This thesis presents an analysis of the phenomenon of climate denialism and skepticism, focusing on various aspects of the topic. It provides an observation of the communicative strategies and the denialist rhetoric, primarily perpetuated by the conservative movement and particularly by Donald Trump, to analyze how such communication fuels doubt and distrust within the scientific community among the public. The work particularly highlights the role of the fossil fuel industry and the associated lobby groups, and how these manipulate the communication surrounding the climate emergency through misinformation campaigns and funding for skeptical scientists, hindering the adoption of effective policies to counteract the effects of climate change. This phenomenon is particularly evident in the United States, but the Italian context is also considered, especially regarding the figure of Franco Battaglia, a notable figure in the denialist landscape, and the ENI case, concerning “La Giusta Causa,” a lawsuit promoted by Greenpeace urging ENI to limit its greenhouse gas emissions and compensate for the damages caused by them. The final chapter of the work focuses on the “new denialism,” analyzing how skepticism and climate denialism have proliferated in the context of social media, which are more pervasive than traditional media. In particular, the thesis addresses denialist and skeptical communication on platforms such as Facebook and X (formerly Twitter), offering an overview of certain online communities, and including a qualitative analysis of posts and comments with the aim of revealing the main arguments used by users and observing their communication patterns. In conclusion, it has emerged that climate denialism is actively supported by the fossil fuel sector, and that it benefits from such communication. The phenomenon proves to be much more complex than it may appear, involving political and economic interests that hinder the adoption of adequate measures to address the climate emergency. The research was conducted through the consultation of online literature, predominantly academic publications and articles. In the concluding part of the work, materials obtained from social media platforms Facebook and X were consulted. The analysis of these contents aims to identify the narratives employed in denialist communication and the associated rhetoric.

La presente tesi propone un’analisi del fenomeno del negazionismo e dello scetticismo climatico, focalizzandosi su diversi aspetti del tema. Viene presentata un’osservazione delle strategie comunicative e della retorica negazionista, perpetuata in primo luogo dal movimento conservatore e in particolare da Donald Trump, per analizzare come tale comunicazione alimenti il dubbio e la sfiducia nella comunità scientifica da parte dell’opinione pubblica. L’elaborato evidenzia in particolar modo il ruolo dell’industria del fossile e delle lobby ad essa associate, e di come queste manipolino la comunicazione dell’emergenza climatica attraverso campagne di disinformazione e finanziamenti a scienziati scettici, ostacolando l’adozione di politiche efficaci a contrasto degli effetti del cambiamento climatico. Il fenomeno è particolarmente evidente negli Stati Uniti, ma viene preso in considerazione anche il contesto italiano, in particolar modo in riferimento alla figura di Franco Battagli, noto esponente nel panorama negazionista, a e al caso ENI, in riferimento a “La Giusta Causa”, causa promossa da Greenpeace affinché ENI limiti le proprie emissioni di gas serra e risarcisca i danni causati da queste. Il capitolo finale dell’elaborato si concentra sul “nuovo negazionismo”, occupandosi di analizzare come scetticismo e negazionismo climatico siano riusciti a proliferare nel contesto dei social media, più pervasivi rispetto ai media più tradizionali. In particolare, la tesi si occupa di presentare il tema della comunicazione negazionista e scettica su piattaforme quali Facebook e X (formalmente Twitter), offrendo una panoramica di alcune comunità online, allegando un’analisi qualitativa di post e commenti con il fine di rivelare i principali argomenti utilizzati dagli utenti, e di osservare la loro comunicazione. In conclusione, è emerso come il negazionismo climatico sia attivamente sostenuto dal settore fossile, e come questo tragga vantaggio da tale comunicazione. Il fenomeno si rivela molto più complesso di quanto possa apparire, con l’implicazione di interessi politici ed economici che ostacolano l’adozione di misure adeguate a contrasto dell’emergenza climatica. La ricerca è stata svolta attraverso la consultazione di letteratura online, prevalentemente pubblicazioni accademiche ed articoli. Nella parte conclusiva del lavoro sono stati consultati materiali reperiti attraverso le piattaforme social Facebook e X. L’analisi di questi contenuti mira ad identificare le narrazioni impiegate nella comunicazione negazionista e la retorica associata.

