In the first chapter, the thesis explores the "great emigration", which occurred between 1880 and 1930. The main destinations are Europe and the Americas and the causes are to be found in the Italian social and economic conditions, but also in the transformations at a global level. In fact, in Italy there is a worrying imbalance between population and available resources. Furthermore, the decrease in the cost of trips and their duration, especially as regards overseas destinations, also favor departures. The second chapter analyzes Italian emigration after World War II, when the phenomenon resumed massively, favored by some bilateral agreements stipulated between Italian government and some foreign countries, giving rise to assisted emigration. The main European destinations are France, Belgium, Switzerland and Germany. Instead, the transoceanic ones are Argentina and Venezuela, since the United States has closed its borders and the main destinations are now in South America. In North America, on the other hand, Canada attracts many emigrants. Furthermore, Australia, which until then was not among the destinations most taken into consideration, is chosen by many emigrants. The third chapter is dedicated to the "new emigration", which began after the financial crisis of 2008, when departures resume, following decades of stasis, and a change in the social and professional composition of emigrants occurs. The main destinations are in Europe, with the United Kingdom in the lead, followed by Germany, Switzerland, France and Belgium. Among the transoceanic destinations the United States, Canada and, finally, China are analyzed. Then is analyzed the phenomenon of "brain drain": young people disillusioned with a country that too often does not take into account meritocracy, who decide to offer their skills abroad. In fact, they are young technicians, skilled workers, entrepreneurs and researchers, often recent graduates, who decide to emigrate not simply in search of a job, but in search of a better quality of life than that which Italy offers, or to develop useful skills for their studies. Finally, an innovation relating to 21st century emigration is the contribution of the World Wide Web, which allows those who intend to leave to find information regarding their destination in a simple and rapid way, which has also made possible the huge communication network that has been created through social networks, blogs and forums, thus allowing emigrants to feel less alone and bewildered.
Nel primo capitolo la tesi approfondisce il tema della prima ondata emigratoria dell’Italia contemporanea, verificatasi tra il 1880 e il 1930: la “grande emigrazione”. Negli anni successivi all’unificazione del 1861, gli italiani partono in massa verso l’estero, approfittando di contatti e relazioni costruiti in precedenza. Le mete principali sono l’Europa e le Americhe, mentre le cause sono da ricercare nelle condizioni sociali ed economiche italiane, ma anche nelle trasformazioni a livello globale. In Italia è, infatti, presente un preoccupante squilibrio tra popolazione e risorse disponibili. Inoltre, a favorire le partenze è anche la diminuzione del costo dei viaggi e la loro durata, soprattutto per quanto riguarda le mete oltreoceano. Nel secondo capitolo viene analizzata l’emigrazione italiana nel secondo dopoguerra, periodo in cui il fenomeno riprende in modo massiccio, favorito anche da una serie di accordi bilaterali stipulati dal governo italiano con alcuni paesi esteri, dando vita all’emigrazione assistita. Le principali mete europee sono la Francia, il Belgio, la Svizzera e la Germania, mentre quelle transoceaniche, sono l’Argentina e il Venezuela, poiché gli Stati Uniti hanno chiuso le frontiere e le destinazioni principali si trovano ora in America meridionale. In America settentrionale, invece, è il Canada ad attrarre molti emigranti. Inoltre, l’Australia, che fino ad allora non era tra le mete prese maggiormente in considerazione, diventa un’opzione scelta da molti emigranti. Il terzo capitolo è dedicato alla “nuova emigrazione”, iniziata dopo la crisi finanziaria del 2008, quando le partenze riprendono in modo repentino, in seguito a decenni di stasi, e si verifica un cambiamento della composizione sociale e professionale del flusso. Le principali destinazioni si concentrano in Europa, con il Regno Unito in testa, seguito da Germania, Svizzera, Francia e Belgio. Tra le mete transoceaniche vengono analizzati gli Stati Uniti, il Canada e, infine, la Cina. L’attenzione viene successivamente posta sul fenomeno della “fuga di cervelli”, ovvero giovani disillusi da un paese che troppo spesso non tiene conto della meritocrazia, i quali decidono di offrire il proprio potenziale all’estero. Si tratta, infatti, di numerosi giovani tecnici, operai specializzati, imprenditori e ricercatori, spesso neolaureati, che decidono di emigrare non semplicemente alla ricerca di un’occupazione, ma in vista di una qualità della vita migliore rispetto a quella che l’Italia offre, oppure hanno come obiettivo quello di sviluppare capacità utili per il proprio percorso di studi. Infine, viene trattata una particolare innovazione relativa all’emigrazione del XXI secolo: il contributo del World Wide Web, che permette a coloro che intendono partire di trovare in modo semplice e piuttosto rapido informazioni riguardanti la propria destinazione, ma che ha anche reso possibile la vastissima rete di comunicazione che è venuta creandosi tramite i social network, i blog e i forum, permettendo così agli emigrati di sentirsi meno soli e spaesati.
