Il cromo è un metallo pesante che in natura si trova nelle sue forme più stabili: cromo trivalente e cromo esavalente. Il Cr(III) è considerato un oligoelemento, svolge un ruolo nutrizionale importante ed è solitamente presente nell’ambiente mentre il Cr(VI) è prevalentemente prodotto da attività industriali ed è considerato dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (AIRC), un agente cancerogeno per l’uomo (Gruppo I). L’esposizione al cromo esavalente può avvenire per inalazione o contatto dermico, oppure in seguito all’ingestione di acqua o cibi contaminati. Coloranti a base di cromo (es. nero e arancio) sono utilizzati nell’industria tessile e pertanto possono essere fonti di contaminazione per l’ambiente. Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di valutare la presenza di Cr(VI) in materiali tessili utilizzati abitualmente dalla popolazione. A tale scopo sono stati studiati tessuti provenienti da: (i) canotta nera in cotone; (ii) calze nere in poliammide; (iii) slip rossi in poliammide; (iv) tovagliolo di carta. La determinazione del Cr(VI), dopo estrazione dai campioni considerati, è stata effettuata mediante la tecnica analitica della cromatografia ionica con derivatizzazione post-colonna. Per procedere alla determinazione del Cr(VI) è stato ottimizzato e validato un metodo di estrazione che utilizza una soluzione di fosfato di sodio. Sulla base dei risultati ottenuti, è stato possibile affermare che il contenuto in cromo esavalente nelle matrici tessili oggetto di questo lavoro di tesi non eccede il limite normativo di 1 mg/kg previsto dal Regolamento UE 2018/1513. Successivamente è stato studiato il possibile trasferimento del Cr(VI) dai tessuti ai fluidi biologici (sudore e saliva) impiegando soluzioni estraenti simulate. Sulla base dei dati ottenuti, il contenuto in Cr(VI) che è risultato sensibilmente maggiore al limite di rivelabilità della tecnica è quello riscontrato nello slip rosso in poliammide e pertanto solo tale valore è stato utilizzato per calcolare il rischio cancerogeno associato.
Valutazione della presenza di cromo esavalente in materiale tessile a contatto dermico
FARNEDA, ALESSIA
2020/2021
Abstract
Il cromo è un metallo pesante che in natura si trova nelle sue forme più stabili: cromo trivalente e cromo esavalente. Il Cr(III) è considerato un oligoelemento, svolge un ruolo nutrizionale importante ed è solitamente presente nell’ambiente mentre il Cr(VI) è prevalentemente prodotto da attività industriali ed è considerato dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (AIRC), un agente cancerogeno per l’uomo (Gruppo I). L’esposizione al cromo esavalente può avvenire per inalazione o contatto dermico, oppure in seguito all’ingestione di acqua o cibi contaminati. Coloranti a base di cromo (es. nero e arancio) sono utilizzati nell’industria tessile e pertanto possono essere fonti di contaminazione per l’ambiente. Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di valutare la presenza di Cr(VI) in materiali tessili utilizzati abitualmente dalla popolazione. A tale scopo sono stati studiati tessuti provenienti da: (i) canotta nera in cotone; (ii) calze nere in poliammide; (iii) slip rossi in poliammide; (iv) tovagliolo di carta. La determinazione del Cr(VI), dopo estrazione dai campioni considerati, è stata effettuata mediante la tecnica analitica della cromatografia ionica con derivatizzazione post-colonna. Per procedere alla determinazione del Cr(VI) è stato ottimizzato e validato un metodo di estrazione che utilizza una soluzione di fosfato di sodio. Sulla base dei risultati ottenuti, è stato possibile affermare che il contenuto in cromo esavalente nelle matrici tessili oggetto di questo lavoro di tesi non eccede il limite normativo di 1 mg/kg previsto dal Regolamento UE 2018/1513. Successivamente è stato studiato il possibile trasferimento del Cr(VI) dai tessuti ai fluidi biologici (sudore e saliva) impiegando soluzioni estraenti simulate. Sulla base dei dati ottenuti, il contenuto in Cr(VI) che è risultato sensibilmente maggiore al limite di rivelabilità della tecnica è quello riscontrato nello slip rosso in poliammide e pertanto solo tale valore è stato utilizzato per calcolare il rischio cancerogeno associato.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/69472