Negazionismo e Scetticismo Climatico: La Macchina del Dubbio dal Settore Fossile ai Social

LO MAGLIO, RACHELE
2023/2024

Abstract

La presente tesi propone un’analisi del fenomeno del negazionismo e dello scetticismo climatico, focalizzandosi su diversi aspetti del tema. Viene presentata un’osservazione delle strategie comunicative e della retorica negazionista, perpetuata in primo luogo dal movimento conservatore e in particolare da Donald Trump, per analizzare come tale comunicazione alimenti il dubbio e la sfiducia nella comunità scientifica da parte dell’opinione pubblica. L’elaborato evidenzia in particolar modo il ruolo dell’industria del fossile e delle lobby ad essa associate, e di come queste manipolino la comunicazione dell’emergenza climatica attraverso campagne di disinformazione e finanziamenti a scienziati scettici, ostacolando l’adozione di politiche efficaci a contrasto degli effetti del cambiamento climatico. Il fenomeno è particolarmente evidente negli Stati Uniti, ma viene preso in considerazione anche il contesto italiano, in particolar modo in riferimento alla figura di Franco Battagli, noto esponente nel panorama negazionista, a e al caso ENI, in riferimento a “La Giusta Causa”, causa promossa da Greenpeace affinché ENI limiti le proprie emissioni di gas serra e risarcisca i danni causati da queste. Il capitolo finale dell’elaborato si concentra sul “nuovo negazionismo”, occupandosi di analizzare come scetticismo e negazionismo climatico siano riusciti a proliferare nel contesto dei social media, più pervasivi rispetto ai media più tradizionali. In particolare, la tesi si occupa di presentare il tema della comunicazione negazionista e scettica su piattaforme quali Facebook e X (formalmente Twitter), offrendo una panoramica di alcune comunità online, allegando un’analisi qualitativa di post e commenti con il fine di rivelare i principali argomenti utilizzati dagli utenti, e di osservare la loro comunicazione. In conclusione, è emerso come il negazionismo climatico sia attivamente sostenuto dal settore fossile, e come questo tragga vantaggio da tale comunicazione. Il fenomeno si rivela molto più complesso di quanto possa apparire, con l’implicazione di interessi politici ed economici che ostacolano l’adozione di misure adeguate a contrasto dell’emergenza climatica. La ricerca è stata svolta attraverso la consultazione di letteratura online, prevalentemente pubblicazioni accademiche ed articoli. Nella parte conclusiva del lavoro sono stati consultati materiali reperiti attraverso le piattaforme social Facebook e X. L’analisi di questi contenuti mira ad identificare le narrazioni impiegate nella comunicazione negazionista e la retorica associata.
Climate Denial and Skepticism: The Doubt Machine from the Fossil Fuel Industry to Social Media
This thesis presents an analysis of the phenomenon of climate denialism and skepticism, focusing on various aspects of the topic. It provides an observation of the communicative strategies and the denialist rhetoric, primarily perpetuated by the conservative movement and particularly by Donald Trump, to analyze how such communication fuels doubt and distrust within the scientific community among the public. The work particularly highlights the role of the fossil fuel industry and the associated lobby groups, and how these manipulate the communication surrounding the climate emergency through misinformation campaigns and funding for skeptical scientists, hindering the adoption of effective policies to counteract the effects of climate change. This phenomenon is particularly evident in the United States, but the Italian context is also considered, especially regarding the figure of Franco Battaglia, a notable figure in the denialist landscape, and the ENI case, concerning “La Giusta Causa,” a lawsuit promoted by Greenpeace urging ENI to limit its greenhouse gas emissions and compensate for the damages caused by them. The final chapter of the work focuses on the “new denialism,” analyzing how skepticism and climate denialism have proliferated in the context of social media, which are more pervasive than traditional media. In particular, the thesis addresses denialist and skeptical communication on platforms such as Facebook and X (formerly Twitter), offering an overview of certain online communities, and including a qualitative analysis of posts and comments with the aim of revealing the main arguments used by users and observing their communication patterns. In conclusion, it has emerged that climate denialism is actively supported by the fossil fuel sector, and that it benefits from such communication. The phenomenon proves to be much more complex than it may appear, involving political and economic interests that hinder the adoption of adequate measures to address the climate emergency. The research was conducted through the consultation of online literature, predominantly academic publications and articles. In the concluding part of the work, materials obtained from social media platforms Facebook and X were consulted. The analysis of these contents aims to identify the narratives employed in denialist communication and the associated rhetoric.
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Descrizione: Le seguente tesi tratta del fenomeno dello scetticismo e del negazionismo climatico, approfondendo come il settore fossile abbia contribuito ad alimentare la cosiddetta "macchina del dubbio" e come questa narrativa si diffonda sulle piattaforme social.
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