Introduction: the visually perceived optical characteristics of an object, as a function of the lighting and the observation conditions, is defined by the CIE as "appearance". The "appearance" of the surface of an object is one of the most critical parameters to measure since it depends on multiple factors, the most relevant and normally considered are: the optical characteristics of the materials, among which the most important are the gloss, the texture, the spectral factor of reflection or transmission, and its spatial distribution, the observer and the conditions of adaptation, the source of light and the geometric conditions of lighting and observation. Purpose of the study: the aim of this study is to experimentally assess whether a representative sample of dental professionals uses different evaluation criteria to identify the correct color for prosthetic rehabilitation. The experiment was led in a supervised environment (box), with identical reference conditions for each clinician, and in the usual operating conditions. We assessed whether objective factors and subjective factors influence the selection of the color of prosthetic rehabilitation. In this study, the clinicians had to choose, from a VITA shade guide and a Candulor shade guide, the most correct shade of a left central incisor for two ceramic dental arches made of two different colors (J3 and M4). The correctness of the VITA / Candulor shade conversion table was evaluated and a more accurate conversion table was proposed based on objective parameters derived from the spectrophotometric analysis. Materials and methods: two wax supports were used for this study, they were molded on an edentulous plaster model. On each of these supports, were mounted six dental elements, from canine to canine, made of ceramic in two different shades (J3 and M4 Candulor CT Porcelain). The natural appearance of the gum tissue has been reproduced in this model using a mix of pink and red wax. A left central incisor (2.1) was removed to allow the clinicians recruited in the study to place the samples of the visual color scales (VITA and Candulor) on the same level as the assembled teeth. The color matching procedures were performed under two conditions: reference conditions (neutral grey box) and usual conditions for the clinician (at the operating chair or at the window). Results: the reference conditions compared to the usual ones, do not influence the accuracy of the choice, provided that the selection is not made with a chromatic surround or at the window. The choices made with the Candulor scale, both in usual conditions and in reference conditions, appear more accurate than those made with the VITA scale, except for the selection of the M4 shade in usual conditions, where the choice made with the two scales was indifferent. We made a new table of comparison between VITA scale and Candulor scale. Conclusions: the choice of color in clinical practice is indifferent to age and gender of the subject performing the evaluation, provided that males with color vision pathologies are excluded. The clinician can correctly select the color in the same way in controlled conditions and in usual conditions. A Candulor scale should be used for a more accurate color selection than a VITA scale.

