La dissertazione vorrebbe vertere sull’analisi e il raffronto della politica estera strutturale dell’Unione Europea e della Russia nel Caucaso meridionale, ovvero Armenia e Azerbaigian: il mio intento è quello di dimostrare come i due attori esercitino il proprio soft power nell’area, prendendo in esame due aspetti, quello economico e quello energetico. Tanto l’UE quanto la Russia cercano, infatti, di affermare la propria influenza nel Caucaso del sud, importando i propri modelli e strutture; ciò ha comportato una progressiva competizione in ambito economico e in ambito energetico tra i due attori. La tesi vorrebbe essere composta di quattro capitoli. Nel primo capitolo verrà analizzata l’evoluzione storica delle relazioni tra l’Ue e la Russia e le dinamiche che hanno portato a tale evoluzione, dal collasso dell’Urss sino ai giorni nostri. Si approfondiranno le tre fasi -di cooperazione, di competizione e di confronto assertivo- che hanno scandito i rapporti bilaterali tra i due attori e le ragioni, l’una di ordine strutturale (differenze normative), l’altra di ordine congiunturale (allargamento NATO, la guerra russo-georgiana, annessione della Crimea e guerra Ucraina) che hanno portato al deterioramento delle relazioni tra l’Ue e la Russia. Il secondo capitolo sarà incentrato sull’analisi del contesto geopolitico del Caucaso del Sud. Sarà soprattutto analizzato il conflitto del Nagorno Karabakh e il ruolo che l’Ue, la Russia e altri attori internazionali hanno o non hanno avuto (per l’Ue si parla di “disengagement strategico”) nella mediazione del conflitto. Il terzo ed il quarto capitolo entrano nel merito della logica di competizione innestatasi tra i due attori. In particolar modo, il terzo capitolo tratterà la competizione economica nel corrispettivo vicinato: da una parte l’Ue, prima con la Politica Europea di Vicinato, poi con il Partenariato Orientale, ha tentato di “esportare” le proprie strutture economiche; dall’altra la Russia, in risposta a questa percepita interferenza nel suo vicinato, 5 ha promosso l’Unione Economica Eurasiatica con l’obiettivo di integrare le economie dello spazio post-sovietico. Nel quarto capitolo verrà affrontata la questione energetica. Analizzerò la politica energetica sia dell’Ue e dei suoi singoli stati membri, sia della Russia e di come quest’ultimo l’abbia impiegata per perseguire i propri obiettivi di politica estera (in relazione, soprattutto al Caucaso). Approfondirò la questione della dipendenza europea dai combustibili russi. In questo senso, l'UE cerca di limitare la sua dipendenza energetica dalla Russia rivolgendosi ad altri fornitori di energia, compreso l'Azerbaigian, con il quale ha avviato negoziati per un rinnovato partenariato strategico. L’Azerbaigian, infatti, è uno dei principali partner commerciali europei per quanto concerne le forniture di greggio, con l’oleodotto Baku- Tblisi-Ceyhan (BTC), attraverso il quale passa circa l’80% del petrolio esportato dall’Azerbaigian e diretto verso le coste turche sul Mediterraneo, attraversando il territorio georgiano. Potrebbe inoltre diventare un supplier alternativo con il South Caucasus Pipeline (SCP) che rappresenta il primo anello di congiunzione del Corridoio Meridionale del Gas.

Il raffronto della Politica Estera Strutturale dell’Unione Europea e della Russia nel Caucaso Meridionale. La Competizione del Soft Power nella sfera Economica ed Energetica.

GRAZIOLI, FEDERICA MIRYAM
2021/2022

Abstract

La dissertazione vorrebbe vertere sull’analisi e il raffronto della politica estera strutturale dell’Unione Europea e della Russia nel Caucaso meridionale, ovvero Armenia e Azerbaigian: il mio intento è quello di dimostrare come i due attori esercitino il proprio soft power nell’area, prendendo in esame due aspetti, quello economico e quello energetico. Tanto l’UE quanto la Russia cercano, infatti, di affermare la propria influenza nel Caucaso del sud, importando i propri modelli e strutture; ciò ha comportato una progressiva competizione in ambito economico e in ambito energetico tra i due attori. La tesi vorrebbe essere composta di quattro capitoli. Nel primo capitolo verrà analizzata l’evoluzione storica delle relazioni tra l’Ue e la Russia e le dinamiche che hanno portato a tale evoluzione, dal collasso dell’Urss sino ai giorni nostri. Si approfondiranno le tre fasi -di cooperazione, di competizione e di confronto assertivo- che hanno scandito i rapporti bilaterali tra i due attori e le ragioni, l’una di ordine strutturale (differenze normative), l’altra di ordine congiunturale (allargamento NATO, la guerra russo-georgiana, annessione della Crimea e guerra Ucraina) che hanno portato al deterioramento delle relazioni tra l’Ue e la Russia. Il secondo capitolo sarà incentrato sull’analisi del contesto geopolitico del Caucaso del Sud. Sarà soprattutto analizzato il conflitto del Nagorno Karabakh e il ruolo che l’Ue, la Russia e altri attori internazionali hanno o non hanno avuto (per l’Ue si parla di “disengagement strategico”) nella mediazione del conflitto. Il terzo ed il quarto capitolo entrano nel merito della logica di competizione innestatasi tra i due attori. In particolar modo, il terzo capitolo tratterà la competizione economica nel corrispettivo vicinato: da una parte l’Ue, prima con la Politica Europea di Vicinato, poi con il Partenariato Orientale, ha tentato di “esportare” le proprie strutture economiche; dall’altra la Russia, in risposta a questa percepita interferenza nel suo vicinato, 5 ha promosso l’Unione Economica Eurasiatica con l’obiettivo di integrare le economie dello spazio post-sovietico. Nel quarto capitolo verrà affrontata la questione energetica. Analizzerò la politica energetica sia dell’Ue e dei suoi singoli stati membri, sia della Russia e di come quest’ultimo l’abbia impiegata per perseguire i propri obiettivi di politica estera (in relazione, soprattutto al Caucaso). Approfondirò la questione della dipendenza europea dai combustibili russi. In questo senso, l'UE cerca di limitare la sua dipendenza energetica dalla Russia rivolgendosi ad altri fornitori di energia, compreso l'Azerbaigian, con il quale ha avviato negoziati per un rinnovato partenariato strategico. L’Azerbaigian, infatti, è uno dei principali partner commerciali europei per quanto concerne le forniture di greggio, con l’oleodotto Baku- Tblisi-Ceyhan (BTC), attraverso il quale passa circa l’80% del petrolio esportato dall’Azerbaigian e diretto verso le coste turche sul Mediterraneo, attraversando il territorio georgiano. Potrebbe inoltre diventare un supplier alternativo con il South Caucasus Pipeline (SCP) che rappresenta il primo anello di congiunzione del Corridoio Meridionale del Gas.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/69360