This thesis studies the diffusion, the effect and farm-compatibility in Italian farms of the most important Best Management Practices (BMPs). The methods used in this thesis are taken from theFP7 Catch-C project, which analyses the policies and the opinions of farmers, advisors and officers about BMPs. Eleven policy packages (PPs) influencing BMPs adoption, were analysed with the criterion proposed by Baumol and Oates (1979) and Weersink (2002), which classifies PPs in different types of intervention: regulatory, economic (incentives/for market), voluntary. Farm surveys have been based on the zoning of Italian territory, the identification of farm-types, semi-structured interviews in four Italian Regions, the preparation and diffusion of questionnaires, statistic data analysis and discussion of results in three focus groups. Globally, data were collected in 314 farms. The theory of planned behavior was used to describe and predict behaviours on the basis of subjective characteristics of the interviewed and on the basis of environment external to the farm. The considered BMPs refer to: rotation, soil cover, permanent grassland, soil tillage, fertilization, crop protection, irrigation, buffer strips. Results show that a certain PP can be always classified in the same type of intervention, for all the considered BMPs (e.g. Rural Development Plans). Besides, certain PPs associate a BMP to more than one type of intervention (e.g. organic fertilization inside cross compliance 2007-13). The type ¿economic for market advantages¿ cannot be applied to any PP for any BMP, because market advantages can derive from the adoption of BMPs, but such advantages are not the motivations behind the PPs. Farm surveys show that respondents are often hindered in the adoption by economic (e.g. expensive machinery) or managerial (e.g. lack of knowledge about sod seeding) barriers; aspects regarding environmental limitations (e.g. soil fertility) are less limiting the adoption. Interviewed are influenced by external referents, whose opinion makes the difference between farmers who adopt and farmers who do not adopt the BMPs; it is remarked the importance of an independent advisory service. About specific BMPs, incorporation of crop residues and green manure were analysed throughout Italy: the first one is widely adopted, while the second one is scarcely applied. Nutrient management plan is widely adopted in dairy farms of North Italy. Minimum tillage is applied by less than half of the cereal farms in the plane and in hilly regions; sod seeding is adopted by a minority of farmers and it has a marginal importance between all the considered BMPs, like green manure. In the future, farmers' behaviour about BMPs is not expected to change; a slight reduction in the adoption rate for all the BMPs could happen. Only the adoption of rotation with legume meadow should clearly increase in the next year. Future analyses could be done in farm types and geographical Italian areas not considered by the present analysis. Collected data will be joined with the same data from other partners of Catch-C project, in order to produce decision tools for farmers and guide-lines for policy makers and officers, helpful to take into account more farmers needs, in the future PPs.