Introduzione: l’insieme delle caratteristiche ottiche percepite visivamente di un oggetto, in funzione delle condizioni di illuminazione e di osservazione e che ne consentono il riconoscimento e la distinzione, è definito dalla CIE come “appearance”. L’“appearance” della superficie di un oggetto è uno dei parametri più critici da misurare perché dipende da molteplici fattori, i più rilevanti e normalmente considerati sono: le caratteristiche ottiche dei materiali, tra cui le più importanti sono il gloss, la texture, il fattore spettrale di riflessione o trasmissione e la sua ripartizione spaziale, l’osservatore e le condizioni di adattamento, la sorgente di luce e le condizioni geometriche di illuminazione e osservazione. Scopo del lavoro: lo scopo di questa tesi è di valutare sperimentalmente se un campione rappresentativo di professionisti del settore odontoiatrico abbia un diverso criterio di valutazione nella scelta cromatica atta a individuare un colore corretto per la riabilitazione protesica, in ambiente sorvegliato (box), con condizioni di riferimento identiche per ogni clinico, rispetto alle condizioni operative abituali in cui è solito effettuare la scelta, andando a valutare se fattori oggettivi e soggettivi influenzano la selezione del colore della riabilitazione protesica. In questo studio è stata data la possibilità di scegliere, da una scala colori VITA e da una scala colori Candulor, la tinta più corretta di un incisivo centrale sinistro in due arcate composte da denti in ceramica di due colori differenti (J3 e M4). È stata valutata la correttezza della tabella di conversione delle tinte VITA / Candulor e, in caso di differenze significative, è stata proposta una tabella di conversione più accurata basata su parametri oggettivi derivanti da analisi spettrofotometriche. Materiali e metodi: per questo lavoro sono stati utilizzati due supporti in cera plasmati su un modello in gesso edentulo; su ognuno di questi sono stati montati sei elementi dentari, da canino a canino, in ceramica di due tinte diverse (J3 e M4 Candulor CT Porcelain). L'aspetto naturale dei tessuti gengivali è stato riprodotto in questo modello usando un mix di cera rosa e cera rossa. Un incisivo centrale di sinistra (2.1) è stato rimosso per permettere ai clinici reclutati nello studio di porre i campioni delle scale colore visive (VITA e Candulor) sullo stesso piano dei denti montati. Le procedure di abbinamento dei colori sono state eseguite in due condizioni: condizioni di riferimento (box grigio neutro) e condizioni abituali per il clinico (alla poltrona operatoria o alla finestra). Risultati: le condizioni di riferimento rispetto a quelle abituali, non influenzano l’accuratezza della scelta, a patto che non si effettui la selezione con un surround cromatico o alla finestra. Le scelte effettuate con la scala Candulor, sia in condizioni abituali che in condizioni di riferimento, appaiono più accurate rispetto a quelle eseguite con la scala VITA, eccezion fatta per la selezione della tinta M4 in condizioni abituali, in cui è indifferente la scelta effettuata con le due scale. Emerge una nuova tabella di comparazione tra scala VITA e scala Candulor più accurata. Conclusioni: per la scelta del colore in clinica è indifferente l’età e il genere del soggetto che esegue la valutazione, a condizione che si escludano maschi con patologie della visione del colore. Il clinico è in grado di selezionare correttamente la tinta allo stesso modo in condizioni controllate e in condizioni abituali. Per una scelta del colore più accurata è indicato utilizzare una scala Candulor rispetto ad una scala VITA.

