A venticinque anni dalla morte Thomas Bernhard sembra essere diventato un classico. In patria è oggi considerato il poeta nazionale e come tale viene letto nelle scuole, celebrato e riproposto nelle programmazioni teatrali. La prestigiosa casa editrice Suhrkamp ha quasi terminato la pubblicazione dell'opera completa in edizione critica; i suoi romanzi sono stati tradotti ormai in più di quaranta lingue. Non è però sempre stato così. Le difficoltà legate alla ricezione di questo autore non sono solamente originate dagli scandali suscitati in ambito pubblico dalla forza polemica dei suoi testi, ma sono motivate dal carattere eminentemente critico dei testi. La descrizione del contenuto dei romanzi non coincide, se non nominalmente, con il loro oggetto. In essi la materia narrativa sembra essere secondaria, inessenziale, addirittura casuale; la trama è misera, schematica, spesso priva di interesse. Eppure difficilmente questi testi passano inosservati: quasi sempre colpiscono nel profondo il lettore, anche se non sempre in senso positivo. Lo stato d'animo ricorrente in chi si avvicina per la prima volta a Bernhard è l'irritazione. Si tratta di un fastidio che nasce dalla sensazione di essere stati messi in una situazione scomoda, molto vicino al confine con la follia e, forse, dalla parte ¿sbagliata¿ di questo confine. Accompagna questo fastidio un fascino particolare e perturbante, dato dallo stile estremamente intenso della prosa. La scrittura di Bernhard contiene evidenti contraddizioni e difficoltà che inducono il lettore a rapportarsi ad essa con diffidenza. L'opera nella sua interezza è dunque un oggetto problematico dal punto di vista della critica letteraria poiché sfida la suddivisione in generi e impone un ripensamento del patto sottinteso tra autore e lettore. La tesi si propone di individuare gli elementi caratteristici dello stile di Bernhard: ripetizione, citazione, esagerazione, contrapposizione, costruzione a scatole cinesi, complicazione sintattica. Essi sono stati definiti dalla critica come elementi musicali della prosa, espressione di un'ossessione monomaniaca o semplici vezzi stilistici propri di uno degli autori più originali del panorama europeo del secondo Novecento. Letti nell'ottica del paradosso rappresentativo che anima le prose di Bernhard, questi caratteri dominanti possono essere compresi come tentativi stilistici ¿ e quindi indiretti ¿ di rappresentare l'irrappresentabile. Il lavoro porta avanti un confronto con la poetica kafkiana e al contempo intende far dialogare le strategie bernhardiane con alcune impostazioni teoriche che affrontano il tema dell'irrappresentabilità della verità. Questo nodo problematico viene inquadrato a partire da una riflessione sulla categoria del sublime e si sviluppa prendendo in considerazione la filosofia del linguaggio di Wittgenstein, le indagini sullo straniamento del formalista Victor ¿klowskij, gli studi sul teatro di Bertolt Brecht, i lavori filosofici e critici di Walter Benjamin.

Tutto sempre diverso. Scetticismo linguistico e intenzione rappresentativa in Thomas Bernhard

GARDONCINI, ALICE
2013/2014

Abstract

A venticinque anni dalla morte Thomas Bernhard sembra essere diventato un classico. In patria è oggi considerato il poeta nazionale e come tale viene letto nelle scuole, celebrato e riproposto nelle programmazioni teatrali. La prestigiosa casa editrice Suhrkamp ha quasi terminato la pubblicazione dell'opera completa in edizione critica; i suoi romanzi sono stati tradotti ormai in più di quaranta lingue. Non è però sempre stato così. Le difficoltà legate alla ricezione di questo autore non sono solamente originate dagli scandali suscitati in ambito pubblico dalla forza polemica dei suoi testi, ma sono motivate dal carattere eminentemente critico dei testi. La descrizione del contenuto dei romanzi non coincide, se non nominalmente, con il loro oggetto. In essi la materia narrativa sembra essere secondaria, inessenziale, addirittura casuale; la trama è misera, schematica, spesso priva di interesse. Eppure difficilmente questi testi passano inosservati: quasi sempre colpiscono nel profondo il lettore, anche se non sempre in senso positivo. Lo stato d'animo ricorrente in chi si avvicina per la prima volta a Bernhard è l'irritazione. Si tratta di un fastidio che nasce dalla sensazione di essere stati messi in una situazione scomoda, molto vicino al confine con la follia e, forse, dalla parte ¿sbagliata¿ di questo confine. Accompagna questo fastidio un fascino particolare e perturbante, dato dallo stile estremamente intenso della prosa. La scrittura di Bernhard contiene evidenti contraddizioni e difficoltà che inducono il lettore a rapportarsi ad essa con diffidenza. L'opera nella sua interezza è dunque un oggetto problematico dal punto di vista della critica letteraria poiché sfida la suddivisione in generi e impone un ripensamento del patto sottinteso tra autore e lettore. La tesi si propone di individuare gli elementi caratteristici dello stile di Bernhard: ripetizione, citazione, esagerazione, contrapposizione, costruzione a scatole cinesi, complicazione sintattica. Essi sono stati definiti dalla critica come elementi musicali della prosa, espressione di un'ossessione monomaniaca o semplici vezzi stilistici propri di uno degli autori più originali del panorama europeo del secondo Novecento. Letti nell'ottica del paradosso rappresentativo che anima le prose di Bernhard, questi caratteri dominanti possono essere compresi come tentativi stilistici ¿ e quindi indiretti ¿ di rappresentare l'irrappresentabile. Il lavoro porta avanti un confronto con la poetica kafkiana e al contempo intende far dialogare le strategie bernhardiane con alcune impostazioni teoriche che affrontano il tema dell'irrappresentabilità della verità. Questo nodo problematico viene inquadrato a partire da una riflessione sulla categoria del sublime e si sviluppa prendendo in considerazione la filosofia del linguaggio di Wittgenstein, le indagini sullo straniamento del formalista Victor ¿klowskij, gli studi sul teatro di Bertolt Brecht, i lavori filosofici e critici di Walter Benjamin.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/68905