Il 3 dicembre 2020 i capi negoziatori dell’Unione Europea e dell’Organizzazione degli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico hanno annunciato di aver raggiunto un’intesa politica definitiva sul nuovo accordo di partenariato, che succederà all’Accordo di Cotonou. Sono stati necessari più di due anni di negoziati per concludere questo nuovo accordo, che mira a stabilire una partnership politica più forte tra le parti. Esso stabilisce il quadro giuridico di cooperazione politica, economica e settoriale tra l’UE e l’OACPS per i prossimi venti anni. Questa tesi vuole contribuire alla comprensione dell’importanza del nuovo Accordo Post-Cotonou per un’Unione europea che vuole essere rilevante a livello internazionale. A tal fine, vengono analizzate le origini e la storia delle relazioni tra l’Unione europea e i paesi ACP, sottolineando le trasformazioni di tale legame, fino all’Accordo di Cotonou. Si approfondiscono, quindi, i limiti di tale accordo e per quali motivi è stato necessario negoziare un nuovo partenariato. Attraverso questa tesi, inoltre, si indagano le controversie sorte durante le negoziazioni per il nuovo accordo UE-ACP, le trattative interne all’Unione europea, il processo preparatorio del gruppo ACP e la posizione dell’Unione Africana. In questa analisi si cerca di mettere in luce il ruolo del Parlamento europeo nella definizione del nuovo Accordo. In particolare, viene analizzata l’azione del PE nel tentativo di iscrivere nel bilancio il Fondo europeo di sviluppo, e la riconferma dell’Assemblea Parlamentare Paritetica (APP), quale istituzione chiave della relazione tra UE e ACP. Infine, viene considerata la posizione del Parlamento europeo nella definizione del testo dell’Accordo Post-Cotonou in materia di diritti umani e migrazioni, i due temi che maggiormente hanno trovato ostacoli e incomprensioni tra le parti.

Le relazioni tra l’Unione Europea e i paesi ACP: il nuovo accordo Post-Cotonou

CECI, ILENIA
2021/2022

Abstract

Il 3 dicembre 2020 i capi negoziatori dell’Unione Europea e dell’Organizzazione degli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico hanno annunciato di aver raggiunto un’intesa politica definitiva sul nuovo accordo di partenariato, che succederà all’Accordo di Cotonou. Sono stati necessari più di due anni di negoziati per concludere questo nuovo accordo, che mira a stabilire una partnership politica più forte tra le parti. Esso stabilisce il quadro giuridico di cooperazione politica, economica e settoriale tra l’UE e l’OACPS per i prossimi venti anni. Questa tesi vuole contribuire alla comprensione dell’importanza del nuovo Accordo Post-Cotonou per un’Unione europea che vuole essere rilevante a livello internazionale. A tal fine, vengono analizzate le origini e la storia delle relazioni tra l’Unione europea e i paesi ACP, sottolineando le trasformazioni di tale legame, fino all’Accordo di Cotonou. Si approfondiscono, quindi, i limiti di tale accordo e per quali motivi è stato necessario negoziare un nuovo partenariato. Attraverso questa tesi, inoltre, si indagano le controversie sorte durante le negoziazioni per il nuovo accordo UE-ACP, le trattative interne all’Unione europea, il processo preparatorio del gruppo ACP e la posizione dell’Unione Africana. In questa analisi si cerca di mettere in luce il ruolo del Parlamento europeo nella definizione del nuovo Accordo. In particolare, viene analizzata l’azione del PE nel tentativo di iscrivere nel bilancio il Fondo europeo di sviluppo, e la riconferma dell’Assemblea Parlamentare Paritetica (APP), quale istituzione chiave della relazione tra UE e ACP. Infine, viene considerata la posizione del Parlamento europeo nella definizione del testo dell’Accordo Post-Cotonou in materia di diritti umani e migrazioni, i due temi che maggiormente hanno trovato ostacoli e incomprensioni tra le parti.
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