L'APPEARANCE NELLA SCELTA DEL COLORE DEI MATERIALI PROTESICI

GARDI, ALESSANDRO
2019/2020

Abstract

Introduzione: l’insieme delle caratteristiche ottiche percepite visivamente di un oggetto, in funzione delle condizioni di illuminazione e di osservazione e che ne consentono il riconoscimento e la distinzione, è definito dalla CIE come “appearance”. L’“appearance” della superficie di un oggetto è uno dei parametri più critici da misurare perché dipende da molteplici fattori, i più rilevanti e normalmente considerati sono: le caratteristiche ottiche dei materiali, tra cui le più importanti sono il gloss, la texture, il fattore spettrale di riflessione o trasmissione e la sua ripartizione spaziale, l’osservatore e le condizioni di adattamento, la sorgente di luce e le condizioni geometriche di illuminazione e osservazione. Scopo del lavoro: lo scopo di questa tesi è di valutare sperimentalmente se un campione rappresentativo di professionisti del settore odontoiatrico abbia un diverso criterio di valutazione nella scelta cromatica atta a individuare un colore corretto per la riabilitazione protesica, in ambiente sorvegliato (box), con condizioni di riferimento identiche per ogni clinico, rispetto alle condizioni operative abituali in cui è solito effettuare la scelta, andando a valutare se fattori oggettivi e soggettivi influenzano la selezione del colore della riabilitazione protesica. In questo studio è stata data la possibilità di scegliere, da una scala colori VITA e da una scala colori Candulor, la tinta più corretta di un incisivo centrale sinistro in due arcate composte da denti in ceramica di due colori differenti (J3 e M4). È stata valutata la correttezza della tabella di conversione delle tinte VITA / Candulor e, in caso di differenze significative, è stata proposta una tabella di conversione più accurata basata su parametri oggettivi derivanti da analisi spettrofotometriche. Materiali e metodi: per questo lavoro sono stati utilizzati due supporti in cera plasmati su un modello in gesso edentulo; su ognuno di questi sono stati montati sei elementi dentari, da canino a canino, in ceramica di due tinte diverse (J3 e M4 Candulor CT Porcelain). L'aspetto naturale dei tessuti gengivali è stato riprodotto in questo modello usando un mix di cera rosa e cera rossa. Un incisivo centrale di sinistra (2.1) è stato rimosso per permettere ai clinici reclutati nello studio di porre i campioni delle scale colore visive (VITA e Candulor) sullo stesso piano dei denti montati. Le procedure di abbinamento dei colori sono state eseguite in due condizioni: condizioni di riferimento (box grigio neutro) e condizioni abituali per il clinico (alla poltrona operatoria o alla finestra). Risultati: le condizioni di riferimento rispetto a quelle abituali, non influenzano l’accuratezza della scelta, a patto che non si effettui la selezione con un surround cromatico o alla finestra. Le scelte effettuate con la scala Candulor, sia in condizioni abituali che in condizioni di riferimento, appaiono più accurate rispetto a quelle eseguite con la scala VITA, eccezion fatta per la selezione della tinta M4 in condizioni abituali, in cui è indifferente la scelta effettuata con le due scale. Emerge una nuova tabella di comparazione tra scala VITA e scala Candulor più accurata. Conclusioni: per la scelta del colore in clinica è indifferente l’età e il genere del soggetto che esegue la valutazione, a condizione che si escludano maschi con patologie della visione del colore. Il clinico è in grado di selezionare correttamente la tinta allo stesso modo in condizioni controllate e in condizioni abituali. Per una scelta del colore più accurata è indicato utilizzare una scala Candulor rispetto ad una scala VITA.
THE APPEARANCE IN THE CHOICE OF THE COLOR OF PROSTHETIC MATERIALS
Introduction: the visually perceived optical characteristics of an object, as a function of the lighting and the observation conditions, is defined by the CIE as "appearance". The "appearance" of the surface of an object is one of the most critical parameters to measure since it depends on multiple factors, the most relevant and normally considered are: the optical characteristics of the materials, among which the most important are the gloss, the texture, the spectral factor of reflection or transmission, and its spatial distribution, the observer and the conditions of adaptation, the source of light and the geometric conditions of lighting and observation. Purpose of the study: the aim of this study is to experimentally assess whether a representative sample of dental professionals uses different evaluation criteria to identify the correct color for prosthetic rehabilitation. The experiment was led in a supervised environment (box), with identical reference conditions for each clinician, and in the usual operating conditions. We assessed whether objective factors and subjective factors influence the selection of the color of prosthetic rehabilitation. In this study, the clinicians had to choose, from a VITA shade guide and a Candulor shade guide, the most correct shade of a left central incisor for two ceramic dental arches made of two different colors (J3 and M4). The correctness of the VITA / Candulor shade conversion table was evaluated and a more accurate conversion table was proposed based on objective parameters derived from the spectrophotometric analysis. Materials and methods: two wax supports were used for this study, they were molded on an edentulous plaster model. On each of these supports, were mounted six dental elements, from canine to canine, made of ceramic in two different shades (J3 and M4 Candulor CT Porcelain). The natural appearance of the gum tissue has been reproduced in this model using a mix of pink and red wax. A left central incisor (2.1) was removed to allow the clinicians recruited in the study to place the samples of the visual color scales (VITA and Candulor) on the same level as the assembled teeth. The color matching procedures were performed under two conditions: reference conditions (neutral grey box) and usual conditions for the clinician (at the operating chair or at the window). Results: the reference conditions compared to the usual ones, do not influence the accuracy of the choice, provided that the selection is not made with a chromatic surround or at the window. The choices made with the Candulor scale, both in usual conditions and in reference conditions, appear more accurate than those made with the VITA scale, except for the selection of the M4 shade in usual conditions, where the choice made with the two scales was indifferent. We made a new table of comparison between VITA scale and Candulor scale. Conclusions: the choice of color in clinical practice is indifferent to age and gender of the subject performing the evaluation, provided that males with color vision pathologies are excluded. The clinician can correctly select the color in the same way in controlled conditions and in usual conditions. A Candulor scale should be used for a more accurate color selection than a VITA scale.
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