Con la locuzione Primavere Arabe ci si riferisce alle sommosse di carattere popolare che hanno sconvolto buona parte del Nord Africa e del Medio Oriente nel 2011 e che hanno assunto caratteri molto diversi tra loro a seconda delle condizioni di partenza in cui si trovavano i Paesi coinvolti. La Tunisia in questo contesto rappresenta un caso di studio molto particolare proprio in considerazione del percorso politico seguito fin dalla conquista dell’indipendenza, che ha prodotto una società civile istruita e fondata sui valori della laicità dello Stato. Con il presente lavoro si intende approfondire l’analisi della situazione tunisina, iniziando da un breve richiamo alle condizioni nella fase prerivoluzionaria, segnata da una profonda crisi economica, corruzione dilagante e dalla presenza di un regime autoritario spalleggiato dall’Occidente per motivi strategici e di interesse, fattori questi che hanno consentito il diffondersi, seppur limitato, dei movimenti terroristici islamisti. La rivoluzione tunisina tuttavia ha avuto una connotazione democratica, fondata sulla rivendicazione dei diritti civili, anche dei lavoratori e delle donne, seppure nell’ambito di uno stato con forti tensioni interne. L’intento è quello di illustrare e cercare di comprendere, attraverso l’analisi delle modalità rivoluzionarie e delle istanze ivi espresse, le differenze rispetto ai percorsi compiuti dai paesi vicini, fino all’approvazione, nel 2014 della nuova Costituzione che potrebbe, nonostante la perdurante grave situazione economica, costituire un segnale di speranza anche per altri Paesi islamici.
Le primavere Arabe. Il caso tunisino
STELLINI, GRAZIANO FILIPPO
2020/2021
Abstract
Con la locuzione Primavere Arabe ci si riferisce alle sommosse di carattere popolare che hanno sconvolto buona parte del Nord Africa e del Medio Oriente nel 2011 e che hanno assunto caratteri molto diversi tra loro a seconda delle condizioni di partenza in cui si trovavano i Paesi coinvolti. La Tunisia in questo contesto rappresenta un caso di studio molto particolare proprio in considerazione del percorso politico seguito fin dalla conquista dell’indipendenza, che ha prodotto una società civile istruita e fondata sui valori della laicità dello Stato. Con il presente lavoro si intende approfondire l’analisi della situazione tunisina, iniziando da un breve richiamo alle condizioni nella fase prerivoluzionaria, segnata da una profonda crisi economica, corruzione dilagante e dalla presenza di un regime autoritario spalleggiato dall’Occidente per motivi strategici e di interesse, fattori questi che hanno consentito il diffondersi, seppur limitato, dei movimenti terroristici islamisti. La rivoluzione tunisina tuttavia ha avuto una connotazione democratica, fondata sulla rivendicazione dei diritti civili, anche dei lavoratori e delle donne, seppure nell’ambito di uno stato con forti tensioni interne. L’intento è quello di illustrare e cercare di comprendere, attraverso l’analisi delle modalità rivoluzionarie e delle istanze ivi espresse, le differenze rispetto ai percorsi compiuti dai paesi vicini, fino all’approvazione, nel 2014 della nuova Costituzione che potrebbe, nonostante la perdurante grave situazione economica, costituire un segnale di speranza anche per altri Paesi islamici.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/68964