This dissertation aims at analyzing the reasons that shrunk the Japanese influence over regional and global affairs. In order to do that, this composition articulates across an analysis of historical, economic, political, and geographical factors to explain how Japan perceives the rise of the People's Republic of China as a threat to its own safety but due to the loss of economic prestige and due to its constitutional boundaries it can not go beyond the role of United States of America' subordinate, as Washington now has apparently risen as the centerpiece of an alliance to contain the PRC, both in the Indo-Pacific region and worldwide. In the first chapter, the immediate post-war economic recovery of Japan and the reasons behind its three-decades-long economic stagnation will be considered, as well as the path that lead the PRC to become a perceived threat for Japan, as well as a brief overview over Abe Shinzo, arguably one of the main responsible for the change of pace of Japan towards the relations with the PRC. The second chapter delves into the many reasons that hamper the Sino-Japanese relations and that ultimately lead Japanese governments to consider that relation as potentially dangerous for Japan's own security, a sense of fear as Atassanova and Sato said in their work, and how Japan has therefore looked for the support and the mobilization of its allies in order to stay safe and contain the Chinese expansion. The third chapter reviews the role of Japan as ultimately a subordinate of the American foreign policy in Asia and in the Pacific and will take into consideration not only the various initiatives that involved both Japan and the United States of America but also the growing role of India in these plans due to its role as a nuclear power which is also potentially free of constitutional boundaries regarding the possibility of having a fully functional army. Lastly, in the fourth chapter some recent events of geopolitical importance, as well as some facts regarding the Covid-19 pandemic, will be analyzed will be exposed in order to address how Japan's leadership has been seriously damaged by them. Therefore, although Japan will indeed remain a key ally of Washington in its actions in the Pacific, it is also extremely unlikely that in the incoming years' Japan will actually be a leading country in the aforementioned initiatives due to its loss of prestige as a leading economic actor, its unreliable political class and its constitutional constraints to its military and strategic capacity that proved too difficult to remove even for Abe Shinzo, who is arguably the Prime Minister that came closer to removing those barriers and still failed. ​

Il presente elaborato di laurea punta ad analizzare le ragioni che hanno ridotto drasticamente l'influenza giapponese nelle vicende geopolitiche regionali e globali. Per fare ciò, l'elaborato si articola attraverso l'analisi di diversi fattori storici, economici, politici e geografici per spiegare sia come il Giappone percepisca la presenza e l'espansione della Repubblica Popolare di Cina come una seria minaccia alla propria sicurezza ma per via della perdita del proprio prestigio economico e per le sue costrizioni costituzionali non sia in grado di andare oltre ad un ruolo subalterno agli Stati Uniti D'America, che oramai si pongono come perno di un'alleanza anti-cinese non solo nella regione dell'Indo-Pacifico ma anche globale. Il primo capitolo prende in considerazione l'ascesa economica giapponese nell'immediato dopoguerra, le ragioni della decadenza e stagnazione economica e allo stesso tempo considera il percorso che ha portato la RPC ad essere considerata una minaccia. Verrà inoltre analizzato il ruolo di Abe Shinzo, il primo ministro più longevo di sempre della storia del Giappone e principale artefice della svolta nelle relazioni tra Giappone e RPC. Il secondo capitolo sviluppa le varie motivazioni che spingono la governance nipponica a considerare il rapporto con la RPC pericoloso per l'esistenza del Giappone stesso, in quella che Atassanova e Sato definiscono come un profondo senso di paura ed insicurezza che ha spinto il Giappone a cercare una mobilitazione tra i suoi alleati per poter cercare di contenere la RPC. Il terzo capitolo rivede il ruolo del Giappone come subordinato nei confronti dell'azione americana in Asia e nel Pacifico e prende in considerazione sia le varie azioni di Washington per cementare la sua influenza nell'Asia-Pacifico sia il ruolo di sempre crescente influenza che l'India si appresta ad avere in tale disegno in virtù del suo ruolo di potenza atomica potenzialmente priva di vincoli costituzionali all'uso della forza. Nel quarto capitolo conclusivo verranno infine analizzati alcuni recenti fatti di geopolitica e di salute pubblica legata alla pandemia di Covid-19 per provare come il ruolo del Giappone si sia ancora più indebolito: pertanto, sebbene il Giappone continuerà ad essere un alleato di primo piano per Washigton, è estremamente improbabile che nel futuro prossimo possa trovarsi nelle condizioni di avere un ruolo di primo piano negli scenari di geopolitica regionale e mondiale per della perdita di prestigio come attore economico di prim'ordine e in quanto estremamente limitato per quanto riguarda una sua eventuale capacità militare e strategica. ​

Tra l'incudine rossa e il martello alleato: le ragioni dietro l'indebolimento del Giappone

