This dissertation aims to analyze the theme of dreams in the life and works of Dostoevsky, with particular attention to the story "White Nights," through which the complex dichotomy between dream and reality is explored. Dostoevsky viewed artistic reality as an essentially fantastic dimension, drawing inspiration from everyday events that highlight human nature in all its nuances, including its most extreme manifestations. His narrative, characterized by a fragmented and ambiguous structure, not only reflects European influences but also creates a deeply Russian narrative identity, rich in emotions and psychological tensions. The protagonists of his works are distinguished by their complexity and ambivalence, often mirroring traits of the author’s own personality. The dissertation is organized into four main chapters: the first chapter analyzes the dream tradition in Russian literature, tracing the evolution of the theme and its cultural implications. The second chapter focuses on how Dostoevsky uses dreams as a narrative tool to reveal the hidden depths of his characters' psyches, uncovering motivations and internal conflicts. The third chapter is specifically dedicated to the story "White Nights," examining its solitary protagonist and his search for connection through dreams, highlighting how these dreams can either hinder or facilitate personal fulfillment. Finally, the fourth chapter explores the dream dimension in Dostoevsky’s private life, emphasizing the influence of his epilepsy on his literary production, particularly through the character of Myshkin in "The Idiot," who embodies the author’s experiences and suffering. This analysis intends to do justice to the importance of dreams in Dostoevsky's narrative, illustrating how they have revolutionized world literature.
Questa dissertazione si propone di analizzare il sogno nella vita e nelle opere di Dostoevskij, con particolare attenzione al racconto Le Notti bianche, attraverso il quale si esplora la complessa dicotomia tra sogno e realtà. Dostoevskij considerava la realtà artistica come una dimensione essenzialmente fantastica, attingendo ispirazione da eventi quotidiani che mettono in luce la natura umana in tutte le sue sfumature, comprese le sue manifestazioni più estreme. La sua narrativa, caratterizzata da una struttura frammentata e ambigua, non solo riflette le influenze europee, ma crea anche un’identità narrativa profondamente russa, ricca di emozioni e tensioni psicologiche. I protagonisti delle sue opere si distinguono per la loro complessità e ambivalenza, spesso rispecchiando tratti della personalità dell’autore stesso. La dissertazione è organizzata in quattro capitoli principali: il primo capitolo analizza la tradizione onirica nella letteratura russa, tracciando l'evoluzione del tema e le sue implicazioni culturali. Il secondo capitolo si concentra su come Dostoevskij utilizzi il sogno come strumento narrativo per rivelare le profondità nascoste della psiche dei suoi personaggi, svelando motivazioni e conflitti interiori. Il terzo capitolo si dedica specificamente al racconto Le Notti bianche, esaminando il suo protagonista solitario e la sua ricerca di connessione attraverso il sogno, evidenziando come quest’ultimo possa ostacolare o favorire la realizzazione personale. Infine, il quarto capitolo esplora la dimensione onirica nella vita privata di Dostoevskij, mettendo in risalto l’influenza della sua epilessia sulla sua produzione letteraria, in particolare attraverso il personaggio di Myškin ne L’Idiota, che incarna le esperienze e le sofferenze dell’autore. Questa analisi intende rendere giustizia all’importanza del sogno nella narrativa di Dostoevskij, illustrando come abbia rivoluzionato la letteratura mondiale
Sogno e realtà in alcune opere di Dostoevskij: una proposta di letteratura
TODARO, IRENE
2023/2024
Abstract
Questa dissertazione si propone di analizzare il sogno nella vita e nelle opere di Dostoevskij, con particolare attenzione al racconto Le Notti bianche, attraverso il quale si esplora la complessa dicotomia tra sogno e realtà. Dostoevskij considerava la realtà artistica come una dimensione essenzialmente fantastica, attingendo ispirazione da eventi quotidiani che mettono in luce la natura umana in tutte le sue sfumature, comprese le sue manifestazioni più estreme. La sua narrativa, caratterizzata da una struttura frammentata e ambigua, non solo riflette le influenze europee, ma crea anche un’identità narrativa profondamente russa, ricca di emozioni e tensioni psicologiche. I protagonisti delle sue opere si distinguono per la loro complessità e ambivalenza, spesso rispecchiando tratti della personalità dell’autore stesso. La dissertazione è organizzata in quattro capitoli principali: il primo capitolo analizza la tradizione onirica nella letteratura russa, tracciando l'evoluzione del tema e le sue implicazioni culturali. Il secondo capitolo si concentra su come Dostoevskij utilizzi il sogno come strumento narrativo per rivelare le profondità nascoste della psiche dei suoi personaggi, svelando motivazioni e conflitti interiori. Il terzo capitolo si dedica specificamente al racconto Le Notti bianche, esaminando il suo protagonista solitario e la sua ricerca di connessione attraverso il sogno, evidenziando come quest’ultimo possa ostacolare o favorire la realizzazione personale. Infine, il quarto capitolo esplora la dimensione onirica nella vita privata di Dostoevskij, mettendo in risalto l’influenza della sua epilessia sulla sua produzione letteraria, in particolare attraverso il personaggio di Myškin ne L’Idiota, che incarna le esperienze e le sofferenze dell’autore. Questa analisi intende rendere giustizia all’importanza del sogno nella narrativa di Dostoevskij, illustrando come abbia rivoluzionato la letteratura mondialeFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/6887