Il rapporto tra emozioni e credenze nella valutazione di ciò che è giusto e sbagliato.

The present research aimed to investigate the correlation between the strength of beliefs and the pleasantness of emotions in reference to deontic and factual assertions. The purpose is to test whether the intervention of emotions or reasoning prevails in the evaluation of moral issues, or whether decision making relies on both systems. Mental model theory suggests that beliefs and emotional responses follow parallel and independent paths that may, however, influence each other. The experiment conducted and described within the paper confirmed the initial hypothesis, showing a significant correlation between belief ratings - on a scale from impossible to certain - and emotional pleasantness ratings - on a scale from hate this idea to love this idea - in reference to deontic assertions. The findings thus align with mental model theory, supporting the idea that decision-making processes regarding deontic issues involve both the reasoning and emotion systems, which can interact and modify each other. ​

Il presente lavoro di tesi è volto all'indagine della correlazione tra la forza delle credenze e la piacevolezza delle emozioni in riferimento ad asserzioni deontiche e fattuali. L’obiettivo è verificare se nella valutazione di questioni morali prevale l'intervento delle emozioni o del ragionamento, oppure se il processo decisionale si affida ad entrambi i sistemi. La teoria dei modelli mentali suggerisce che le credenze e le risposte emotive seguano percorsi paralleli e indipendenti che possono però influenzarsi a vicenda. L'esperimento condotto e descritto all'interno dell'elaborato ha confermato l'ipotesi iniziale, mostrando una correlazione significativa tra le valutazioni delle credenze - in una scala da impossibile a certo - e le valutazioni della piacevolezza emotiva - in una scala da odio questa idea a amo questa idea - in riferimento ad asserzioni deontiche. I risultanti si allineano quindi con la teoria dei modelli mentali, supportando l'idea secondo la quale i processi decisionali riguardanti questioni deontiche coinvolgano sia il sistema del ragionamento, sia quello delle emozioni, i quali possono interagire e modificarsi reciprocamente. ​