Il seguente lavoro di tesi si propone di analizzare gli effetti collaterali della pandemia da Covid-19 sulle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: economia, società e ambiente. I tre aspetti sono definiti negli Accordi di Parigi come indivisibili e inscindibili. Il seguente lavoro di tesi inquadra in prima battuta la situazione internazionale, individua poi le manovre economiche per affrontare la crisi a livello europeo e infine analizza nel particolare il caso italiano del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Il capitolo I è dedicato agli impatti economici nel breve periodo e alla messa in discussione dell’attuale modello produttivo. Le restrizioni del periodo pandemico hanno ridotto le capacità produttive mondiali, creando panico nel mercato ed evidenziando le falle della globalizzazione. Saranno presi in considerazione i principali settori economici che hanno subìto un crollo o un’ascesa considerevole nel breve periodo, analizzando dati risalenti agli albori della pandemia nel 2020. Tutto il settore del mercato energetico non è stato esente da fluttuazioni dei prezzi: il prezzo degli idrocarburi è crollato in seguito al crollo della domanda durante i lockdown, per poi risalire vertiginosamente nel 2022 a causa dell’invasione russa in Ucraina. La guerra non solo ha confermato le preoccupazioni sull’instabilità geopolitica alle porte dell’Unione Europea, ma ha anche dimostrato le debolezze di questa e la sua reale dipendenza dall’export di energia da fonti non rinnovabili. La necessità di trovare alternative agli idrocarburi non deriva solo dalla necessità di evitare le conseguenze di distorsioni economiche, ma anche dall’impellenza di ridurre le emissioni climalteranti. Il capitolo II si concentra sulla questione ambientale, riportando allarmanti dati sull’inquinamento e sulle contromisure prese dalle istituzioni. La pandemia non ha che accelerato la tendenza alla riconversione ecologica, ma si vedrà che le intenzioni spesso non coincidono con fatti reali. Il paragrafo 2.2 in particolare, vuole gettare uno sguardo sui 17 obiettivi dell’Agenda 2030 ed evidenziare quanto la pandemia abbia reso più complesso il raggiungimento di questi target. Il peggioramento delle condizioni di vita, la recessione economica, l’aumento della povertà, la crisi idrica, il divaricarsi del gender gap sono solo alcune delle allarmanti problematiche che il Covid-19 non ha fatto che aggravare. Per affrontare le numerose sfide, l’Unione Europea ha approvato il Next-Generation Eu, fondo da 750 miliardi di euro da spartire tra gli Stati membri in base alle necessità. Per ottenere gli incentivi e i prestiti, i governi hanno dovuto presentare i propri Piani nazionali e farli approvare. Al caso italiano è dedicato tutto il capitolo III. Il PNRR (Piano nazionale di Ripresa e Resilienza) viene analizzato nelle sue sei missioni, con maggiore attenzione alla questione della transizione ecologica. La priorità del Piano non è solo la ripartenza economica, ma anche tre obiettivi trasversali: giovani, parità di genere e riduzione del divario di cittadinanza, in particolare tra Nord e Sud. Il PNRR viene osservato in modo critico per rivelarne anche le fragilità che potrebbero ostacolare il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Gli impatti del Covid-19: le manovre economiche per affrontare la crisi pandemica

GIARDINO, ALESSIA
2020/2021

Abstract

Il seguente lavoro di tesi si propone di analizzare gli effetti collaterali della pandemia da Covid-19 sulle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: economia, società e ambiente. I tre aspetti sono definiti negli Accordi di Parigi come indivisibili e inscindibili. Il seguente lavoro di tesi inquadra in prima battuta la situazione internazionale, individua poi le manovre economiche per affrontare la crisi a livello europeo e infine analizza nel particolare il caso italiano del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Il capitolo I è dedicato agli impatti economici nel breve periodo e alla messa in discussione dell’attuale modello produttivo. Le restrizioni del periodo pandemico hanno ridotto le capacità produttive mondiali, creando panico nel mercato ed evidenziando le falle della globalizzazione. Saranno presi in considerazione i principali settori economici che hanno subìto un crollo o un’ascesa considerevole nel breve periodo, analizzando dati risalenti agli albori della pandemia nel 2020. Tutto il settore del mercato energetico non è stato esente da fluttuazioni dei prezzi: il prezzo degli idrocarburi è crollato in seguito al crollo della domanda durante i lockdown, per poi risalire vertiginosamente nel 2022 a causa dell’invasione russa in Ucraina. La guerra non solo ha confermato le preoccupazioni sull’instabilità geopolitica alle porte dell’Unione Europea, ma ha anche dimostrato le debolezze di questa e la sua reale dipendenza dall’export di energia da fonti non rinnovabili. La necessità di trovare alternative agli idrocarburi non deriva solo dalla necessità di evitare le conseguenze di distorsioni economiche, ma anche dall’impellenza di ridurre le emissioni climalteranti. Il capitolo II si concentra sulla questione ambientale, riportando allarmanti dati sull’inquinamento e sulle contromisure prese dalle istituzioni. La pandemia non ha che accelerato la tendenza alla riconversione ecologica, ma si vedrà che le intenzioni spesso non coincidono con fatti reali. Il paragrafo 2.2 in particolare, vuole gettare uno sguardo sui 17 obiettivi dell’Agenda 2030 ed evidenziare quanto la pandemia abbia reso più complesso il raggiungimento di questi target. Il peggioramento delle condizioni di vita, la recessione economica, l’aumento della povertà, la crisi idrica, il divaricarsi del gender gap sono solo alcune delle allarmanti problematiche che il Covid-19 non ha fatto che aggravare. Per affrontare le numerose sfide, l’Unione Europea ha approvato il Next-Generation Eu, fondo da 750 miliardi di euro da spartire tra gli Stati membri in base alle necessità. Per ottenere gli incentivi e i prestiti, i governi hanno dovuto presentare i propri Piani nazionali e farli approvare. Al caso italiano è dedicato tutto il capitolo III. Il PNRR (Piano nazionale di Ripresa e Resilienza) viene analizzato nelle sue sei missioni, con maggiore attenzione alla questione della transizione ecologica. La priorità del Piano non è solo la ripartenza economica, ma anche tre obiettivi trasversali: giovani, parità di genere e riduzione del divario di cittadinanza, in particolare tra Nord e Sud. Il PNRR viene osservato in modo critico per rivelarne anche le fragilità che potrebbero ostacolare il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
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