BREVEGLIERI, ENRICO
2020/2021

Abstract

Il presente elaborato di laurea punta ad analizzare le ragioni che hanno ridotto drasticamente l'influenza giapponese nelle vicende geopolitiche regionali e globali. Per fare ciò, l'elaborato si articola attraverso l'analisi di diversi fattori storici, economici, politici e geografici per spiegare sia come il Giappone percepisca la presenza e l'espansione della Repubblica Popolare di Cina come una seria minaccia alla propria sicurezza ma per via della perdita del proprio prestigio economico e per le sue costrizioni costituzionali non sia in grado di andare oltre ad un ruolo subalterno agli Stati Uniti D'America, che oramai si pongono come perno di un'alleanza anti-cinese non solo nella regione dell'Indo-Pacifico ma anche globale. Il primo capitolo prende in considerazione l'ascesa economica giapponese nell'immediato dopoguerra, le ragioni della decadenza e stagnazione economica e allo stesso tempo considera il percorso che ha portato la RPC ad essere considerata una minaccia. Verrà inoltre analizzato il ruolo di Abe Shinzo, il primo ministro più longevo di sempre della storia del Giappone e principale artefice della svolta nelle relazioni tra Giappone e RPC. Il secondo capitolo sviluppa le varie motivazioni che spingono la governance nipponica a considerare il rapporto con la RPC pericoloso per l'esistenza del Giappone stesso, in quella che Atassanova e Sato definiscono come un profondo senso di paura ed insicurezza che ha spinto il Giappone a cercare una mobilitazione tra i suoi alleati per poter cercare di contenere la RPC. Il terzo capitolo rivede il ruolo del Giappone come subordinato nei confronti dell'azione americana in Asia e nel Pacifico e prende in considerazione sia le varie azioni di Washington per cementare la sua influenza nell'Asia-Pacifico sia il ruolo di sempre crescente influenza che l'India si appresta ad avere in tale disegno in virtù del suo ruolo di potenza atomica potenzialmente priva di vincoli costituzionali all'uso della forza. Nel quarto capitolo conclusivo verranno infine analizzati alcuni recenti fatti di geopolitica e di salute pubblica legata alla pandemia di Covid-19 per provare come il ruolo del Giappone si sia ancora più indebolito: pertanto, sebbene il Giappone continuerà ad essere un alleato di primo piano per Washigton, è estremamente improbabile che nel futuro prossimo possa trovarsi nelle condizioni di avere un ruolo di primo piano negli scenari di geopolitica regionale e mondiale per della perdita di prestigio come attore economico di prim'ordine e in quanto estremamente limitato per quanto riguarda una sua eventuale capacità militare e strategica. ​
ENG
This dissertation aims at analyzing the reasons that shrunk the Japanese influence over regional and global affairs. In order to do that, this composition articulates across an analysis of historical, economic, political, and geographical factors to explain how Japan perceives the rise of the People's Republic of China as a threat to its own safety but due to the loss of economic prestige and due to its constitutional boundaries it can not go beyond the role of United States of America' subordinate, as Washington now has apparently risen as the centerpiece of an alliance to contain the PRC, both in the Indo-Pacific region and worldwide. In the first chapter, the immediate post-war economic recovery of Japan and the reasons behind its three-decades-long economic stagnation will be considered, as well as the path that lead the PRC to become a perceived threat for Japan, as well as a brief overview over Abe Shinzo, arguably one of the main responsible for the change of pace of Japan towards the relations with the PRC. The second chapter delves into the many reasons that hamper the Sino-Japanese relations and that ultimately lead Japanese governments to consider that relation as potentially dangerous for Japan's own security, a sense of fear as Atassanova and Sato said in their work, and how Japan has therefore looked for the support and the mobilization of its allies in order to stay safe and contain the Chinese expansion. The third chapter reviews the role of Japan as ultimately a subordinate of the American foreign policy in Asia and in the Pacific and will take into consideration not only the various initiatives that involved both Japan and the United States of America but also the growing role of India in these plans due to its role as a nuclear power which is also potentially free of constitutional boundaries regarding the possibility of having a fully functional army. Lastly, in the fourth chapter some recent events of geopolitical importance, as well as some facts regarding the Covid-19 pandemic, will be analyzed will be exposed in order to address how Japan's leadership has been seriously damaged by them. Therefore, although Japan will indeed remain a key ally of Washington in its actions in the Pacific, it is also extremely unlikely that in the incoming years' Japan will actually be a leading country in the aforementioned initiatives due to its loss of prestige as a leading economic actor, its unreliable political class and its constitutional constraints to its military and strategic capacity that proved too difficult to remove even for Abe Shinzo, who is arguably the Prime Minister that came closer to removing those barriers and still failed. ​
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/69257