ritmo relativamente serrato: la privatizzazione della proprietà della terra, la gestione degli impianti industriali affidata ad aziende private che si andavano faticosamente formando, la maggior monetizzazione nelle relazioni commerciali, e la nuova complessità dei rapporti con la banca e con il credito. A complicare le cose si aggiunse la libera circolazione nel Paese di tre monete: il lei, il dollaro e l’euro, ciascuna ovviamente con le sue giornaliere oscillazioni. Sorsero grandi imprese finanziarie e assicurative, speculative e truffaldine, inizialmente sostenute anche dal governo, che promettevano lauti compensi agli investitori. Una parte importante della popolazione albanese, attratta da facili guadagni, affidò a queste imprese i risparmi familiari e le rimesse dei figli emigrati in Europa. Quando queste imprese fallirono trascinarono nel disastro migliaia di famiglie e non furono pochi allora i padri di famiglia che si suicidarono per aver incautamente distrutto il risparmio di anni di lavoro.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/69674