This paper aims to capture the complexities, advantages and obstacles associated with the spread of corporate welfare. This private welfare instrument is more than ever used and promoted in public and private work environments to address the needs and problems related to work-life balance. The problems I am referring to are mostly aimed at the need to care for young children and non-self-sufficient parents/parents towards whom the so-called 'burden' of care always falls on women, who often present themselves as the sole and main informal caregiver for families. Obstacles related to the diffusion of corporate welfare are inherent in its difficult implementation due to economic reasons, legislation and lack of sensitivity to care issues. However, in recent years Third Sector organisations have emerged as important and fundamental actors in facilitating its diffusion in the territory. In fact, as ETSs are rooted in the territory and the community, they are well acquainted with people's needs and through public-private planning and partnerships are able to create territorial networks that are both providers and users of welfare. In this sense, corporate welfare is transformed, it does not only become the prerogative of large companies and benefit the best qualified workers, but becomes a tool that benefits the entire community, becoming a vehicle for cohesion, solidarity and development of the common good. The aim of the paper is therefore to understand the role of ETSs in the development of this reality, through an in-depth analysis of mutual aid societies. In particular, the object of study will be Piedmont Mutual Aid Society, an SMS that over the years has shown itself to be very sensitive to such issues.
Il presente elaborato ha l’obiettivo di cogliere le complessità, i vantaggi e gli ostacoli connessi alla diffusione del welfare aziendale. Tale strumento di welfare privato è più che mai utilizzato e promosso in ambienti lavorativi pubblici e privati per far fronte alle esigenze e alle problematicità connesse alla conciliazione vita- lavoro. Le problematiche cui mi riferisco sono per lo più rivolte alle necessità di cura verso i figli piccoli e genitori/parenti non autosufficienti il cui carico spetta prevalentemente alle donne, le quali si presentano spesso come unico e principale caregiver informale per le famiglie. Gli ostacoli relativi alla diffusione del welfare aziendale riguardano la sua complessa elargizione sia per ragioni economiche-legislative sia a causa di una perdurante mancanza di sensibilità ed interesse in merito alle tematiche di cura. Tuttavia, negli ultimi anni, gli Enti del Terzo Settore si sono rivelati attori fondamentali nell’agevolarne la diffusione sul territorio. Il radicamento degli ETS al territorio e alla propria comunità permette loro di conoscere le necessità delle persone e, mediante progettazioni e partnership pubbliche-private, sono in grado di creare delle reti territoriali che fungono sia da fornitori che da fruitori di welfare. In questo senso, il welfare aziendale non resta un benefit ad esclusivo vantaggio dei lavoratori maggiormente qualificati e/o impiegati nelle grandi aziende, ma diventa uno strumento prezioso per l’intera comunità, un reale veicolo di coesione, solidarietà e sviluppo del bene comune. Pertanto, l’obiettivo dell’elaborato è quello di comprendere il ruolo degli ETS nello sviluppo di tale realtà mediante un’analisi approfondita sulle società di mutuo soccorso. In particolare, l’oggetto di studio sarà Società Mutua Piemonte, che negli anni si è dimostrata molto sensibile a tali tematiche e che mi ha garantito la possibilità di osservare da vicino le attività svolte nel territorio di riferimento.
Da welfare aziendale a welfare territoriale: il ruolo degli ETS nello sviluppo di nuove opportunità per la conciliazione vita-lavoro
GALLO, PAOLA
2021/2022
Abstract
Il presente elaborato ha l’obiettivo di cogliere le complessità, i vantaggi e gli ostacoli connessi alla diffusione del welfare aziendale. Tale strumento di welfare privato è più che mai utilizzato e promosso in ambienti lavorativi pubblici e privati per far fronte alle esigenze e alle problematicità connesse alla conciliazione vita- lavoro. Le problematiche cui mi riferisco sono per lo più rivolte alle necessità di cura verso i figli piccoli e genitori/parenti non autosufficienti il cui carico spetta prevalentemente alle donne, le quali si presentano spesso come unico e principale caregiver informale per le famiglie. Gli ostacoli relativi alla diffusione del welfare aziendale riguardano la sua complessa elargizione sia per ragioni economiche-legislative sia a causa di una perdurante mancanza di sensibilità ed interesse in merito alle tematiche di cura. Tuttavia, negli ultimi anni, gli Enti del Terzo Settore si sono rivelati attori fondamentali nell’agevolarne la diffusione sul territorio. Il radicamento degli ETS al territorio e alla propria comunità permette loro di conoscere le necessità delle persone e, mediante progettazioni e partnership pubbliche-private, sono in grado di creare delle reti territoriali che fungono sia da fornitori che da fruitori di welfare. In questo senso, il welfare aziendale non resta un benefit ad esclusivo vantaggio dei lavoratori maggiormente qualificati e/o impiegati nelle grandi aziende, ma diventa uno strumento prezioso per l’intera comunità, un reale veicolo di coesione, solidarietà e sviluppo del bene comune. Pertanto, l’obiettivo dell’elaborato è quello di comprendere il ruolo degli ETS nello sviluppo di tale realtà mediante un’analisi approfondita sulle società di mutuo soccorso. In particolare, l’oggetto di studio sarà Società Mutua Piemonte, che negli anni si è dimostrata molto sensibile a tali tematiche e che mi ha garantito la possibilità di osservare da vicino le attività svolte nel territorio di riferimento.File | Dimensione | Formato | |
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