La tesi analizza il percorso evolutivo degli aiuti di Stato nel contesto comunitario, con particolare riferimento ad un settore come quello del trasporto aereo.Il Trattato di Roma del 1957 non aveva previsto una disciplina che permettesse di regolare il settore dei trasporti aerei. Quest'ultimo è sempre stato visto come un settore particolare, in quanto, soprattutto agli inizi, possedere una compagnia aerea di bandiera era motivo di orgoglio per una nazione. Proprio per questo le istituzioni europee sono sempre state restie ad intervenire in un ambito considerato strategico, anche dal punto di vista economico, per gli Stati membri. In Europa questa impostazione si è tradotta nel monopolio dei vettori aerei nazionali e nella gestione pubblica degli aeroporti, con gli Stati che concludevano accordi bilaterali che, di fatto, regolavano il trasporto aereo internazionale. Con la deregulation e l'apertura alla concorrenza, le compagnie aeree di bandiera perdevano il monopolio dei voli nazionali ed europei e si avvertiva l'esigenza di regolare in maniera adeguata il settore, sottraendolo al controllo delle autorità nazionali, per evitare qualsiasi effetto distorsivo sulla concorrenza. L'atteggiamento della Commissione europea, in materia di aiuti di Stato nel settore del trasporto aereo, deve essere interpretato anche con riferimento all'evoluzione che il settore ha avuto nel tempo, passando da compagnie aeree di bandiera solide a compagnie private, in costante difficoltà, che non riuscivano ad affrontare ancora il mercato comune. La crisi dell'intero settore non può non influire sulle decisioni che l'esecutivo comunitario deve, di volta in volta, adottare con riferimento alle sovvenzioni accordate dagli Stati nazionali alle compagnie aeree.

Aiuti di Stato nel settore aereo: il caso degli aeroporti regionali e il caso Alitalia

SOLARINO, GIORGIO
2013/2014

Abstract

La tesi analizza il percorso evolutivo degli aiuti di Stato nel contesto comunitario, con particolare riferimento ad un settore come quello del trasporto aereo.Il Trattato di Roma del 1957 non aveva previsto una disciplina che permettesse di regolare il settore dei trasporti aerei. Quest'ultimo è sempre stato visto come un settore particolare, in quanto, soprattutto agli inizi, possedere una compagnia aerea di bandiera era motivo di orgoglio per una nazione. Proprio per questo le istituzioni europee sono sempre state restie ad intervenire in un ambito considerato strategico, anche dal punto di vista economico, per gli Stati membri. In Europa questa impostazione si è tradotta nel monopolio dei vettori aerei nazionali e nella gestione pubblica degli aeroporti, con gli Stati che concludevano accordi bilaterali che, di fatto, regolavano il trasporto aereo internazionale. Con la deregulation e l'apertura alla concorrenza, le compagnie aeree di bandiera perdevano il monopolio dei voli nazionali ed europei e si avvertiva l'esigenza di regolare in maniera adeguata il settore, sottraendolo al controllo delle autorità nazionali, per evitare qualsiasi effetto distorsivo sulla concorrenza. L'atteggiamento della Commissione europea, in materia di aiuti di Stato nel settore del trasporto aereo, deve essere interpretato anche con riferimento all'evoluzione che il settore ha avuto nel tempo, passando da compagnie aeree di bandiera solide a compagnie private, in costante difficoltà, che non riuscivano ad affrontare ancora il mercato comune. La crisi dell'intero settore non può non influire sulle decisioni che l'esecutivo comunitario deve, di volta in volta, adottare con riferimento alle sovvenzioni accordate dagli Stati nazionali alle compagnie aeree.
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