Questa tesi studia la diffusione, l'effetto e la compatibilità aziendale delle più importanti Buone Pratiche Agricole (BPA), adottabili in aziende agricole italiane. I metodi usati derivano dal progetto FP7 Catch-C, che analizza la normativa e le opinioni sull'adozione di BPA di agricoltori, tecnici e funzionari pubblici. Sono state esaminate 11 normative influenti sull'adozione delle BPA, con il metodo proposto da Baumol e Oates (1979) e Weersink (2002), che prevede la classificazione degli interventi in obbligatori, economici (per incentivi/mercato) e volontari. Le indagini aziendali hanno previsto una zonizzazione dell'Italia, l'individuazione di alcune principali tipologie aziendali, interviste semi-strutturate svolte in quattro Regioni italiane, redazione e diffusione di questionari, elaborazione dei dati e loro discussione in tre focus group. Globalmente sono stati raccolti dati in 314 aziende. La teoria dei comportamenti attesi è stata usata per descrivere e prevedere i comportamenti in base alle caratteristiche personali degli intervistati e all'ambiente esterno all'azienda. Le BPA considerate si riferiscono a: rotazioni, copertura del suolo, uso dei prati e pascoli permanenti, tipologie di lavorazione, fertilizzazione, protezione delle colture, irrigazione, fasce tampone. Dall'analisi della normativa emerge che le norme sono classificabili tendenzialmente nello stesso tipo d'intervento per tutte le BPA che considerano (es. PSR); inoltre, alcune associano una BPA a più tipi d'intervento (es. fertilizzazione organica nella condizionalità 2007-13). Il tipo ¿economico per vantaggi sul mercato¿ non è risultato applicabile a nessuna norma, per nessuna BPA: infatti, la loro adozione può portare a vantaggi sul mercato che non sono, però, la motivazione della norma. Dall'indagine aziendale si denota che le principali barriere all'adozione sono gestionali (es. scarsa esperienza sulla semina su sodo) ed economiche (es. macchinari costosi). I vincoli legati a fatti ambientali (es. fertilità del suolo) sono invece meno limitanti. Gli intervistati subiscono l'influenza di referenti extra-aziendali, la cui opinione fa la differenza tra chi adotta e chi non adotta la BPA. Emerge l'importanza di una consulenza tecnica indipendente. In merito alle singole BPA, l'interramento dei residui colturali e il sovescio sono stati analizzati in tutta Italia: il primo è già ampiamente adottato, mentre il secondo è poco praticato. Il piano di concimazione è largamente adottato nelle aziende da latte del Nord Italia. La minima lavorazione è praticata da circa la metà delle aziende cerealicole di pianura e collina; invece la semina su sodo è praticata da una minoranza di agricoltori ed è una BPA d'importanza marginale, come il sovescio. Non si prevede una sostanziale modifica del comportamento degli agricoltori rispetto alle BPA che adottano ora; potrebbe verificarsi un leggero calo nella loro adozione complessiva, eccetto per la rotazione con prati di leguminose per cui è previsto un significativo aumento. Emerge l'interesse a svolgere altre analisi di questo tipo su tipologie aziendali e areali del territorio italiano non considerati da quest'analisi. I dati di questo lavoro saranno comunque uniti a quelli provenienti dagli altri partner del progetto Catch-C, per creare strumenti di supporto decisionale per gli agricoltori e fornire linee guida a politici e funzionari per redigere future normative che considerino maggiormente le esigenze degli agricoltori.

