Negli ultimi anni, il mercato delle sostanze stupefacenti è stato soggetto ad una notevole comparsa di Nuove Sostanze Psicoattive (NSP), che rappresenta una forte minaccia per la salute pubblica. Con l’aggettivo “Nuovo” non si fa riferimento necessariamente a composti di nuova concezione, ma piuttosto ci si riferisce a sostanze che sono emerse di recente sul mercato dei farmaci e non sono state previste dalle convenzioni sulle droghe. Ad oggi, nonostante l’impegno degli enti legislativi che si occupano del monitoraggio di queste sostanze, non è semplice contenere la loro diffusione. Il monitoraggio delle NSP presenta diverse difficoltà a causa della loro numerosità, la velocità con cui entrano ed escono dal mercato delle sostanze illecite, le informazioni limitate su di esse, la conoscenza parziale sulla composizione e miscelazione. Tra le NSP si trovano i cosiddetti “dissociativi”, una classe di sostanze caratterizzata dalla capacità di provocare all’utente una sensazione di disconnessione dal corpo e dalla mente. Di recente scoperta è la metossipropamina (MXPr), una molecola appartenente alla suddetta classe e che solo nell’ultimo periodo è stata sequestrata nel territorio italiano. Alla luce di quanto detto, lo scopo di questo elaborato risiede, in primo luogo, nel tentativo di ottenere dati sugli effetti indotti dall’assunzione di metossipropamina (1, 3 e 10 mg/Kg) che possano essere utili in ambito clinico-terapeutico per intervenire tempestivamente in caso di intossicazione. In secondo luogo, si cerca di ottenere informazioni sul metabolismo, ad oggi non completamente conosciuto, di questa sostanza, per comprendere i possibili metaboliti da essa prodotti e a questo proposito vengono analizzate tre matrici biologiche diverse: urine, pelo e plasma. In questo elaborato viene proposto anche uno studio di genere, in considerazione del fatto che maschi e femmine, presentando delle differenze sostanziali, possono reagire in modo differente all’assunzione di farmaci. I dati comportamentali ottenuti definiscono la capacità di MxPr di indurre una diminuzione delle capacità visive, acustiche, tattili e motorie. La differenza di genere viene evidenziata in ogni test svolto, mostrando che per intensità o durata, gli effetti indotti dalla metossipropamina sono diversi tra maschi e femmine, nella maggior parte dei casi. Dall’analisi tossicologica, invece, è emerso che MXPr viene metabolizzata allo stesso modo di una molecola molto simile, MXE (che presenta un gruppo CH2 in meno rispetto alla sostanza in esame). Considerando le urine dei maschi, gli analiti vengono seguiti nel tempo e si visualizza che il Desmethyl-MXPr-Glucuronato è più abbondante rispetto altri metaboliti a tutte le concentrazioni testate. Si evidenzia un comportamento diverso negli andamenti degli altri analiti, come Desmethyl-MXPr, NorMXPr e Desmethyl-NorMXPr- Glucuronato, che a dosi elevate mostrano due picchi. Confrontando le concentrazioni dei metaboliti nelle urine, si nota che, per un gran numero di essi, nei primi giorni di sperimentazione le concentrazioni superiori vengono trovate nei maschi, poi nell’ultimo giorno di analisi le femmine mostrano concentrazioni maggiori. Infine, in conseguenza all’analisi di pelo e plasma si trovano valori maggiori in campioni maschili, ad esclusione di MXPr, che, invece, è più concentrata nelle femmine. In ultimo, mediante i grafici boxplot, è possibile definire che c’è stato un accumulo di sostanza nel pelo a seguito delle somminist
STUDIO DEL METABOLISMO DELLE NUOVE SOSTANZE PSICOATTIVE NEL MODELLO MURINO: IL CASO DELLA MXPR.
BORSARI, MARTINA
2020/2021
Abstract
Negli ultimi anni, il mercato delle sostanze stupefacenti è stato soggetto ad una notevole comparsa di Nuove Sostanze Psicoattive (NSP), che rappresenta una forte minaccia per la salute pubblica. Con l’aggettivo “Nuovo” non si fa riferimento necessariamente a composti di nuova concezione, ma piuttosto ci si riferisce a sostanze che sono emerse di recente sul mercato dei farmaci e non sono state previste dalle convenzioni sulle droghe. Ad oggi, nonostante l’impegno degli enti legislativi che si occupano del monitoraggio di queste sostanze, non è semplice contenere la loro diffusione. Il monitoraggio delle NSP presenta diverse difficoltà a causa della loro numerosità, la velocità con cui entrano ed escono dal mercato delle sostanze illecite, le informazioni limitate su di esse, la conoscenza parziale sulla composizione e miscelazione. Tra le NSP si trovano i cosiddetti “dissociativi”, una classe di sostanze caratterizzata dalla capacità di provocare all’utente una sensazione di disconnessione dal corpo e dalla mente. Di recente scoperta è la metossipropamina (MXPr), una molecola appartenente alla suddetta classe e che solo nell’ultimo periodo è stata sequestrata nel territorio italiano. Alla luce di quanto detto, lo scopo di questo elaborato risiede, in primo luogo, nel tentativo di ottenere dati sugli effetti indotti dall’assunzione di metossipropamina (1, 3 e 10 mg/Kg) che possano essere utili in ambito clinico-terapeutico per intervenire tempestivamente in caso di intossicazione. In secondo luogo, si cerca di ottenere informazioni sul metabolismo, ad oggi non completamente conosciuto, di questa sostanza, per comprendere i possibili metaboliti da essa prodotti e a questo proposito vengono analizzate tre matrici biologiche diverse: urine, pelo e plasma. In questo elaborato viene proposto anche uno studio di genere, in considerazione del fatto che maschi e femmine, presentando delle differenze sostanziali, possono reagire in modo differente all’assunzione di farmaci. I dati comportamentali ottenuti definiscono la capacità di MxPr di indurre una diminuzione delle capacità visive, acustiche, tattili e motorie. La differenza di genere viene evidenziata in ogni test svolto, mostrando che per intensità o durata, gli effetti indotti dalla metossipropamina sono diversi tra maschi e femmine, nella maggior parte dei casi. Dall’analisi tossicologica, invece, è emerso che MXPr viene metabolizzata allo stesso modo di una molecola molto simile, MXE (che presenta un gruppo CH2 in meno rispetto alla sostanza in esame). Considerando le urine dei maschi, gli analiti vengono seguiti nel tempo e si visualizza che il Desmethyl-MXPr-Glucuronato è più abbondante rispetto altri metaboliti a tutte le concentrazioni testate. Si evidenzia un comportamento diverso negli andamenti degli altri analiti, come Desmethyl-MXPr, NorMXPr e Desmethyl-NorMXPr- Glucuronato, che a dosi elevate mostrano due picchi. Confrontando le concentrazioni dei metaboliti nelle urine, si nota che, per un gran numero di essi, nei primi giorni di sperimentazione le concentrazioni superiori vengono trovate nei maschi, poi nell’ultimo giorno di analisi le femmine mostrano concentrazioni maggiori. Infine, in conseguenza all’analisi di pelo e plasma si trovano valori maggiori in campioni maschili, ad esclusione di MXPr, che, invece, è più concentrata nelle femmine. In ultimo, mediante i grafici boxplot, è possibile definire che c’è stato un accumulo di sostanza nel pelo a seguito delle somministFile | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
938546_tesiccfsborsari.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
2.85 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.85 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/69039