L'elaborato si concentra sul passaggio dal welfare state al welfare aziendale. Il welfare state è un insieme di politiche pubbliche e sociali con il quale lo Stato fornisce ai cittadini percorsi di azione volti a garantire l’assistenza ed il benessere dei propri cittadini. A partire dalla fine degli anni Settanta e fino ai giorni nostri, il sistema di welfare attraversò un periodo di profonda crisi. Il mutamento fu rappresentato fondamentalmente dalla sua sostenibilità da parte dei governi, sempre più in difficoltà a tenere sotto controllo la spesa sociale: il modello universalistico garantì a tutti i cittadini la copertura dagli stati di fragilità e l’allungamento della vita media aumentò le spese sanitarie e pensionistiche, minando la stessa sostenibilità dello stato sociale. Inevitabilmente, dunque, si arrivò ad un netto cambiamento politico-sociale volto ad una decisa riorganizzazione e ricollocazione delle risorse disponibili. I tradizionali sistemi di welfare rivelarono dunque l’inadeguatezza delle loro strutture, originata principalmente dalla crescente incapacità da parte delle vecchie prestazioni di soddisfare pienamente i nuovi “fabbisogni sociali” emergenti. Alla luce dei fattori descritti, il processo di istituzionalizzazione dello Stato sociale, subì, un forte contraccolpo: le difficoltà finanziarie determinarono, infatti, l’avvio di una lunga serie di politiche restrittive e di ridimensionamento della spesa pubblica. L'ingresso di nuovi attori sul palcoscenico del welfare fu indubbiamente favorito dallo scenario politico sociale sopra descritto: gli enti no profit, le parti sociali, i fondi integrativi e le cooperative sono chiamati a promuovere e a collaborare tra loro per cercare di dare una risposta soddisfacente ai nuovi bisogni sociali. Tra i protagonisti della nuova ripartizione del benessere collettivo tra pubblico e privato spiccano le aziende: il fenomeno del welfare aziendale prende forma. Nel corso degli ultimi anni le iniziative di welfare aziendale si sono diffuse in maniera rilevante nel contesto italiano: complice di questa evoluzione è sicuramente un contesto normativo maggiormente incentivante dal punto di vista fiscale e contributivo ma, soprattutto, una maggior consapevolezza da parte delle imprese dei bisogni del proprio personale. Non solo: nell’attuale contesto di cambiamenti demografici, sociali e del mondo del lavoro, ai quali si accompagna una generale stagnazione economica e produttiva, il sistema della contrattazione ha infatti visto nel welfare aziendale una grande opportunità di innovazione capace di fornire nuove risposte ai bisogni dei lavoratori e delle loro famiglie e dell’intera collettività, nonché una forte leva strategica nell’organizzazione del lavoro capace di favorire una crescita della produttività e della competitività. Dopo aver chiarito il fenomeno del welfare aziendale, il secondo capitolo si concentra sugli aspetti più pratici riguardanti la gestione di un piano di welfare aziendale (Inquadramento e analisi del personale, progettazione, implementazione ed attuazione, monitoraggio dei risultati). In particolare, l’obiettivo è quello di chiarire, in maniere puntuale e precisa, le fasi che conducono alla redazione di un piano di welfare aziendale e come gestirlo in maniere efficiente. In conclusione, ho cercato di descrivere ed analizzare il quadro normativo e gli incentivi legati al mondo del welfare, esaminando i vantaggi fiscali e contributivi per le aziende e i lavoratori.
DAL WELFARE STATE AL WELFARE AZIENDALE: NUOVE SFIDE E OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE
DE MARIA, MIRCO
2020/2021
Abstract
L'elaborato si concentra sul passaggio dal welfare state al welfare aziendale. Il welfare state è un insieme di politiche pubbliche e sociali con il quale lo Stato fornisce ai cittadini percorsi di azione volti a garantire l’assistenza ed il benessere dei propri cittadini. A partire dalla fine degli anni Settanta e fino ai giorni nostri, il sistema di welfare attraversò un periodo di profonda crisi. Il mutamento fu rappresentato fondamentalmente dalla sua sostenibilità da parte dei governi, sempre più in difficoltà a tenere sotto controllo la spesa sociale: il modello universalistico garantì a tutti i cittadini la copertura dagli stati di fragilità e l’allungamento della vita media aumentò le spese sanitarie e pensionistiche, minando la stessa sostenibilità dello stato sociale. Inevitabilmente, dunque, si arrivò ad un netto cambiamento politico-sociale volto ad una decisa riorganizzazione e ricollocazione delle risorse disponibili. I tradizionali sistemi di welfare rivelarono dunque l’inadeguatezza delle loro strutture, originata principalmente dalla crescente incapacità da parte delle vecchie prestazioni di soddisfare pienamente i nuovi “fabbisogni sociali” emergenti. Alla luce dei fattori descritti, il processo di istituzionalizzazione dello Stato sociale, subì, un forte contraccolpo: le difficoltà finanziarie determinarono, infatti, l’avvio di una lunga serie di politiche restrittive e di ridimensionamento della spesa pubblica. L'ingresso di nuovi attori sul palcoscenico del welfare fu indubbiamente favorito dallo scenario politico sociale sopra descritto: gli enti no profit, le parti sociali, i fondi integrativi e le cooperative sono chiamati a promuovere e a collaborare tra loro per cercare di dare una risposta soddisfacente ai nuovi bisogni sociali. Tra i protagonisti della nuova ripartizione del benessere collettivo tra pubblico e privato spiccano le aziende: il fenomeno del welfare aziendale prende forma. Nel corso degli ultimi anni le iniziative di welfare aziendale si sono diffuse in maniera rilevante nel contesto italiano: complice di questa evoluzione è sicuramente un contesto normativo maggiormente incentivante dal punto di vista fiscale e contributivo ma, soprattutto, una maggior consapevolezza da parte delle imprese dei bisogni del proprio personale. Non solo: nell’attuale contesto di cambiamenti demografici, sociali e del mondo del lavoro, ai quali si accompagna una generale stagnazione economica e produttiva, il sistema della contrattazione ha infatti visto nel welfare aziendale una grande opportunità di innovazione capace di fornire nuove risposte ai bisogni dei lavoratori e delle loro famiglie e dell’intera collettività, nonché una forte leva strategica nell’organizzazione del lavoro capace di favorire una crescita della produttività e della competitività. Dopo aver chiarito il fenomeno del welfare aziendale, il secondo capitolo si concentra sugli aspetti più pratici riguardanti la gestione di un piano di welfare aziendale (Inquadramento e analisi del personale, progettazione, implementazione ed attuazione, monitoraggio dei risultati). In particolare, l’obiettivo è quello di chiarire, in maniere puntuale e precisa, le fasi che conducono alla redazione di un piano di welfare aziendale e come gestirlo in maniere efficiente. In conclusione, ho cercato di descrivere ed analizzare il quadro normativo e gli incentivi legati al mondo del welfare, esaminando i vantaggi fiscali e contributivi per le aziende e i lavoratori.File | Dimensione | Formato | |
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