Analisi agronomica e normativa di Buone Pratiche Agricole

GRIGLIONE, ALBERTO
2013/2014

Abstract

Questa tesi studia la diffusione, l'effetto e la compatibilità aziendale delle più importanti Buone Pratiche Agricole (BPA), adottabili in aziende agricole italiane. I metodi usati derivano dal progetto FP7 Catch-C, che analizza la normativa e le opinioni sull'adozione di BPA di agricoltori, tecnici e funzionari pubblici. Sono state esaminate 11 normative influenti sull'adozione delle BPA, con il metodo proposto da Baumol e Oates (1979) e Weersink (2002), che prevede la classificazione degli interventi in obbligatori, economici (per incentivi/mercato) e volontari. Le indagini aziendali hanno previsto una zonizzazione dell'Italia, l'individuazione di alcune principali tipologie aziendali, interviste semi-strutturate svolte in quattro Regioni italiane, redazione e diffusione di questionari, elaborazione dei dati e loro discussione in tre focus group. Globalmente sono stati raccolti dati in 314 aziende. La teoria dei comportamenti attesi è stata usata per descrivere e prevedere i comportamenti in base alle caratteristiche personali degli intervistati e all'ambiente esterno all'azienda. Le BPA considerate si riferiscono a: rotazioni, copertura del suolo, uso dei prati e pascoli permanenti, tipologie di lavorazione, fertilizzazione, protezione delle colture, irrigazione, fasce tampone. Dall'analisi della normativa emerge che le norme sono classificabili tendenzialmente nello stesso tipo d'intervento per tutte le BPA che considerano (es. PSR); inoltre, alcune associano una BPA a più tipi d'intervento (es. fertilizzazione organica nella condizionalità 2007-13). Il tipo ¿economico per vantaggi sul mercato¿ non è risultato applicabile a nessuna norma, per nessuna BPA: infatti, la loro adozione può portare a vantaggi sul mercato che non sono, però, la motivazione della norma. Dall'indagine aziendale si denota che le principali barriere all'adozione sono gestionali (es. scarsa esperienza sulla semina su sodo) ed economiche (es. macchinari costosi). I vincoli legati a fatti ambientali (es. fertilità del suolo) sono invece meno limitanti. Gli intervistati subiscono l'influenza di referenti extra-aziendali, la cui opinione fa la differenza tra chi adotta e chi non adotta la BPA. Emerge l'importanza di una consulenza tecnica indipendente. In merito alle singole BPA, l'interramento dei residui colturali e il sovescio sono stati analizzati in tutta Italia: il primo è già ampiamente adottato, mentre il secondo è poco praticato. Il piano di concimazione è largamente adottato nelle aziende da latte del Nord Italia. La minima lavorazione è praticata da circa la metà delle aziende cerealicole di pianura e collina; invece la semina su sodo è praticata da una minoranza di agricoltori ed è una BPA d'importanza marginale, come il sovescio. Non si prevede una sostanziale modifica del comportamento degli agricoltori rispetto alle BPA che adottano ora; potrebbe verificarsi un leggero calo nella loro adozione complessiva, eccetto per la rotazione con prati di leguminose per cui è previsto un significativo aumento. Emerge l'interesse a svolgere altre analisi di questo tipo su tipologie aziendali e areali del territorio italiano non considerati da quest'analisi. I dati di questo lavoro saranno comunque uniti a quelli provenienti dagli altri partner del progetto Catch-C, per creare strumenti di supporto decisionale per gli agricoltori e fornire linee guida a politici e funzionari per redigere future normative che considerino maggiormente le esigenze degli agricoltori.
ITA
This thesis studies the diffusion, the effect and farm-compatibility in Italian farms of the most important Best Management Practices (BMPs). The methods used in this thesis are taken from theFP7 Catch-C project, which analyses the policies and the opinions of farmers, advisors and officers about BMPs. Eleven policy packages (PPs) influencing BMPs adoption, were analysed with the criterion proposed by Baumol and Oates (1979) and Weersink (2002), which classifies PPs in different types of intervention: regulatory, economic (incentives/for market), voluntary. Farm surveys have been based on the zoning of Italian territory, the identification of farm-types, semi-structured interviews in four Italian Regions, the preparation and diffusion of questionnaires, statistic data analysis and discussion of results in three focus groups. Globally, data were collected in 314 farms. The theory of planned behavior was used to describe and predict behaviours on the basis of subjective characteristics of the interviewed and on the basis of environment external to the farm. The considered BMPs refer to: rotation, soil cover, permanent grassland, soil tillage, fertilization, crop protection, irrigation, buffer strips. Results show that a certain PP can be always classified in the same type of intervention, for all the considered BMPs (e.g. Rural Development Plans). Besides, certain PPs associate a BMP to more than one type of intervention (e.g. organic fertilization inside cross compliance 2007-13). The type ¿economic for market advantages¿ cannot be applied to any PP for any BMP, because market advantages can derive from the adoption of BMPs, but such advantages are not the motivations behind the PPs. Farm surveys show that respondents are often hindered in the adoption by economic (e.g. expensive machinery) or managerial (e.g. lack of knowledge about sod seeding) barriers; aspects regarding environmental limitations (e.g. soil fertility) are less limiting the adoption. Interviewed are influenced by external referents, whose opinion makes the difference between farmers who adopt and farmers who do not adopt the BMPs; it is remarked the importance of an independent advisory service. About specific BMPs, incorporation of crop residues and green manure were analysed throughout Italy: the first one is widely adopted, while the second one is scarcely applied. Nutrient management plan is widely adopted in dairy farms of North Italy. Minimum tillage is applied by less than half of the cereal farms in the plane and in hilly regions; sod seeding is adopted by a minority of farmers and it has a marginal importance between all the considered BMPs, like green manure. In the future, farmers' behaviour about BMPs is not expected to change; a slight reduction in the adoption rate for all the BMPs could happen. Only the adoption of rotation with legume meadow should clearly increase in the next year. Future analyses could be done in farm types and geographical Italian areas not considered by the present analysis. Collected data will be joined with the same data from other partners of Catch-C project, in order to produce decision tools for farmers and guide-lines for policy makers and officers, helpful to take into account more farmers needs, in the future PPs.
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