L’interesse del presente lavoro si sviluppa nell’ambito degli interventi di promozione della salute nei luoghi di lavoro, con particolare attenzione alla nutrizione e alla valutazione della composizione corporea come contributo al perseguimento di buone condizioni di vita e di salute. A partire da una analisi dello stato dell’arte sulle iniziative di interventi orientati al benessere nei contesti di lavoro e alla loro efficacia, verrà affrontato l’argomento delle corretta alimentazione nel rispetto della Dieta Mediterranea, documentando le evidenze scientifiche sui benefici per la salute dati da questo modello nutrizionale. Si passerà poi ad affrontare il tema della composizione corporea e delle tecniche utilizzate per la sua valutazione, compresa l’analisi di impedenza bioelettrica. Segue la parte sperimentale dello studio. Lo scopo di questo lavoro è quello di conoscere o esplorare se nella valutazione della composizione corporea si possano identificare caratteristiche che siano riferibili/relazionabili ad abitudini alimentari e fattori nutrizionali valutati in base all’aderenza alla dieta mediterranea. Lo studio è stato condotto su un campione di 478 soggetti, 329 donne e 149 uomini, dipendenti dell’Università degli Studi di Torino, con un’età media di 47,4 ± 9,7 anni (range 25–69) a cui è stato fatto compilare un breve questionario con domande relative alla registrazione di dati sociodemografici, di salute e stili di vita, e in particolare la compilazione del questionario Medi-Lite sull’aderenza alla dieta mediterranea. Successivamente, sono stati effettuati i rilevamenti antropometrici, secondo quanto definito nella norma UNI EN ISO 7250:1-2017 e dalle indicazioni di Peebles and Norris (1998), e la valutazione della composizione corporea, con l’utilizzo dell’analisi di impedenza bioelettrica effettuata con il BIA 101. Le abitudini alimentari dei partecipanti sono state mediamente buone, anche se gli uomini hanno consumato le bevande zuccherate con una frequenza maggiore rispetto alle partecipanti donne (p-value <0,01). Tuttavia, i valori della mediana hanno indicato un’ottima aderenza alla Dieta Mediterranea per i soggetti maschili ed una buona aderenza per quelli femminili. Per quanto riguarda la composizione corporea, si può dire che certe variabili risentano maggiormente del ruolo lavorativo (il personale tecnico ha presentato una minore percentuale di massa magra e acqua corporea totale e una maggiore percentuale di massa grassa rispetto ai docenti), mentre altre sono risultate essere diverse per questioni genetiche (maggiore FFM e TBW nei maschi) o di età (all’aumentare dell’età la FFM e la TBW tendono a diminuire e la FM e il livello di idratazione ad aumentare). Lo spazio di intervento per un’educazione generale alla corretta alimentazione e stile di vita è quindi notevole, focalizzando l’attenzione sull’importanza della formazione in ambito professionale.

Analisi dell'aderenza alla Dieta Mediterranea, della composizione corporea e della loro relazione su un campione di dipendenti dell'Università di Torino

PILELLO, GIUSEPPE
2020/2021

Abstract

L’interesse del presente lavoro si sviluppa nell’ambito degli interventi di promozione della salute nei luoghi di lavoro, con particolare attenzione alla nutrizione e alla valutazione della composizione corporea come contributo al perseguimento di buone condizioni di vita e di salute. A partire da una analisi dello stato dell’arte sulle iniziative di interventi orientati al benessere nei contesti di lavoro e alla loro efficacia, verrà affrontato l’argomento delle corretta alimentazione nel rispetto della Dieta Mediterranea, documentando le evidenze scientifiche sui benefici per la salute dati da questo modello nutrizionale. Si passerà poi ad affrontare il tema della composizione corporea e delle tecniche utilizzate per la sua valutazione, compresa l’analisi di impedenza bioelettrica. Segue la parte sperimentale dello studio. Lo scopo di questo lavoro è quello di conoscere o esplorare se nella valutazione della composizione corporea si possano identificare caratteristiche che siano riferibili/relazionabili ad abitudini alimentari e fattori nutrizionali valutati in base all’aderenza alla dieta mediterranea. Lo studio è stato condotto su un campione di 478 soggetti, 329 donne e 149 uomini, dipendenti dell’Università degli Studi di Torino, con un’età media di 47,4 ± 9,7 anni (range 25–69) a cui è stato fatto compilare un breve questionario con domande relative alla registrazione di dati sociodemografici, di salute e stili di vita, e in particolare la compilazione del questionario Medi-Lite sull’aderenza alla dieta mediterranea. Successivamente, sono stati effettuati i rilevamenti antropometrici, secondo quanto definito nella norma UNI EN ISO 7250:1-2017 e dalle indicazioni di Peebles and Norris (1998), e la valutazione della composizione corporea, con l’utilizzo dell’analisi di impedenza bioelettrica effettuata con il BIA 101. Le abitudini alimentari dei partecipanti sono state mediamente buone, anche se gli uomini hanno consumato le bevande zuccherate con una frequenza maggiore rispetto alle partecipanti donne (p-value <0,01). Tuttavia, i valori della mediana hanno indicato un’ottima aderenza alla Dieta Mediterranea per i soggetti maschili ed una buona aderenza per quelli femminili. Per quanto riguarda la composizione corporea, si può dire che certe variabili risentano maggiormente del ruolo lavorativo (il personale tecnico ha presentato una minore percentuale di massa magra e acqua corporea totale e una maggiore percentuale di massa grassa rispetto ai docenti), mentre altre sono risultate essere diverse per questioni genetiche (maggiore FFM e TBW nei maschi) o di età (all’aumentare dell’età la FFM e la TBW tendono a diminuire e la FM e il livello di idratazione ad aumentare). Lo spazio di intervento per un’educazione generale alla corretta alimentazione e stile di vita è quindi notevole, focalizzando l’attenzione sull’importanza della formazione in ambito professionale.
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