The present thesis deals with Marina Carr’s work to shed light on female representation and the deconstruction of the ideal woman in four of her plays, namely Low in the Dark, Woman and Scarecrow, Marble, and Hecuba. Furthermore, the analysis of these works leads to the investigation of significant themes, including gender roles, family ties, and the role of myth in literature. The first chapter introduces Marina Carr through biographical facts essential to her literary journey, and it focuses on the historical background as a means to highlight elements that influenced her philosophy and writing. These ingredients are necessary to acknowledge Marina Carr’s theatre, and her way of depicting women, who occupy a place of liminality between the ideals of Virgins and Magdalenes in contemporary society. The second chapter revolves around one of the first plays written by Marina Carr, that is to say, Low in the Dark (1989) and it addresses the misconception between sexes and genders, challenging the concept of the ideal woman through the association with Judith Butler’s work. The third chapter focuses on two more recent plays, Woman and Scarecrow (2006) and Marble (2009), in which the conflict between women, family, and home emerges. Through the work of Simone de Beauvoir and Betty Friedan, this part of my work aims at exposing the oppression experienced by women in Ireland, and the connection between their dissatisfaction and the repressive nature of the patriarchal society. Ultimately, the fourth chapter covers a different and interesting side of Carr’s production, that of adaptations. Hecuba (2015) – the adaptation of Euripides’ play – is written in reaction to the bad press the Trojan queen receives and reimagines how she may have suffered and reacted, giving once again the chance of investigating the role and power Marina Carr attributes to women, to the act of writing, and the use Carr does of Greek mythology.
Questa tesi ha l’obiettivo di analizzare il lavoro di Marina Carr, in particolare la rappresentazione dei personaggi femminili e il processo di decostruzione dell’ideale femminile che emerge da quattro delle sue opere, ossia Low in the Dark, Woman and Scarecrow, Marble e Hecuba, Inoltre, l’analisi di queste opere permette di porre l’attenzione su temi significativi, quali i ruoli di genere, i rapporti familiari e il ruolo del mito nella letteratura. Il primo capitolo introduce la drammaturga irlandese attraverso eventi biografici fondamentali per il suo percorso letterario e viene dato spazio al background storico per evidenziare gli avvenimenti che hanno influenzato la sua filosofia e scrittura. Questi ingredienti risultano necessari per riconoscere il teatro di Marina Carr e il suo modo di rappresentare le donne, le quali occupano un spazio liminale tra le ‘Vergini’ e le ‘Maddalene’ della società contemporanea. Il secondo capitolo ruota attorno una delle prime opere teatrali scritte da Marina Carr, ovvero Low in the Dark (1989) e si concentra sui luoghi comuni affiliati ai sessi e ai generi, sfidando allo stesso tempo il concetto di donna ideale attraverso l’associazione con il lavoro di Judith Butler. Il terzo capitolo si focalizza su due opere più recenti, Woman and Scarecrow (2006) e Marble (2009), nelle quali emerge il conflitto tra donne, famiglia e casa. Attraverso il lavoro di Simone de Beauvoir e Betty Friedan, questa parte del mio lavoro mira a esporre l’oppressione vissuta dalle donne in Irlanda e il collegamento tra la loro insoddisfazione e la natura repressiva della società patriarcale. Infine, il quarto capitolo copre un lato diverso e interessante della produzione di Carr, quello degli adattamenti. Hecuba (2015) – l’adattamento dell’opera teatrale di Euripide – è scritta in reazione alla cattiva stampa ricevuta dalla regina di Troia e immagina come potrebbe aver sofferto e reagito, dando ancora una volta la possibilità di indagare sul ruolo e il potere che Marina Carr attribuisce alle donne, all’atto di scrivere, e all’uso che Carr fa della mitologia greca.
La decostruzione dell'ideale femminile in quattro opere di Marina Carr: Low in the Dark, Woman and Scarecrow, Marble e Hecuba
GALIPO', MARTINA
2020/2021
Abstract
Questa tesi ha l’obiettivo di analizzare il lavoro di Marina Carr, in particolare la rappresentazione dei personaggi femminili e il processo di decostruzione dell’ideale femminile che emerge da quattro delle sue opere, ossia Low in the Dark, Woman and Scarecrow, Marble e Hecuba, Inoltre, l’analisi di queste opere permette di porre l’attenzione su temi significativi, quali i ruoli di genere, i rapporti familiari e il ruolo del mito nella letteratura. Il primo capitolo introduce la drammaturga irlandese attraverso eventi biografici fondamentali per il suo percorso letterario e viene dato spazio al background storico per evidenziare gli avvenimenti che hanno influenzato la sua filosofia e scrittura. Questi ingredienti risultano necessari per riconoscere il teatro di Marina Carr e il suo modo di rappresentare le donne, le quali occupano un spazio liminale tra le ‘Vergini’ e le ‘Maddalene’ della società contemporanea. Il secondo capitolo ruota attorno una delle prime opere teatrali scritte da Marina Carr, ovvero Low in the Dark (1989) e si concentra sui luoghi comuni affiliati ai sessi e ai generi, sfidando allo stesso tempo il concetto di donna ideale attraverso l’associazione con il lavoro di Judith Butler. Il terzo capitolo si focalizza su due opere più recenti, Woman and Scarecrow (2006) e Marble (2009), nelle quali emerge il conflitto tra donne, famiglia e casa. Attraverso il lavoro di Simone de Beauvoir e Betty Friedan, questa parte del mio lavoro mira a esporre l’oppressione vissuta dalle donne in Irlanda e il collegamento tra la loro insoddisfazione e la natura repressiva della società patriarcale. Infine, il quarto capitolo copre un lato diverso e interessante della produzione di Carr, quello degli adattamenti. Hecuba (2015) – l’adattamento dell’opera teatrale di Euripide – è scritta in reazione alla cattiva stampa ricevuta dalla regina di Troia e immagina come potrebbe aver sofferto e reagito, dando ancora una volta la possibilità di indagare sul ruolo e il potere che Marina Carr attribuisce alle donne, all’atto di scrivere, e all’uso che Carr fa della mitologia greca.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
797932_galip_tesifinale.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
888.88 kB
Formato
Adobe PDF
|
888.88 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/69530