L'emigrazione degli italiani all'estero
SERGI, MARTA CHIARA
2020/2021
Abstract
Nel primo capitolo la tesi approfondisce il tema della prima ondata emigratoria dell’Italia contemporanea, verificatasi tra il 1880 e il 1930: la “grande emigrazione”. Negli anni successivi all’unificazione del 1861, gli italiani partono in massa verso l’estero, approfittando di contatti e relazioni costruiti in precedenza. Le mete principali sono l’Europa e le Americhe, mentre le cause sono da ricercare nelle condizioni sociali ed economiche italiane, ma anche nelle trasformazioni a livello globale. In Italia è, infatti, presente un preoccupante squilibrio tra popolazione e risorse disponibili. Inoltre, a favorire le partenze è anche la diminuzione del costo dei viaggi e la loro durata, soprattutto per quanto riguarda le mete oltreoceano. Nel secondo capitolo viene analizzata l’emigrazione italiana nel secondo dopoguerra, periodo in cui il fenomeno riprende in modo massiccio, favorito anche da una serie di accordi bilaterali stipulati dal governo italiano con alcuni paesi esteri, dando vita all’emigrazione assistita. Le principali mete europee sono la Francia, il Belgio, la Svizzera e la Germania, mentre quelle transoceaniche, sono l’Argentina e il Venezuela, poiché gli Stati Uniti hanno chiuso le frontiere e le destinazioni principali si trovano ora in America meridionale. In America settentrionale, invece, è il Canada ad attrarre molti emigranti. Inoltre, l’Australia, che fino ad allora non era tra le mete prese maggiormente in considerazione, diventa un’opzione scelta da molti emigranti. Il terzo capitolo è dedicato alla “nuova emigrazione”, iniziata dopo la crisi finanziaria del 2008, quando le partenze riprendono in modo repentino, in seguito a decenni di stasi, e si verifica un cambiamento della composizione sociale e professionale del flusso. Le principali destinazioni si concentrano in Europa, con il Regno Unito in testa, seguito da Germania, Svizzera, Francia e Belgio. Tra le mete transoceaniche vengono analizzati gli Stati Uniti, il Canada e, infine, la Cina. L’attenzione viene successivamente posta sul fenomeno della “fuga di cervelli”, ovvero giovani disillusi da un paese che troppo spesso non tiene conto della meritocrazia, i quali decidono di offrire il proprio potenziale all’estero. Si tratta, infatti, di numerosi giovani tecnici, operai specializzati, imprenditori e ricercatori, spesso neolaureati, che decidono di emigrare non semplicemente alla ricerca di un’occupazione, ma in vista di una qualità della vita migliore rispetto a quella che l’Italia offre, oppure hanno come obiettivo quello di sviluppare capacità utili per il proprio percorso di studi. Infine, viene trattata una particolare innovazione relativa all’emigrazione del XXI secolo: il contributo del World Wide Web, che permette a coloro che intendono partire di trovare in modo semplice e piuttosto rapido informazioni riguardanti la propria destinazione, ma che ha anche reso possibile la vastissima rete di comunicazione che è venuta creandosi tramite i social network, i blog e i forum, permettendo così agli emigrati di sentirsi meno soli e spaesati.File | Dimensione | Formato | |
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