Il presente lavoro di ricerca è volto all’indagine della genesi che ha portato alla realizzazione del libro fotografico Morire di classe: la ricerca è stata svolta fra l’Archivio di Stato di Torino, dove è conservato l’Archivio Einaudi, e l’isola di San Servolo di Venezia, dove è depositato l’Archivio della Fondazione Franco e Franca Basaglia. Attraverso l’esame degli importanti documenti conservati negli archivi consultati e attraverso l’ampia documentazione bibliografica sul tema (storica, psichiatrica e fotografica), si è cercato di far luce su aspetti non ancora affrontati – o solo marginalmente – dalla ricerca. Si è tentato di ricostruire le fasi della progettazione del volume, partendo dall’idea che ne stava alla base e cercando di chiarire il ruolo ricoperto dai vari protagonisti coinvolti, non ultimo quello dalla casa editrice di Giulio Einaudi, la quale in quegli anni Sessanta, momento storico di grande instabilità e disordine, si è fatta cassa di risonanza e promotrice del cambiamento, di valori e tematiche volti a fornire alla società gli strumenti per partecipare attivamente e consapevolmente alla vita politica e sociale del Paese. Servendosi di un campione di articoli e recensioni di quegli anni, si è provato a ricreare il contesto con cui Morire di classe è stato accolto all’indomani della sua pubblicazione; si è, inoltre, cercato di collocarlo all’interno della produzione editoriale del fotolibro, della fotografia documentaria e concerned, nella sua connotazione di valore documentale e testimonianza. Dalla ricerca condotta negli archivi di Torino e di Venezia sono emersi documenti utili alla comprensione delle scelte politiche, editoriali e fotografiche adottate/volute per la realizzazione di questo importante progetto editoriale/politico/fotografico: sono state trovate lettere che chiariscono rapporti e ruoli, e anche un importantissimo fascicolo contenente una selezione di fotografie precedente a quella che sarà poi edita nel volume: l’occasione della stesura di questo lavoro di tesi permette di portare a conoscenza parte di questa inedita documentazione (fra cui delle importanti fotografie escluse dal volume edito). Inoltre, sono stati reperiti nuovi documenti che aiutano a chiarire meglio la funzione che ebbe la mostra parmense La violenza istituzionalizzata, del giugno 1968, nel contesto della realizzazione di Morire di classe, all’interno della «macchina narrativa» di Basaglia e nella politica editoriale della casa editrice Einaudi.

Morire di classe: Franco Basaglia e il contesto delle relazioni con la casa editrice Einaudi nella lotta anti-istituzionale ​

MISEO, DALILA
2020/2021

Abstract

Il presente lavoro di ricerca è volto all’indagine della genesi che ha portato alla realizzazione del libro fotografico Morire di classe: la ricerca è stata svolta fra l’Archivio di Stato di Torino, dove è conservato l’Archivio Einaudi, e l’isola di San Servolo di Venezia, dove è depositato l’Archivio della Fondazione Franco e Franca Basaglia. Attraverso l’esame degli importanti documenti conservati negli archivi consultati e attraverso l’ampia documentazione bibliografica sul tema (storica, psichiatrica e fotografica), si è cercato di far luce su aspetti non ancora affrontati – o solo marginalmente – dalla ricerca. Si è tentato di ricostruire le fasi della progettazione del volume, partendo dall’idea che ne stava alla base e cercando di chiarire il ruolo ricoperto dai vari protagonisti coinvolti, non ultimo quello dalla casa editrice di Giulio Einaudi, la quale in quegli anni Sessanta, momento storico di grande instabilità e disordine, si è fatta cassa di risonanza e promotrice del cambiamento, di valori e tematiche volti a fornire alla società gli strumenti per partecipare attivamente e consapevolmente alla vita politica e sociale del Paese. Servendosi di un campione di articoli e recensioni di quegli anni, si è provato a ricreare il contesto con cui Morire di classe è stato accolto all’indomani della sua pubblicazione; si è, inoltre, cercato di collocarlo all’interno della produzione editoriale del fotolibro, della fotografia documentaria e concerned, nella sua connotazione di valore documentale e testimonianza. Dalla ricerca condotta negli archivi di Torino e di Venezia sono emersi documenti utili alla comprensione delle scelte politiche, editoriali e fotografiche adottate/volute per la realizzazione di questo importante progetto editoriale/politico/fotografico: sono state trovate lettere che chiariscono rapporti e ruoli, e anche un importantissimo fascicolo contenente una selezione di fotografie precedente a quella che sarà poi edita nel volume: l’occasione della stesura di questo lavoro di tesi permette di portare a conoscenza parte di questa inedita documentazione (fra cui delle importanti fotografie escluse dal volume edito). Inoltre, sono stati reperiti nuovi documenti che aiutano a chiarire meglio la funzione che ebbe la mostra parmense La violenza istituzionalizzata, del giugno 1968, nel contesto della realizzazione di Morire di classe, all’interno della «macchina narrativa» di Basaglia e nella politica editoriale della casa editrice Einaudi.
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