ABSTRACT The relationship between patient and analyst within the setting has been interpreted in different ways throughout the history of psychoanalysis, undergoing a remarkable evolution in the reading of mutual balances, depending on the setting given by the various schools of reference. This work mainly intends to demonstrate how the change in the interpretation and clinical application of some essential key concepts, such as countertransference and projective identification, have contributed to greatly modify the power structures within the therapeutic relationship. Starting from the re-discussion of the theory of Freudian technique operated by Ferenczi about the privileged position of the interpretation of transference in favor of a strong mutuality and a different conception of countertransference, as an effective tool at the service of the setting, and passing through the British Independents first and then Bion, the new bipersonal and relational perspective of the setting was discussed, up to the Analytical Field Theory. Finally, it was highlighted how the conceptualization of projective identification as a communication tool in contemporary psychoanalysis has contributed to a renewed awareness and total participation of the analyst in the processes of the analytical couple, with its conscious and unconscious parts and to the co-construction of new shared meanings, within an analytical field increasingly seen as a "third element" and not as a simple sum of individual contributions in the setting.
ABSTRACT Il rapporto fra paziente e analista all'interno del setting è stato interpretato in modi diversi nel corso della storia della psicoanalisi, subendo una notevole evoluzione nella lettura dei reciproci equilibri, a seconda dell'impostazione data dalle varie scuole di riferimento. Questo lavoro intende principalmente dimostrare come il cambiamento nell'interpretazione e applicazione clinica di alcuni concetti-chiave essenziali, quali il controtransfert e l'identificazione proiettiva, abbiano contribuito a modificare notevolmente gli assetti di potere all'interno della relazione terapeutica. A partire dalla ridiscussione della teoria della tecnica freudiana operata da Ferenczi circa la posizione privilegiata dell'interpretazione di transfert a favore di una forte mutualità e di una diversa concezione del controtransfert, quale effettivo strumento a servizio del setting, e passando per gli Indipendenti Britannici prima e per Bion poi, si è discussa la nuova prospettiva bipersonale e relazionale del setting, fino alla Teoria del Campo Analitico. Infine, si è evidenziato come la concettualizzazione di identificazione proiettiva come strumento di comunicazione nella psicoanalisi contemporanea abbia contribuito ad una rinnovata consapevolezza e partecipazione totale dell'analista nei processi della coppia analitica, con le sue parti consce ed inconsce e alla co-costruzione di nuovi significati condivisi, all'interno di un campo analitico visto sempre più come “terzo elemento” e non come semplice somma dei contributi individuali nel setting.
Dal potere al potere trasformativo: la co-costruzione della relazione terapeutica.
ROSIN, RAFFAELLA
2020/2021
Abstract
ABSTRACT Il rapporto fra paziente e analista all'interno del setting è stato interpretato in modi diversi nel corso della storia della psicoanalisi, subendo una notevole evoluzione nella lettura dei reciproci equilibri, a seconda dell'impostazione data dalle varie scuole di riferimento. Questo lavoro intende principalmente dimostrare come il cambiamento nell'interpretazione e applicazione clinica di alcuni concetti-chiave essenziali, quali il controtransfert e l'identificazione proiettiva, abbiano contribuito a modificare notevolmente gli assetti di potere all'interno della relazione terapeutica. A partire dalla ridiscussione della teoria della tecnica freudiana operata da Ferenczi circa la posizione privilegiata dell'interpretazione di transfert a favore di una forte mutualità e di una diversa concezione del controtransfert, quale effettivo strumento a servizio del setting, e passando per gli Indipendenti Britannici prima e per Bion poi, si è discussa la nuova prospettiva bipersonale e relazionale del setting, fino alla Teoria del Campo Analitico. Infine, si è evidenziato come la concettualizzazione di identificazione proiettiva come strumento di comunicazione nella psicoanalisi contemporanea abbia contribuito ad una rinnovata consapevolezza e partecipazione totale dell'analista nei processi della coppia analitica, con le sue parti consce ed inconsce e alla co-costruzione di nuovi significati condivisi, all'interno di un campo analitico visto sempre più come “terzo elemento” e non come semplice somma dei contributi individuali nel setting.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
256321_tesirosinmarzo.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.09 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.09 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/69498